Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 29 Dicembre 2022

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Oggi riscopriamo l’episodio della presentazione al tempio di Gesù Bambino. Nella vita di Gesù tutto si svolgeva secondo i ritmi previsti dalla legge. Nonostante l’annunciazione, i sogni profetici, e tutti i segni che circondano la nascita di Gesù sembra che Maria e Giuseppe pensino a Gesù come a un semplice bambino. La semplicità e umiltà con cui questa coppia accoglie Gesù nella propria vita fa da insegnamento per tutta la Chiesa. Perché proprio grazie a queste loro qualità Dio ha potuto operare così liberamente nella loro vita. L’esaltazione può adombrare Dio, mentre l’umile adorazione crea spazio perché Egli possa agire.

Maria e Giuseppe, pur essendo liberi dai precetti della legge, la seguono rigorosamente. Lo stesso percorso sarà seguito da Gesù. Gesù non ha bisogno di essere presentato a Dio Padre, eppure è necessario che sia portato al tempio. Noi abbiamo bisogno di presentare Gesù nel tempio. “Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?”—scrive san Paolo nella prima lettera ai Corinzi (3, 16–17)—“(…) santo è il tempio di Dio, che siete voi”. Per questo tutti partecipiamo alla presentazione di Gesù, che viene portato al tempio, e siamo invitati a scoprire e confermare la presenza di Gesù nel tempio che siamo noi stessi.

La povertà dell’offerta di Giuseppe e Maria, che non si possono permettere neanche un agnello, esprime simbolicamente la nostra povertà spirituale. Davanti a Dio ci presentiamo sempre a mani vuote, che lui riempie con la benedizione e grazia. Infatti se ci presentiamo a Dio nello spirito di Maria e Giuseppe abbiamo dentro di noi lo stesso spirito di Simeone, che finalmente vede in questo Bambino la risposta a tutte le sue domande: “Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele”.

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi

Il commento di oggi è proposto da Gabriela Rogowska.