E ora che Gesรน, resuscitando Lazzaro, rivela sรฉ stesso come Colui che possiede la pienezza della vita, โChe cosa facciamo?โ, si chiedono i giudei, ci chiediamo noi. Di fronte ad un fatto cosรฌ tangibile รจ impossibile restare indifferenti: alcuni giudei non hanno dubbi e non esitano a credere nel potere di Gesรน; altri continuano a interrogarsi su cosa sia meglio fare e, nel dubbio, lo condannano.
La condanna รจ mossa dalla paura di accogliere la sfida di salvezza lanciata da questa figura umana ma allo stesso tempo cosรฌ straordinariamente divina per quel suo diverso modo di parlare, costantemente illuminato dall’Amore, e per quel suo modo di agire, sempre rispondente alle caratteristiche della Misericordia. Senza volerlo, anzi con intenti del tutto opposti, i Giudei divengono strumenti del disegno di salvezza del Padre confermando che โDio scrive dritto anche sulle righe storte degli uominiโ (Bรฉnigne Bossuet) e che il disegno salvifico del Signore passa per apparenti sconfitte umane.
Molte volte ci condanniamo alla morte interiore perchรฉ lucidamente rifiutiamo l’idea che Gesรน possa trasformare la nostra vita facendoci uscire dalla tomba dell’egoismo, del torpore, della grettezza e disperazione. Uscire richiede fiducia; permettere a Gesรน di togliere la pietra che schiaccia la nostra vita per investirci di Luce richiede pieno abbandono, fiducia e disponibilitร a lasciarlo agire.
Gesรน รจ la Parola di Dio che richiama all’esistenza, che rimette in gioco la speranza, che ridisegna il futuro e dร anche alla morte, evento estremo e ineluttabile, una nuova e decisiva interpretazione: รจ un passaggio verso la gloria di Dio! Ora piรน che mai, ora che giunge l’โoraโ, ci viene chiesto di venire fuori come Lazzaro e confessare la nostra Fede con le parole di Marta: โIo credo che tu sei il Cristo, il figlio di Dio vivoโ.
Per riflettere
โChe cosa fare?โ: questa รจ anche la nostra domanda. Mettiamo Cristo al centro della nostra vita; non ci risparmierร dalla prova, ma la rivestirร della nuova prospettiva del sacrificio offerto per amore.
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi