Carlo Miglietta – Commento alle letture di domenica 21 Maggio 2023

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Il concetto di missione รจ forse oggi piรน che mai in crisi: perchรฉ evangelizzare? Forse che Dio non salva tutti? E allora non รจ meglio limitarsi a un dialogo interreligioso? E non รจ piรน urgente la promozione umana, in un mondo in cui miliardi di persone soffrono la fame e vedono calpestati i loro diritti fondamentali?

La missione della Chiesa

Eppure il Concilio Ecumenico Vaticano II ha ribadito: โ€œLa Chiesa peregrinante รจ per sua natura missionariaโ€ (Ad gentes, n. 2); ed ha invitato โ€œciascuna comunitร … ad allargare la vasta trama della sua caritร  fino ai confini della terra, dimostrando per quelli che sono lontani la stessa sollecitudine che ha per coloro che sono i suoi propri membriโ€ (id., n. 37). 

Giร  durante la sua vita Gesรน aveva mandato i suoi innanzi a sรฉ (Lc 10,1) a predicare il Vangelo e a guarire (Lc 9,1): โ€œCome il Padre ha mandato me, cosรฌ io mando voiโ€ (Gv 20,21). I discepoli sono gli operai mandati dal padrone alla sua messe (Mt 9,38; Gv 4,38), i servi inviati dal re a condurre gli invitati alle nozze del Figlio (Mt 22,3). 

Finito il tempo di Gesรน inizia il tempo della Chiesa. Il progetto missionario di Luca esprime la graduale espansione del Vangelo: โ€œVoi mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terraโ€ (At 1,8). Paolo, il grande missionario, รจ chiamato ad annunciare il Vangelo ai pagani (Gal 1,16), ad estenderlo da Israele alle nazioni (Rm 9-11).

A fine secolo Giovanni fa una sintesi poderosa, nel suo Vangelo, del tema della missione. Nel Prologo (Gv 1), egli presenta il Figlio come il Verbo (dabar – logos) del Padre: โ€œIn principio era la Parolaโ€: se il Figlio รจ Parola, sono a lui connaturati la trasmissione e lโ€™inculturazione! E questa Parola รจ per tutte le genti: โ€œVeniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomoโ€. Simbolo dellโ€™universalitร  della salvezza sono la donna samaritana di Sicar, figura di tutti coloro che cercano Dio (Gv 4), il funzionario regio esempio di fede (Gv 4,46-54), lโ€™iscrizione sulla croce in ebraico, latino e greco (Gv 19,20), la preghiera โ€œsacerdotaleโ€ di Gv 17, che meglio sarebbe definire โ€œmissionariaโ€ (โ€œConoscano te, lโ€™unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesรน Cristoโ€: Gv 17,3).

โ€œAndate e fate discepole tutte le nazioniโ€

La missione dei cristiani รจ esplicitata dalla Parola di Gesรน: โ€œAndate e fate discepole tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciรฒ che vi ho comandatoโ€ (Mt 28,18-20).

Alcune osservazioni su questo mandato: mentre la missione di Gesรน era essenzialmente limitata alle pecore perdute della casa di Israele (Mt 15,24), la missione della Chiesa รจ universale.

Cโ€™รจ un comando: โ€œFate discepole (Matheรนsate) tutte le gentiโ€. โ€œFate discepoliโ€ secondo il senso ebraico equivale a: โ€œFate membri della famiglia del Maestroโ€. Si noti bene: โ€œMatheรนsateโ€ รจ aoristo, che esprime dinamismo operativo, ed equivale quindi a: โ€œNon cessate mai di fare membri della famiglia di Dioโ€.

Si esprimono quindi le modalitร  di questa chiamata con tre participi (tradotti come gerundi in italiano): โ€œAndandoโ€, lโ€™aspetto propriamente missionario, lโ€™uscita in cammino per raggiungere quelle che Papa Francesco chiama โ€œle periferieโ€; โ€œImmergendole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santoโ€, cioรจ innanzitutto facendo fare a tutti gli uomini lโ€™esperienza della Tenerezza di Dio; โ€œInsegnando loro ad osservare tutto ciรฒ che vi ho comandatoโ€, lโ€™aspetto catechetico.

Lo scopo รจ quindi fare discepoli, cioรจ amici, familiari di Cristo, fare aderire alla sua persona. Gesรน non รจ uno dei tanti maestri spirituali, รจ il Rivelatore del Padre, รจ il Figlio, il Signore! Gesรน non รจ lโ€™annunciatore di una dottrina, รจ il โ€œDio con noiโ€ fino alla fine del mondo (Mt 28,20)!

Unโ€™evangelizzazione per contagio

Lโ€™esperienza del Risorto non รจ qualcosa di personale, di intimistico: รจ gioia da traboccare agli altri, รจ entusiasmo che diventa contagioso. Il primo, vero, insostituibile compito del cristiano รจ la trasmissione della fede. La fede normalmente nasce dalla โ€œtradizioneโ€, cioรจ dal racconto che viene trasferito a tutti: afferma Paolo: โ€œCome potranno credere, senza averne sentito parlare? E come potranno sentirne parlare, senza uno che lo annunzi?โ€ (Rm 10,14). 

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Perchรฉ siamo cosรฌ tiepidi e timorosi nellโ€™essere missionari? Perchรฉ forse non abbiamo incontrato personalmente il Risorto, non ci siamo fatti cambiare la vita da lui, per poter dire come Paolo: โ€œรˆ apparso anche a me!โ€ (1 Cor 15,8). Il profeta รจ lโ€™uomo afferrato dalla Parola di Dio, invaso, posseduto da essa: Geremia parlerร  addirittura di seduzione (Ger 20,7); la Parola diventa in lui un fuoco ardente, che brucia nelle ossa, incontenibile (Ger 20,9). Saremo trasmettitori della Parola nella misura in cui ne saremo conquistati, innamorati. Il vero problema dellโ€™annuncio di Gesรน รจ il nostro amore per lui! 

Tutti missionari

Ha scritto Papa Francesco nella โ€œEvangelii gaudiumโ€: โ€œLโ€™intimitร  della Chiesa con Gesรน รจ unโ€™intimitร  itineranteโ€ฆ Fedele al modello del Maestro, รจ vitale che oggi la Chiesa esca ad annunciare il Vangelo a tutti, in tutti i luoghi, in tutte le occasioni, senza indugio, senza repulsioni e senza paura. La gioia del Vangelo รจ per tutto il popolo, non puรฒ escludere nessunoโ€ (n. 24).

Tutti abbiamo questa vocazione: preti, suore e laici. Per tutti vale lโ€™ammonimento di Paolo: โ€œEโ€™ un dovere per me predicare il vangelo: guai a me se non predicassi il vangelo!โ€ (1 Cor 9,16); tutti dobbiamo annunziare la Parola โ€œin ogni occasione, opportuna e non opportunaโ€ (2 Tm 4,2). E se preti e consacrati lo fanno โ€œistituzionalmenteโ€, ai laici dice il Concilio: โ€œOgni laico deve essere un testimone della resurrezione e della vita del Signore Gesรน e un segno del Dio vivo al cospetto del mondoโ€ (LG 38); โ€œI laici sono soprattutto chiamati a rendere presente e operosa la Chiesa in quei luoghi e in quelle circostanze in cui essa non puรฒ diventare sale della terra se non per mezzo loro… Grava quindi su tutti i laici il glorioso peso di lavorare affinchรฉ il divino disegno di salvezza raggiunga ogni giorno piรน tutti gli uomini di tutti i tempi e di tutta la terra. Sia perciรฒ loro aperta qualunque via (ndr: !!!) affinchรฉ… anchโ€™essi attivamente partecipino allโ€™opera salvifica della Chiesaโ€ (LG 33); โ€œIn questo ufficio appare di grande valore quello stato di vita che รจ santificato da uno speciale sacramento, cioรจ la vita matrimoniale a familiare. Lร  si ha lโ€™esercizio ed una eccellente scuola di apostolato dei laici… La famiglia cristiana proclama ad alta voce e le virtรน presenti del Regno di Dio e la speranza della vita beata… I laici quindi, anche quando sono occupati in cure temporali, possono e devono esercitare una preziosa azione per lโ€™evangelizzazione del mondo….; bisogna che tutti cooperino alla dilatazione e allโ€™incremento del Regno di Cristo nel mondoโ€ (LG 35). 

Una Chiesa sempre in uscita Ha detto Papa Francesco: โ€œLa Chiesa deve essere come Dio, sempre in uscita; e quando la Chiesa non รจ in uscita, si ammala di tanti mali che abbiamo nella Chiesa. E perchรฉ queste malattie nella Chiesa? Perchรฉ non รจ in uscita. รˆ vero che quando uno esce cโ€™รจ il pericolo di un incidente. Ma รจ meglio una Chiesa incidentata, per uscire, per annunziare il Vangelo, che una Chiesa ammalata da chiusura. Dio esce sempre, perchรฉ รจ Padre, perchรฉ ama. La Chiesa deve fare lo stesso: sempre in uscitaโ€.

Carlo Miglietta


Il commento alle letture di domenica 21 maggio 2023 a cura di Carlo Miglietta, biblista; il suo sito รจ โ€œBuona Bibbia a tuttiโ€œ.