La Chiesa sposa di Cristo
Lโevangelista Giovanni parla della Chiesa sotto vari simbolismi. Ma per lui la Chiesa รจ innanzitutto la Sposa del Messia. Giร lโAntico Testamento aveva espresso il rapporto dโamore tra Dio e il suo popolo tramite la metafora nuziale: Dio รจ lโAmante, il fidanzato, lo sposo, e Israele lโamata, la fidanzata, la sposa. Nell’immagine matrimoniale non viene perรฒ solo significato il rapporto d’amore tra Dio e il suo popolo, ma anche la sua โberitโ – alleanza con Israele, il patto definitivo e solenne, il giuramento reciproco di fedeltร (Os 2,15-22; 3,1; Ger 3,1-13; 31,4; Ez 16; 23; Is 54; 62,1-5; Ct). Il matrimonio diventa quindi sacramento (la parola โsacramentumโ significa โsegnoโ) di una realtร che lo trascende, profezia di Dio e della sua alleanza con l’uomo.
Il primo miracolo operato da Gesรน, la trasformazione dell’acqua in vino alle nozze di Cana (Gv 2,1-12), rientra nel genere letterario delle โazioni profeticheโ, cioรจ di quelle gestualitร che i profeti sono soliti compiere per esprimere un messaggio (Ger 13,1-14; 19; 24; 27-28,10; Ez 3,24-5,17; Zc 11,15).
A Cana i protagonisti non sono gli sposi: la sposa non รจ neppure nominata. A Cana si celebrano le nozze tra lo Sposo messianico e la sua Sposa, rappresentata da Maria e dai discepoli. โIl ยซsegnoยป di Cana ha lo scopo di ยซmanifestare la gloria di Gesรนยป, cioรจ la novitร del suo messaggio: il Dio che egli annuncia รจ un Dio non straniero, ma lo Sposo che chiama alle nozze dellโalleanza lโintera umanitร qui rappresentata dai discepoli che sono i garanti del ยซsegnoยป di Cana di Galileaโ (P. Farinella). Infatti una delle immagini costanti dell’Antico Testamento per esprimere la gioia dell’avvento messianico รจ l’abbondanza di vino (Am 9,13-14; Os 14,8; Gen 49,10-12; Gl 2,24; 4,18; Is 25,6). Scrive infatti lโApocalisse apocrifa greca di Baruc: โLa terra darร i suoi frutti diecimila volte tanto e in una vite ci saranno mille tralci e un tralcio farร mille grappoli e un grappolo farร mille acini e un acino farร un kor di vino (ndr: circa 450 litri).
E coloro che avevano fame saranno deliziati e, ancora vedranno meraviglie ogni giornoโฆ E accadrร in quel tempo: scenderร nuovamente dallโalto il deposito della manna e in quegli anni ne mangeranno perchรฉ loro sono quelli che sono giunti al compimento del tempo. E accadrร dopo ciรฒ: quando il tempo della venuta dellโUnto sarร pieno ed egli tornerร nella gloria, allora tutti quelli che si erano addormentati nella speranza di lui risorgerannoโฆ Le anime dei giusti usciranno e la moltitudine delle anime sarร vista insieme in unโunica assemblea di unโunica intelligenzaโฆ Sapranno infatti che รจ giunto il tempo di cui รจ detto: รจ il compimento dei tempiโ.
A Cana Gesรน procura miracolosamente da quattrocentottanta a settecentoventi litri di vino, davvero un po’ troppo per un semplice banchetto nuziale! I discepoli capiscono che รจ il Messia-Sposo del tempo finale, che convoca lโassemblea escatologica degli eletti. Come dice Agostino: โCristoโฆ รจ lo sposo delle nozze di Cana, infatti, cui fu detto: ยซHai conservato il buon vino fino ad oraยป. Cristo, infatti, aveva conservato fino a quel momento il buon vino, cioรจ il suo Vangeloโ. In ebraico, vino si dice โyayรฌnโ, le cui consonanti (y โ y โ n) corrispondono al numero 70 (10 + 10 + 50), cioรจ il numero delle nazioni della terra secondo il giudaismo: il Vangelo รจ proprio universale, tutti sono chiamati allโassemblea degli eletti.
Il Cantico dei Cantici impiega otto volte la metafora del vino per esprimere lโamore ardente tra lo Sposo e la Sposa (Ct 1,2.4; 2,4; 4,10; 5,1; 7,3.10; 8,2). ร Gesรน lo Sposo, e tale lo proclamerร il Battista (Gv 3,29).
Cana deriva da โqanahโ, che significa โacquistareโ ma, quando ha per soggetto Dio, anche โcreareโ (Gen 14,22; Es 15,16; Dt 32,6; Pr 8,22; Is 43,21; Sl 78,54; 139,13). Il fatto avviene โil terzo giornoโ (Gv 2,1), cosรฌ come โil terzo giornoโ era avvenuta la teofania sinaitica (Es 19,11). Le parole di Maria: โFate quello che vi dirร โ (Gv 2,4) richiamano la promessa di Israele al Sinai: โQuanto il Signore ha detto, noi lo faremo!โ (Es 19,8). Le sei giare โdi pietraโ (Gv 2,6) ricordano le tavole โdi pietraโ (Es 31,18; 32,15; 34,1.4) su cui รจ scolpita le Legge del Sinai. โA Cana Gesรน ยซcreaยป il nuovo popolo dei suoi discepoli; essi sono la ยซprimizia archetipaยป della comunitร messianica, fondata sulla fede in Cristo. Cana, a somiglianza del Sinai, รจ lโยซarchรฉยป di una nuova creazione, che sta in linea di continuitร con la creazione genesiacaโ (A. Serra) e con il popolo di Israele.
Il matrimonio sacramento dellโamore di Cristo per la Chiesa
Durante la cattivitร (61-63), che lo distoglie da problemi immediati, Paolo scrive le lettere ai Filippesi (che taluni pongono perรฒ verso il 56), a Filemone, e forse la sua scuola scrive ai Colossesi e agli Efesini. Allora lโโekklesรฌaโ non รจ piรน la comunitร locale, come, salvo rare eccezioni, era prima da lui considerata, ma รจ contemplata nel suo mistero di universalitร , di cattolicitร .
โNon รจ per unโaddizione di comunitร che si forma la Chiesa totale, cosรฌ come nel movimento protestante si concepisce, intendendo ognuna delle comunitร autonoma e autogenetica; parlo del congregazionalismo, tentazione che si sente oggi presente anche nella Chiesa cattolica. Invece ogni comunitร , per quanto piccola possa essere, traendo il suo valore dalla Chiesa totale, la rappresenta tutta, incarna il Mistero di quella chiamata che era cosรฌ presente alla coscienza dei primi cristianiโ (L. Giussani).
Le Chiese locali non sono solo unite da una fede e da ordinamenti comuni (1 Cor 7,17; 11,16), ma formano veramente un’unitร mistica di dimensioni cosmiche (Col 2,19; Ef 1,23; 4,13): le varie comunitร formano l’unica Sposa, termine che designa al contempo la diversitร e l’intima unione d’amore con lo Sposo, il Cristo.
La lettera agli Efesini (Ef 5,26-27) presenta la nuzialitร umana come icona del rapporto tra Cristo e la Chiesa (Ef 5,21-33): il matrimonio รจ โmistero grande…, in riferimento a Cristo e alla Chiesa!โ (Ef 5,32). Lโesortazione ai coniugi, inserita in questa che รจ lโepistola ecclesiale per eccellenza, รจ per Paolo importante occasione proprio per un nuovo tipo di riflessione sulla Chiesa.
โMistero grandeโ (Ef 5,32) non รจ solo il fatto che Cristo ci ama come il piรน tenero degli sposi, ma anche che il matrimonio รจ chiamato ad essere segno dellโamore divino per la Chiesa. Per capire il rapporto di Cristo con la sua Chiesa, dobbiamo meditare sullโamore coniugale, che dellโamore divino รจ sacramento, cioรจ segno, icona, secondo la grande tradizione ebraica, che Cristo, lo Sposo escatologico, porta a compimento. Ogni matrimonio รจ profezia dellโamore di Dio. Da ogni matrimonio, dalla sua passione, dalle sue tenerezze, dalle sue dolcezze, dal suo calore, noi dobbiamo cogliere piccoli ma concreti segni dellโAmore stesso di Dio. I nostri amori sono traccia, esperienza e anticipazione di quello di Dio: per immaginare lโAmore divino bisogna partire dai nostri amori, ovviamente elevandoli allโennesima potenza.
ย โIl rapporto reciproco tra i coniugi, marito e moglie, va inteso dai cristiani a immagine del rapporto tra Cristo e la Chiesaโ (Giovanni Paolo II). Al contempo โsi ha lโimpressione che Paolo, parlando della prima alleanza nella realtร umana – tra marito e moglie -, la piรน fondamentale di tutte le alleanze, voglia riportarla alla sua radice profonda, radice che tutto spiega e da cui tutto deriva: lโalleanza tra Cristo e la Chiesaโ (C. M. Martini).
โQuesta simbologia trova pieno compimento in un duplice senso: anzitutto in Cristo si fa tangibile lโunione tra Dio e lโumanitร poichรฉ Cristo รจ il soggetto in cui divinitร e umanitร si sposano e si uniscono indissolubilmente in lui stesso Uomo-Dio. In secondo luogo Cristo viene evidenziato in un rapporto unico, fedele, intimo e non solubile, con la comunitร dei credenti: la Chiesa. Lโimmagine della Sposa applicata alla Chiesa fa, perciรฒ, un plastico riferimento allโintimitร assoluta che esiste fra Cristo e la Chiesaโ (S. T. Stancati).
Da: C. MIGLIETTA, EDIFICHEROโ LA MIA CHIESA. Perchรฉ (e come) essere Chiesa secondo la Bibbia, Gribaudi, Milano, 2010, con presentazione di S. E. Mons. Guido Fiandino
Il commento alle letture di domenica 16 gennaio 2022 a cura di Carlo Miglietta, biblista; il suo sito รจ โBuona Bibbia a tuttiโ.



