Carlo Miglietta – Commento alle letture di domenica 10 Marzo 2024

Commento al brano del Vangelo di: Gv 3,14-21

Data:

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Letture: Gn 22,1-2.9.10-13.15-18; Rm 8,31-34; Mc 9,2-10

La Croce, supremo dono dโ€™amore

Dio ama sempre il suo popolo

Gli scribi deuteronomisti raccontano la storia passata, da Mosรจ alla rovina di Gerusalemme, come applicazione dellโ€™Alleanza sinaitica: Dio ha mantenuto le sue promesse, ma lโ€™infedeltร  del popolo lo ha portato a tirarsi addosso le sofferenze inevitabili da chi si allontana da Dio, fonte della vita e della felicitร . Questo รจ il senso della rovina di Samaria nel 722 (2 Re 17,7-23) e di Gerusalemme nel 588 (2 Re 23,26-25,30).ย 

Ma sempre prevale la โ€œhesed IHWHโ€, la fedeltร  misericordiosa di Dio: lโ€™editto di Ciro, nel 538, viene interpretato nella prima lettura (2 Cr 36,14-23) come una conferma dellโ€™amore imperituro di Dio per il suo popolo. 

Tutte le letture odierne cantano questa Misericordia infinita, che si รจ rivelata in pienezza nel dono del Figlio, consegnato per la nostra salvezza: il suo sacrificio sulla croce dร  a noi la vita eterna (vangelo: Gv 3,14-21). 

La Croce, suprema manifestazione dellโ€™Amore di Dio

La croce รจ lโ€™epifenomeno, la manifestazione culminante della Misericordia di Dio per gli uomini. รˆ il momento storicamente supremo dellโ€™incarnazione, cioรจ del grande movimento di Dio verso lโ€™uomo, del suo abbassarsi verso di lui per divinizzarlo. Sulla croce Dio porta a termine il suo progetto, che era di diventare uomo per davvero, sussumendo su di sรฉ tutta la creaturalitร , con tutta la sua finitudine, con tutto il suo limite, con il suo peccato, con la sua morte, per trasportare tutta la nostra umanitร  nella sua divinitร . Nella croce e risurrezione di Cristo diventiamo partecipi della vita stessa di Dio. Se lโ€™uomo, con la sua ascesi, non poteva realizzare ciรฒ, lo realizza Dio al colmo della sua discesi, della sua kenosis, del suo svuotarsi, spogliarsi delle prerogative divine (Fil 2,5-11). 

Ma attenzione: non รจ un Dio spietato che, per un malinteso senso di giustizia, esige lโ€™immolazione del Figlio. Ma รจ Dio stesso che si fa vittima sacrificale per noi! Il Targum e poi il testo masoretico leggono in tal senso il profeta Zaccaria: โ€œGuarderanno a me che hanno trafittoโ€ (Zc 12,10). โ€œI colpi che raggiungono il Figlio colpiscono anche il Padre… Gesรน lo dice formalmente: ยซIl Padre รจ sempre con me, non mi lascia mai soloยป (Gv 16,32)… Pertanto…, nel corso della Passione e con il trafiggimento finale della Croce, si colpisce e si trafigge certamente il Figlio, ma, nel Figlio e per mezzo suo, si colpisce anche il Padre, perchรฉ i due non fanno che ยซuna cosa solaยป (Gv 10,30). Parimenti si ยซcontristaยป mortalmente in tal modo lo Spirito (Ef 4,30), perchรฉ รจ il vincolo del loro comune amore… Certamente solo (unus!) il Figlio รจ coinvolto con la sua umanitร  nel baratro mortale e micidiale della Croce, secondo lโ€™antico adagio: ยซunus de Trinitate passus estยป. Ma, per la comunione degli idiomi in seno alla Trinitร  stessa, la Croce, propria della carne del Figlio, รจ tuttavia condivisa dal Padre nella comunione dello Spirito. ยซTutte le cose mie sono tue e tutte le cose tue sono mieยป, ha detto Gesรน al Padre nella preghiera sacerdotaleโ€ (G. Martelet).  

La croce non รจ quindi la suprema soddisfazione di un Dio vendicativo, ma la massima espressione della sua Misericordia per gli uomini: โ€œDio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenitoโ€ (Gv 3,16); โ€œDio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per i peccati ci ha fatti rivivere con Cristo… per mostrare la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontร  verso di noi in Gesรน Cristoโ€ (Ef 2,4-5.7: seconda lettura). 

Aderire a questo mistero dโ€™Amore

A noi non resta che aderire estasiati a questo mistero di amore, ci dice il Vangelo odierno, โ€œcredendo nel Figlioโ€ (Gv 3,15.18) e coerentemente โ€œoperando la veritร โ€ (Gv 3,21), cioรจ compiendo le โ€œopere buone che Dio ha predisposto perchรฉ noi le praticassimoโ€ (Ef 2,10).

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Il commento alle letture della domenica a cura di Carlo Miglietta, biblista; il suo sito รจ โ€œBuona Bibbia a tuttiโ€œ.

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