Marta รจ amica di Gesรน, lo conosce, e qui la incontriamo in lutto per la morte del fratello.
ร una persona che ha fede nel Signore, ma in maniera ancora immatura, instabile. Va incontro a Gesรน, ma poi lo โaccusaโ di aver lasciato che suo fratello morisse. Si affida a lui, ma lascia in realtร trapelare una richiesta di miracolo. Ascolta la risposta di Gesรน riguardo alla resurrezione, ma poi sfodera la sua fede da catechismo. Da notare che Marta non dice โcredoโ, ma โsoโ: โSo che qualunque cosa tu chiederaiโ, โSo che risorgerร nella risurrezione dell’ultimo giornoโ. Marta รจ come tanti di noi, che impariamo dal Vangelo e dal catechismo ma di fronte ad una situazione tragicaโquale puรฒ essere la morte di un fratelloโsiamo in realtร persi e confusi.
Gesรน vuole spingere Marta a fare un passo avanti. In tre frasi condensa un discorso che da solo richiederebbe giornate di riflessione: fede, vita, morte, risurrezione, eterno. Eppure la invita ad accogliere tutto questo non in maniera teorica e astratta, ma guardando a lui: โIo sonoโ, โchi crede in meโ, โchiunque vive e crede in meโ. E questo fa avvenire il salto di qualitร : la fede di Marta passa dal sapere al credere. Lei adesso riconosce che il Cristo non viene incontro agli uomini in un qualche tempo e luogo lontani, ma qui, ora, โnel mondoโ, concretamente.
Nel momento in cui ci sentiamo persi, e la morte e il dolore ci sembrano incomprensibili e inaccettabili, Gesรน, il Risorto, ci invita a guardarlo e ad ascoltarlo. Vuole che entriamo in relazione con lui per riconoscere che egli non รจ un argomento teorico, ma una presenza reale nella nostra vita. Per credere di cuore che viene ad eliminare per sempre la morte perchรฉ ci dona una vita centrata sull’amore eterno di Dio.
Per riflettere
Ed io? โSoโ o โcredoโ? Chiediamo al Signore la grazia di incontrarlo per entrare con fede rinnovata nel mistero della sua Resurrezione.
Preghiera finale
Benedici l’anima affranta dei sofferenti,
la pesante solitudine degli uomini,
chi รจ senza pace,
il dolore che nessuno mai confida ad altri.
E benedici il cammino di chi vaga di notte
e non teme gli incubi di vie sconosciute.
Benedici la miseria degli uomini che stanno morendo.
Concedi loro, Signore, una buona fine.
Benedici chi รจ lieto, Signore, proteggilo.
Non hai preso la mia tristezza,
talvolta grava, pesante su di me.
Dammi la forza per sopportarla.
(Edith Stein)
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AUTORE: Consiglio Diocesano di Azione Cattolica di Pisa, Beatrice Granaroli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi



