Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 7 Dicembre 2019

Medita

Gesù ci vede sfiniti e stanchi, anche se non consapevoli abbiamo un bisogno assoluto di Lui. Perciò non si arrende e continua a percorrere tutte le città e tutti i villaggi e invia i discepoli, invia anche noi ogni giorno ad annunciare la Sua Parola. Ci chiede di essere i suoi occhi e le sue braccia per raggiungere ogni persona, per offrire a ciascuno l’opportunità della conversione. E ci propone anche una modalità di annuncio: gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Dare gratuitamente significa donare: non esiste dono autentico senza gratuità. Quindi propone loro di creare delle relazioni gratuite, senza scambio, senza debito, senza reciprocità.

“L’essenza del cristianesimo sta nell’annuncio non solo dell’amore che vince la morte, ma di un amore gratuito, chiamato “grazia” nella millenaria tradizione cristiana. La grazia—chen in ebraico, cháris in greco, gratia in latino—è favore, benevolenza, amore che non deve essere meritato: è amore preveniente, gratuitamente riversato da Dio, impensabile come evento umano”. (Enzo Bianchi)

Rifletti

Solo quando l’uomo si concepisce non come un mondo a sé stante, ma come uno che per sua natura è legato a tutti gli altri, originariamente sentiti come “fratelli”, è possibile una prassi sociale solidale improntata al bene comune. Non dobbiamo temere di riconoscerci bisognosi e incapaci di darci tutto ciò di cui avremmo bisogno, perché da soli e con le nostre sole forze non riusciamo a vincere ogni limite. (Papa Francesco)

Prega

O Ambrogio santo, Padre, Maestro e Pastore: noi ricorriamo a Te.
Conserva integra in noi la fede cristiana,
accresci l’amore alla Chiesa raccolta
intorno al successore di Pietro, rinnova il fervore della carità.
Fa’ che, esortati dalla tua parola e seguendo il tuo esempio,
amiamo fermamente la giustizia, veneriamo nei poveri e
nei sofferenti Cristo Gesù e rendiamo più pura la nostra vita.
II Signore Gesù ascolti la tua preghiera per noi,
che ci onoriamo del tuo nome,
ci edifichiamo dei tuoi esempi e ci conformiamo ai tuoi insegnamenti.
Amen.

Fonte: Ascolta e Medita – Dicembre 2019 curato da Tommaso Rizzo e Rebecca D’Andrea – Arcidiocesi di Pisa – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi


Vedendo le folle, ne sentì compassione.
Dal Vangelo secondo Matteo Mt 9, 35 – 10,1.6-8 In quel tempo, Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!». Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità. E li inviò ordinando loro: «Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date». Parola del Signore

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