Medita
Gli uomini farebbero qualunque cosa pur di non ammettere i loro sbagli e seguire le indicazioni di un giusto. Qui addirittura accusano Gesรน di fare il bene per mezzo del demonio, una contraddizione in termini. La lotta tra il bene e il male รจ una caratteristica del nostro mondo e della nostra vita, รจ un combattimento che non finisce mai e quando ci sembra di essere vicini alla vittoria, รจ proprio allora che siamo piรน vulnerabili e piรน facilmente siamo portati a sbagliare.
E, come ci dice Gesรน, la condizione dell’uomo puรฒ diventare peggiore di prima.
La nostra consapevolezza deve essere quella della nostra inadeguatezza, della nostra incapacitร ad amare e la convinzione che solo in Lui troveremo la pace, ma poi cadiamo nell’errore ancora e ancora. A volte ci scoraggiamo perchรฉ commettiamo sempre gli stessi peccati, ma questo รจ quello che siamo: deboli, incapaci di amare come Gesรน ci chiede, come Lui ha amato noi.
Rifletti
Quando faccio l’esame di coscienza guardo me o volgo il mio sguardo a Dio?
Prega
Credo, Signore, che sarei capace di compiere una volta, qualche atto straordinario.
Un’azione che impegnerebbe tutto me stesso, se fossi sconvolto da una sventura,
colpito da un’ingiustizia, se uno dei miei cari fosse in pericoloโฆ
Ma ciรฒ che mi umilia e spesso mi scoraggia,
รจ che non sono capace di donare la mia vita pezzo a pezzo,
giorno dopo giorno, ora dopo ora, minuto dopo minuto,
donare, sempre donareโฆ e darmi!
Questo non posso farlo e tuttavia รจ certamente ciรฒ che tu mi chiediโฆ
Ogni giorno mille frammenti di vita da donare, in mille possibili gesti d’amore,
che piรน non si vedono tanto sono abituali, e piรน non si notano tanto sono banali,
ma di cui tu mi dici di aver bisogno per mettere insieme un’offerta
e perchรฉ un giorno io possa dire in veritร :
ai miei fratelli io ho donato tutta la mia vita.
ร ciรฒ che desideri, Signore, ma non ne sono capaceโฆ non posso farlo, lo so, ed ho paura.
Figliolo, io non ti chiedo di riuscire sempre, ma di provarci sempre.
E soprattutto ascoltami, ti chiedo di accettare i tuoi limiti,
di riconoscere la tua povertร e di farmene dono,
perchรฉ donare la propria vita non vuol dire donare soltanto le proprie ricchezze,
ma anche la propria povertร , i propri peccati.
Fa’ questo, figliolo, e con i pezzi di vita sciupata,
da te sottratti a tutti coloro che aspettano, colmerรฒ i vuoti,
dandoti in cambio la durata, perchรฉ nelle mie mani la tua povertร offerta,
diventerร ricchezza per l’eternitร .
(Michel Quoist)
AUTORE: Consiglio Diocesano di Azione Cattolica di Pisa, Giovanni Mascellani, Luisa Prodi
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi
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