Domenica โLaetare!โ
โLโinvito alla gioia รจ caratteristico del tempo di Avvento: lโattesa della nascita di Gesรน, lโattesa che viviamo รจ gioiosa, un poโ come quando aspettiamo la visita di una persona che amiamo molto, ad esempio un amico che non vediamo da tanto tempo, un parenteโฆ Siamo in attesa gioiosa. E questa dimensione della gioia emerge specialmente oggi, la terza domenica, che si apre con lโesortazione di San Paolo ยซRallegratevi sempre nel Signoreยป (Antifona dโingresso; cfr Fil 4,4.5). ยซRallegratevi!ยป. La gioia cristiana. E qual รจ il motivo di questa gioia? Che ยซil Signore รจ vicinoยป (v. 5). Piรน il Signore รจ vicino a noi, piรน siamo nella gioia; piรน Lui รจ lontano, piรน siamo nella tristezza. Questa รจ una regola per i cristiani. Una volta un filosofo diceva una cosa piรน o meno cosรฌ: ยซIo non capisco come si puรฒ credere oggi, perchรฉ coloro che dicono di credere hanno una faccia da veglia funebre. Non danno testimonianza della gioia della risurrezione di Gesรน Cristoยป. Tanti cristiani con quella faccia, sรฌ, faccia da veglia funebre, faccia di tristezza… Ma Cristo รจ risorto! Cristo ti ama! E tu non hai gioia? Pensiamo un poโ a questo e diciamo: ยซIo, ho gioia perchรฉ il Signore รจ vicino a me, perchรฉ il Signore mi ama, perchรฉ il Signore mi ha redento?ยปโ (Papa Francesco).
I discepoli del Battista
Per capire il brano del Vangelo di oggi, bisogna in inquadrarlo nella polemica che la Chiesa di Giovanni vive ancora alla fine del primo secolo contro quei gruppi di seguaci del Battista che veneravano Giovanni il Battezzatore come il Messia promesso. Tra i vari destinatari del Vangelo di Giovanni ci sono infatti i seguaci del Battista. Accanto ai tre partiti ufficiali (farisei, sadducei ed esseni), esistevano ai tempi di Gesรน movimenti popolari di risveglio religioso incentrati sulla necessitร della conversione e della penitenza per la salvezza: essi costituiscono il movimento battista, cosiddetto perchรฉ proponeva lโabluzione rituale del battesimo come segno di purificazione. Tra i vari gruppi di questo movimento emergono quello di Giovanni Battista e quello di Gesรน. Un gruppo di seguaci di Giovanni Battista viveva ad Efeso (At 19,1-7), dove, secondo Ireneo, fu scritto il Vangelo di Giovanni. Le Recognitiones pseudoclementine, del terzo secolo, dicono che i Battisti affermavano la messianicitร del loro maestro, misconoscendo Gesรน.
Giovanni Battista infatti fu uomo che ebbe grande seguito nel giudaismo contemporaneo, e di lui parlano fonti extrabibliche molto piรน numerose di quelle che ricordano Gesรน di Nazareth. Solo una parte dei suoi discepoli del Battista seguirono Gesรน, riconoscendolo come il Messia atteso. Forse la maggioranza dei gruppi di discepoli di Giovanni il Battezzatore rimase fedele alla sua memoria, continuando nel tempo a seguirne gli insegnamenti di austeritร e di rifiuto di ogni compromissione col potere politico e religioso. Alcuni convinti davvero che fosse il profeta escatologico, altri invece non conoscendo a sufficienza Gesรน di Nazareth, come avviene per i Battisti di cui si parla al capitolo 19 degli Atti degli Apostoli, che vivono solamente nel segno del battesimo di acqua di Giovanni, senza neanche conoscere il nuovo battesimo nello Spirito Santo proclamato da Gesรน Cristo; โMentre Apollo era a Corinto, Paolo, attraversate le regioni dell’altopiano, giunse a Efeso. Qui trovรฒ alcuni discepoli e disse loro: ยซAvete ricevuto lo Spirito Santo quando siete venuti alla fede?ยป. Gli risposero: ยซNon abbiamo nemmeno sentito dire che ci sia uno Spirito Santoยป. Ed egli disse: ยซQuale battesimo avete ricevuto?ยป. ยซIl battesimo di Giovanniยป, risposero. Disse allora Paolo: ยซGiovanni ha amministrato un battesimo di penitenza, dicendo al popolo di credere in colui che sarebbe venuto dopo di lui, cioรจ in Gesรนยป. Dopo aver udito questo, si fecero battezzare nel nome del Signore Gesรน e, non appena Paolo ebbe imposto loro le mani, scese su di loro lo Spirito Santo e parlavano in lingue e profetavano. Erano in tutto circa dodici uominiโ (At 19,1-7).
Gesรน e non il Battista รจ il Messia promesso
Il Vangelo di Giovanni in 1,8-9 afferma che Gesรน e non il Battista era la luce. In 1,30 che Gesรน esisteva prima del Battista ed รจ piรน grande di lui. In 1,20 e 3,28 che il Battista non รจ il Messia. Il Battista stesso in 3,30 confesserร di dover diminuire di fronte alla crescita di Gesรน.
Sacerdoti e leviti vanno da Giovanni Battista per sottoporlo ad un vero e proprio processo in cui gli chiedono di chiarire pubblicamente chi egli sia. Nella comunitร di Qumram si attendevano tre figure escatologiche: un Messia regale, un Messia sacerdotale e un โProfeta simile a Mosรจโ. Il Battista rifiuta di applicare a sรฉ il ruolo di queste figure tradizionali:
1. egli non รจ il Messia regale (Gv 1,20): cโรจ qui una precisazione polemica contro le comunitร del Battista;
2. non รจ lโElia che deve venire (Gv 1,21): il libro apocrifo di Enoc (90,31; 89, 52) profetizzava il ritorno di Elia prima del grande Agnello apocalittico. Piรน tardi in Elia si identificรฒ il Messia sacerdotale, accanto al Messia davidico-regale;
3. non รจ il โProfeta simile a Mosรจโ atteso a Qumram (Gv 1,21).
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Il Battista
1. rivendica a sรฉ il ruolo della voce di cui parla Isaia (Gv 1,23; Is 40,3), che invita a prepararsi alla venuta del Signore;
2. compie il gesto escatologico del Battesimo, ma distingue il suo Battesimo solo con acqua da quello che celebrerร il Messia, che sarร in acqua e Spirito (Gv 1,33);
3. attende un Messia nascosto, il โFiglio dellโuomoโ del libro di Enoc, e non il Messia trionfante, dominatore di Israele di cui aveva parlato il profeta Michea (Mic 5,2).
Il Battista, โmandato da Dio e testimoneโ (Gv 1,6-7)
Il Battista era un uomo mandato da Dio. Tutti noi siamo mandati da Dio. Tutti noi abbiamo una vocazione. Ad ogni etร dobbiamo chiederci perchรฉ Dio mi ha mandato qui ed ora. Dobbiamo interrogarci sulla nostra missione. Ciascuno ha la sua missione da compiere nel progetto di Dio. Nessuno รจ nato per caso. Nessuno รจ qui e ora per caso.
Ciascuno di noi deve essere testimone della luce, di โquella luce vera che illumina ogni uomoโ (gv 1,9). Ognuno di noi deve essere testimone di Cristo, annunciandolo con la sua vita, le sue opere le sue parole a quelli che sono nelle tenebre, a quelli che attendono di essere illuminati e riscaldati dal fuoco di Cristo.
Come il Battista, ciascuno di noi dovrร sapersi tirare indietro, farsi piccolo, essere attento a non annunciare se stesso ma soltanto il Signore che viene (โEgli deve crescere e io invece diminuireโ: Gv 3,30). Ciascuno di noi รจ chiamato ad essere un Precursore di Gesรน, che con la sua vita indica soltanto lui, la sua bellezza, il suo Vangelo, la sua salvezza. Chiediamoci dunque oggi: โChe cosa io testimonio con la mia vita? Sono segno vivente di Cristo? Apro per gli altri una strada al Dio che viene?โ.
Il commento alle letture della domenica a cura di Carlo Miglietta, biblista; il suo sito รจ โBuona Bibbia a tuttiโ.
