Se avessi Gesรน qui davanti a me, ora, cosa gli direi? Se comparisse ora dalla porta di casa ed entrasse nella mia stanza, cosa gli chiederei?
Se mi immedesimo in Gesรน, nella situazione che รจ raccontata nel brano di Vangelo, subito mi infastidisce la domanda iniziale: โDi’ a mio fratello di dividere l’ereditร โ. Se potessi avvicinare Dio di sicuro gli chiederei ciรฒ che mi sta piรน a cuore. Cosa mi sta piรน a cuore? Gesรน ha ricevuto altre volte delle richieste. Guarisci il mio servo. Guarisci mia figlia. Abbi pietร di me. Fa’ che io veda. Cosa devo fare per avere la vita eterna? A tutte queste richieste si รจ intenerito, e ha risposto con amore. Qui no.
Eppure l’uomo che avvicina Gesรน si appella alla giustizia: perchรฉ non รจ una richiesta ammissibile? Perchรฉ Gesรน non vuole essere giudice. Lo dice chiaramente. Non usiamo Gesรน per giustificare il nostro giudizio sulle cose e sulle persone. Non usiamo Gesรน per criticare un comportamento o chi lo compie.
Non usiamo Gesรน per dare una sentenza su chi ci circonda. La legge di Gesรน รจ l’amore. Salva me, mia figlia, il mio servo, il mio fratello. Non โcompi la giustiziaโ, ma โsalva chi ho vicino, anche se sta compiendo una cosa ingiustaโ. ร il passaggio dalla ideologia alla legge dell’amore.
Per riflettere
Nelle tensioni e contrasti che vivrรฒ nella mia giornata e nella mia settimana aiutami Signore a voler bene al mio nemico, al mio prossimo, e fare vincere la misericordia sull’umana limitata giustizia.
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FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi
