Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 9 Marzo 2022

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Il Vangelo di oggi ci offre un potente invito del Signore alla conversione. Siamo chiamati alla conversione, come fecero gli abitanti di Ninive, cittร  sanguinaria dedita al peccato, che dopo aver ascoltato la predicazione di Giona fecero penitenza e cambiarono vita.

Convertirsi non รจ comprendere, apprezzare o abbracciare una filosofia o un’ideologia; la conversione non รจ un’idea astratta, la conversione parte dal riconoscere la veritร  di Cristo e aderirvi con il cuore e con il proprio modo di vivere. Come gli abitanti di Ninive, siamo chiamati ad abbandonare gli schemi vecchi di una societร  decadente per rinnovarci in Cristo.

La conversione a cui siamo chiamati significa vivere in Cristo, avendo ben presente l’ineluttabilitร  del giudizio divino che avverrร  secondo misericordia e giustizia. La serva di Dio Chiara Corbella Petrillo lasciava il proprio testamento spirituale al figlio scrivendo: โ€œQualsiasi cosa farai avrร  senso solo se la vedrai in funzione della vita eternaโ€. La conversione inizia con la grazia di intuire questo, ovvero che le nostre azioni e i nostri pensieri acquistano un senso solo in Cristo e in vista del giudizio che un giorno verrร . Dopo aver acquisito questa prima consapevolezza, non ci servono segni particolari per la conversione, il Signore non ci ha fatto mancare niente di quanto serve per la nostra salvezza: la sua parola, i sacramenti e la santa Chiesa Cattolica. Non ci resta che implorare la pietร  divina, operare nella caritร  e coltivare la speranza.

Per riflettere

Il libro di Giona e la sua prosecuzione neotestamentaria รจ la piรน decisa negazione del relativismo e dell’indifferenza che si possa immaginare. Anche per i cristiani di oggi vale โ€œAlzatiโ€ฆ e annunzia quanto ti dirรฒโ€. Anche oggi deve essere annunciato l’unico Dio. Anche oggi รจ necessario agli uomini Cristo, il vero Giona. Anche oggi deve esserci pentimento perchรฉ ci sia salvezza. E come la strada di Giona fu per lui stesso una strada di penitenza, e la sua credibilitร  veniva dal fatto che egli era segnato dalla notte delle sofferenze, cosรฌ anche oggi noi cristiani dobbiamo innanzitutto essere per primi sulla strada della penitenza per essere credibili. (Benedetto XVI)


AUTORI: I commenti di questo mese sono curati da Monica e Giuseppe Lami
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโ€™Evangelizzazione e la Catechesi

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