Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 8 Giugno 2023

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Nei brani dei giorni passati abbiamo osservato Gesù ingaggiare una serie di discussioni con gli scribi di Gerusalemme, criticando apertamente il loro sistema di valori. Scribi e farisei sono spaventati dal messaggio rivoluzionario di Gesù, che mina le fondamenta della loro autorità, e cercano di metterlo in cattiva luce nei confronti del popolo, come amico dei Romani o nemico della Legge.

Al contrario di questi atteggiamenti ostili, nel brano di oggi osserviamo uno scriba genuinamente curioso del messaggio di Gesù. Quest’uomo è uno studioso della legge che vuole confrontarsi con Gesù come maestro sulla sua interpretazione delle scritture ed è disposto a mettere in dubbio le sue certezze per accogliere il messaggio del Signore.

In particolare, la domanda dello scriba è fondamentale, cioè qual è l’origine del messaggio di Gesù, il fondamento della sua testimonianza, il primo comandamento. Non è solo una questione filosofica, ma ha anche profonde implicazioni politiche: fin dove vuole arrivare la rottura di Gesù con gli scribi? Fino a rinnegare la Legge stessa?

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E Gesù risponde, da maestro a maestro e da uomo a uomo. Non rinnega la Legge, anzi la riafferma: ascolta Israele, il Signore nostro Dio è l’unico Signore. Colui che ti ha cercato nel deserto e con cui hai stretto la tua alleanza, è lui il tuo unico Signore. Ma questo Signore non è solo un alleato o un dominatore, con cui si può mercanteggiare nel tempio tramite “olocausti e sacrifici”. È invece uno sposo da amare in maniera assoluta, con ogni fibra del tuo corpo.

Già questo basterebbe a scuotere le false usanze degli scribi di Gerusalemme, ma per Gesù non è sufficiente. Il primo comandamento, dell’amore verso Dio, va accompagnato ad un altro comandamento fondamentale: l’amore verso il prossimo. E qui che Gesù rompe con il passato e “salva” il messaggio dell’Antico Testamento: l’amore verso Dio è indissolubilmente legato a quello verso gli altri, che arricchisce e porta a compimento la relazione con Dio.

Per riflettere

Qual è il nostro primo comandamento? Qual è la nostra regola di vita, la nostra Legge? Quante siamo disposti a rivoluzionare della nostra vita, chiedendo al Signore di indicarci cosa fare?

✝️ Commento al brano del Vangelo di: ✝ Mc 12,28b-34

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi