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Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 31 Maggio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Lc 1,39-56

Che straordinaria bellezza trabocca dalle parole di Maria, questa creatura che sostiene su di sé il miracolo di un Dio che si dona.

Il pensiero di una persona che accetti di essere la carne attraverso cui il Creatore realizza un progetto di bene è per noi cosa tanto nota che ormai sembra quasi non riuscire a stupirci più, eppure in questo brano c’è tutta la meraviglia di una possibilità tanto grande.

Siamo chiamati a vedere le cose con occhi nuovi, come se questa grandezza fosse inedita, e ne apprendessimo la notizia per la prima volta attraverso le parole di gioia di questa donna così fondamentale per la nostra storia.

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Un mistero la attraversa eppure la consapevolezza la sostiene. Il Principio di tutte le cose sceglie Lei per l’incarnazione e Lei è comunque ancora libera di decidere, di dire sì o di sottrarsi a questo disegno. La salvezza, come nel caso di Gesù, passa attraverso una disponibilità tutta umana, una libertà che sceglie di farsi vita.

«Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono».

Queste parole si rinnovano ogni volta con la loro potenza ricca di semplicità. Maria ha il coraggio di dire le cose come stanno; grandi cose opera il Padre Onnipotente per mezzo di un essere umano, di una creatura, e attraverso di Lei Egli compie qualcosa al di sopra di qualsiasi altra, la cui misericordia si estenderà a tutti quelli che verranno, senza eccezioni.

Tutti la chiameranno beata per questo, per un dono tanto grande, una storia tanto smisurata. Ma anziché sentirsi schiacciata dalla responsabilità o dalle sorti dell’esistenza di tutti noi, Maria assume su di sé questo ruolo con la gioia vera di una persona che ama e che si sente in quest’amore massimamente realizzata.

Anche Lei come suo Figlio, è completamente consegnata in un dono, salvifico per tutti.

Per riflettere

Restiamo in contemplazione del mistero, cerchiamo di sentire quanto grande sia ciò a cui ci rivolgiamo con la nostra preghiera. Rendiamoci profondamente grati di un Amore tanto disponibile e grandioso. Portiamo nelle nostre quotidianità questo slancio rivolto al bene.

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi

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