Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 27 Ottobre 2022

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I farisei avvertono Gesรน del pericolo che corre nel proseguire verso Gerusalemme, perchรฉ Erode vorrebbe ucciderlo, ma Egli non cede, e soprattutto non ha paura, perchรฉ nella fedele obbedienza al Padre ha messo in conto anche la morte. Non aderire alla volontร  di Dio significherebbe svuotare di senso tutta la sua stessa esistenza costantemente tesa a non vivere per se stesso, ma ad offrire la sua vita per salvare quella di tutto il mondo, compresi quelli che lo condanneranno a morte.

Le scelte di Gesรน trovano origine nel coraggio e nella coerenza che nascono da un cuore che ama. Gerusalemme rappresenta per Gesรน la sposa per la quale vivere e morire. รˆ una sposa ingrata e recalcitrante, ma che tuttavia รจ amata perdutamente da Dio. La morte paventata dai farisei non รจ un ostacolo alla realizzazione della sua missione, ma รจ il suo stesso compimento, รจ il sigillo d’amore che lui stesso vuole porre sulla sua scelta di servizio.

Gerusalemme, รจ memoria dei profeti uccisi e lapidati. Gerusalemme, Gerusalemme: รจ un grido straziante di amore infinito.

Vorrebbe proteggerla da se stessa, sente pena e cura e avverte il suo grido di dolore: โ€œGuarda, Signore, quanto sono in angoscia; le mie viscere si agitano, il mio cuore รจ sconvolto dentro di me, poichรฉ sono stata veramente ribelle. Di fuori la spada mi priva dei figli, dentro c’รจ la morteโ€ (Lam 1, 20). โ€œGiungendo a Gerusalemme poco prima della sua morte, guardando verso la cittร  dall’alto del Monte degli Ulivi, Gesรน piange su di essa, perchรฉ non riconobbe il tempo in cui Dio venne a visitarlaโ€ (Lc 19, 44).

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโ€™Evangelizzazione e la Catechesi

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