Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 28 Maggio 2024

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La misura di Dio รจ una misura illogica, sproporzionata, sconfinata. Non c’รจ rinuncia o scelta che nelle mani del Signore non sia moltiplicata, resa cento volte feconda.

La pagina del Nuovo Testamento che leggiamo sembra parlare del modo differente con cui ragiona l’essere umano e che il Signore stravolge, rinnova. Laddove Pietro considera le cose nei termini concreti, infatti, di un uomo che vive, abita e si adegua al mondo, Gesรน risponde con una logica nuova, insensata per la maniera comune, dei piรน.

Come gli apostoli, noi ancora oggi siamo abituati a trovarci in contesti che fanno dello scambio, del contraccambio, mentalitร  comune. A qualcosa, dunque, che io posso apportare consegue qualcosa che mi รจ riconosciuto come dovuto e possibilmente proporzionato; allo stesso modo, la scelta di privarsi di qualcosa รจ in virtรน di un beneficio successivo e adeguato al mio sforzo.

Gli apostoli si preoccupano di rendere evidente che la rinuncia a cui hanno scelto di aderire sembra incredibilmente grande e radicale, uno strappo alla loro storia e forse ai loro desideri. La risposta di Gesรน mostra in quale maniera il Signore consideri e veda le cose; lascia scorgere una infinitร  in cui la misura stessa si perde.

L’amore con cui il Padre, infatti, accoglie una scelta tanto importante รจ quella di darle possibilitร  di fruttificare in infinite maniere ulteriori. La rinuncia a cui i discepoli dicono sรฌ, รจ l’inizio di una storia cosรฌ fuori scala nei suoi effetti e nel bene che produce che qualsiasi possibilitร  di tener conto dei suoi frutti sembra impossibile, tanto questi sono numerosi e vasti.

Non รจ forse la stessa illogica maniera con cui si realizza l’Incarnazione e il sacrificio di Cristo? Dalla morte di quel Giusto, ne deriva una storia di salvezza per l’umanitร  intera.

Per riflettere

Di cosa faccio dono? Nella relazione con il Signore tengo conto della misura o mi accorgo del moltiplicarsi del bene? Di fronte a brani come questi, si puรฒ riflettere su quanto ogni โ€œramo potatoโ€ della nostra vita abbia portato a frutti corrispondenti, alla maniera con cui un dono disinteressato abbia potuto generare senza alcun programma una grande abbondanza.

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโ€™Evangelizzazione e la Catechesi

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