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Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 27 Aprile 2024

Commento al brano del Vangelo di: Gv 14, 7-14

Questa pagina evangelica, apparentemente banale, è in realtà densa di significato, con un profondo contenuto teologico e una sintesi cruciale della nostra fede. I Vangeli sinottici propongono un Gesù Messia.

Ma in essi è sempre il Messia degli ebrei: una sorta di leader che governerà il mondo con giustizia ma alla maniera di un principe terreno. Matteo propone questo Messia ad una comunità giudaica convertita affinché si convinca che Gesù è il Messia che attendevano.

Marco lo propone ai pagani per renderli partecipi di una promessa che non è solamente per il popolo eletto di Israele, ma è per tutti. Luca si sofferma sulla sua collocazione storica e sulla sua discendenza dinastica per attestarne la reale venuta e il suo essere ebreo come scritto nei testi sacri. Ma sempre si parla di una Persona che non si identifica con Dio.

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Per questo Filippo dice a Gesù di mostrargli il Padre. Anche i discepoli, nonostante tutto, sono ancora ancorati a questa visione del Messia. La risposta di Gesù, però, è emblematica e per loro sicuramente sconvolgente. Gesù e il Padre sono connaturati. Gesù è nel Padre e il Padre è in Gesù.

È l’antefatto che ispirerà proprio il bellissimo prologo del Vangelo di Giovanni: in principio era il Verbo (Gesù) e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. È questa la vera essenza del Messia che in seguito, col concilio di Nicea, viene sintetizzata coniando la parola “consustanziale”. Gesù è della stessa sostanza del Padre. È il Dio incarnato, è l’Emmanuele, il Dio con noi.

Ed è in questo mistero di essere Uno nell’Altro che consiste il monoteismo del cristianesimo e che si condensa la nostra fede.

Per riflettere

Oggi l’occidente cristiano deve confrontarsi col mondo islamico ed è da questo accusato di blasfemia perché adorando Gesù, Dio e lo Spirito Santo sarebbe, di fatto, una religione politeista. Per loro Gesù è soltanto l’ultimo dei profeti. Gli ebrei, per contro, non riconoscono Gesù come Messia. E noi siamo in grado di rendere razionalmente conto della nostra fede e di testimoniarla?

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi

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