Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 28 Luglio 2021

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Marta รจ amica di Gesรน, lo conosce, e qui la incontriamo in lutto per la morte del fratello.
รˆ una persona che ha fede nel Signore, ma in maniera ancora immatura, instabile. Va incontro a Gesรน, ma poi lo โ€œaccusaโ€ di aver lasciato che suo fratello morisse. Si affida a lui, ma lascia in realtร  trapelare una richiesta di miracolo. Ascolta la risposta di Gesรน riguardo alla resurrezione, ma poi sfodera la sua fede da catechismo. Da notare che Marta non dice โ€œcredoโ€, ma โ€œsoโ€: โ€œSo che qualunque cosa tu chiederaiโ€, โ€œSo che risorgerร  nella risurrezione dell’ultimo giornoโ€. Marta รจ come tanti di noi, che impariamo dal Vangelo e dal catechismo ma di fronte ad una situazione tragicaโ€”quale puรฒ essere la morte di un fratelloโ€”siamo in realtร  persi e confusi.

Gesรน vuole spingere Marta a fare un passo avanti. In tre frasi condensa un discorso che da solo richiederebbe giornate di riflessione: fede, vita, morte, risurrezione, eterno. Eppure la invita ad accogliere tutto questo non in maniera teorica e astratta, ma guardando a lui: โ€œIo sonoโ€, โ€œchi crede in meโ€, โ€œchiunque vive e crede in meโ€. E questo fa avvenire il salto di qualitร : la fede di Marta passa dal sapere al credere. Lei adesso riconosce che il Cristo non viene incontro agli uomini in un qualche tempo e luogo lontani, ma qui, ora, โ€œnel mondoโ€, concretamente.

Nel momento in cui ci sentiamo persi, e la morte e il dolore ci sembrano incomprensibili e inaccettabili, Gesรน, il Risorto, ci invita a guardarlo e ad ascoltarlo. Vuole che entriamo in relazione con lui per riconoscere che egli non รจ un argomento teorico, ma una presenza reale nella nostra vita. Per credere di cuore che viene ad eliminare per sempre la morte perchรฉ ci dona una vita centrata sull’amore eterno di Dio.

Per riflettere

Ed io? โ€œSoโ€ o โ€œcredoโ€? Chiediamo al Signore la grazia di incontrarlo per entrare con fede rinnovata nel mistero della sua Resurrezione.

Preghiera finale

Benedici l’anima affranta dei sofferenti,
la pesante solitudine degli uomini,
chi รจ senza pace,
il dolore che nessuno mai confida ad altri.
E benedici il cammino di chi vaga di notte
e non teme gli incubi di vie sconosciute.
Benedici la miseria degli uomini che stanno morendo.
Concedi loro, Signore, una buona fine.
Benedici chi รจ lieto, Signore, proteggilo.
Non hai preso la mia tristezza,
talvolta grava, pesante su di me.
Dammi la forza per sopportarla.
(Edith Stein)

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AUTORE: Consiglio Diocesano di Azione Cattolica di Pisa, Beatrice Granaroli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโ€™Evangelizzazione e la Catechesi