Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 6 Marzo 2021

L’hanno sempre chiamata parabola del figlio prodigo, oggi si preferisce indicarla come parabola del padre misericordioso. Ma la si potrebbe chiamare la parabola dei figli lontani. Il figlio più giovane parte da casa, dopo aver rivendicato una presunta eredità priva di giustificazione, essendo il babbo ancora in vita. Va in un paese lontano e vive in modo dissoluto, cioè sciolto, privo di ogni legame, senza più relazione con il padre, con il fratello e con tutti coloro che stavano nella casa del padre.

Anche il fratello più grande è lontano anche se fisicamente vive sotto lo stesso tetto del padre: lontano dal fratello, per il ritorno del quale non riesce a provare un briciolo di gioia, ma solo astio e amarezza; lontano dal padre, al punto da rifiutare, per lo sdegno, di entrare nella sua casa. Per anni obbediente come un servo, non ha mai avuto la confidenza di chiedergli un capretto per fare festa con gli amici.
Che fatica due figli così: uno che torna a casa solo per fame, l’altro avvizzito in un’obbedienza senza amore!
In questa atmosfera spenta, colpisce il dinamismo del padre, che si mette di sentinella per spiare il ritorno del figlio e quando lo vede gli corre incontro, lo abbraccia, fa allestire una grande festa. Intanto l’altro fratello fuori casa sta facendo le bizze, e allora il padre deve uscire e trovare le parole per convincerlo a rientrare e partecipare alla festa.

Insomma un padre che si muove per andare alla ricerca dei figli lontani. Gesù non poteva trovare un esempio migliore per raccontarci l’ostinata volontà del Padre di riconciliarci fra di noi e con lui.

Per riflettere

Il Padre cerca a tutti i costi la riconciliazione per i suoi figli. In quali situazioni posso collaborare alla sua opera di riconciliazione nella mia vita?

Preghiera finale

Padre buono,
ho bisogno di te per esistere e per vivere.
In Gesù mi hai guardato con misericordia,
e nello Spirito sono diventato tuo figlio.
Io ho tradito il tuo amore e ferito i miei fratelli.
Ma Tu sei più forte del mio peccato:
credo nella tua potenza sulla mia vita,
credo nella tua capacità di salvarmi
così come sono adesso.
Ricordati di me e perdonami.


AUTORE: Consiglio Diocesano di Azione Cattolica di Pisa, Beatrice Granaroli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi

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