Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 30 Ottobre 2023

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Diciotto anni. Quanto lunga attesa ha vissuto la donna del Vangelo. E quale gioia scaturisce da una guarigione tanto desiderata e ormai inaspettata. Nell’uomo che crede la gioia della guarigione รจ naturalmente un’occasione di rapporto con il Signore: la donna glorificava Dio. L’uomo che crede non รจ mai solo.

รˆ Gesรน a chiamare la donna. Stavolta non รจ qualcuno della folla che si avvicina chiedendo insistentemente la guarigione, ma รจ Gesรน che vede la donna e la chiama. Che meraviglia sentirsi chiamati per nome! La gratuitร  del gesto di Gesรน, del Suo amore si esprime nella delicata tenerezza con cui Egli vede il suo bisogno e la chiama a Sรฉ senza che ella lo chieda. La tenerezza di un amore inaspettato per la nostra persona รจ un altro dei segnali con cui il Signore si manifesta nella nostra vita.

Il capo della sinagoga perรฒ si rivolge alla folla e la redarguisce, non avendo forse il coraggio di rimproverare direttamente Gesรน. In lui la legge, la normativa, vince sull’amore alla persona, rendendolo stolto e cieco: la legge viene svuotata di senso se non si basa su un amore alla persona. Cosรฌ Benedetto XIV diceva: โ€œLa veritร  va cercata, trovata ed espressa nell’ยซeconomiaยป della caritร , ma la caritร  a sua volta va compresa, avvalorata e praticata nella luce della veritร โ€. E ancora: โ€œLa maggiore forza a servizio dello sviluppo รจ quindi un umanesimo cristiano, che ravvivi la caritร  e si faccia guidare dalla veritร , accogliendo l’una e l’altra come dono permanente di Dioโ€ (Caritas in veritate, Benedetto XVI).

Per riflettere

Chiediamo allo Spirito Santo la luce dell’amore e della veritร  per essere guidati da un umanesimo vero e cristiano nel rapporto con il mondo e con i nostri fratelli.

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโ€™Evangelizzazione e la Catechesi