Dopo il tempo di Natale, la liturgia ci invita a una lettura continuata del vangelo di Marco. Il testo marciano, a differenza del vangelo di Giovanni, che abbiamo ascoltato e meditato qualche giorno fa, ci suggerisce altri modi attraverso i quali avviene la chiamata dei primi discepoli. Soprattutto colloca queste chiamate all’interno dell’annuncio centrale di Gesรน: ยซIl tempo รจ compiuto e il regno di Dio รจ vicino; convertitevi e credete nel Vangeloยป.
Nel vangelo piรน antico, quello di Marco appunto, questo annuncio รจ centrale anche se noi talvolta lo sottovalutiamo. Con Gesรน al tempo รจ impressa una svolta, ha inizio il tempo escatologico. Il Regno di Dio, atteso e invocato, inizia a manifestarsi, non รจ ancora la sua pienezza, ma la sua presenza ha inizio in mezzo a noi. Possiamo dire che ha inizio l’eternitร . ร compiuto, infatti, il tempo dell’attesa, ora le promesse di Dio si stanno realizzando, progressivamente, silenziosamente, ma realmente.
La conversione allora non รจ solo un passare dal peccato a una vita buona, ma davvero รจ un invito a un cambio di mentalitร : essere consapevoli di vivere in una prospettiva diversa. Ciรฒ che facciamo qui e ora, nel nostro tempo, in questo mondo (che spesso ci inquieta), costruisce il Regno e ha valore di eternitร . Rimarrร come significato della nostra vita, come amore che rimane, perchรฉ la fede e la speranza passeranno ma la caritร rimarrร sempre.
Seguire Gesรน, come hanno fatto i primi discepoli che incontriamo nel vangelo di Marco, ci testimoniano che questo passaggio รจ possibile e che il Regno puรฒ dare senso e gioia a tutta la vita.
Per riflettere
Il Regno di Dio cresce in mezzo a noi, come il seme di senape, come il lievito nascosto nell’impasto; cresce misteriosamente attraverso l’impegno di ciascuno, la nostra testimonianza, la nostra vita bella e buona. ยซIl Regno di Dio cresce ogni giorno grazie a chi lo testimonia senza fare โrumoreโ, pregando e vivendo con fede i suoi impegni in famiglia, al lavoro, nella sua comunitร di appartenenzaยป (Papa Francesco). Ne siamo consapevoli?
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi
