Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 23 Giugno 2022

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Giovanni è l’unico santo, insieme a Maria, di cui festeggiamo anche la nascita. È un santo talmente grande, il più grande fra gli uomini, che merita invocarlo più spesso! Il più grande uomo mai esistito, lo definisce Gesù (Lc 7, 28). E così doveva apparire Giovanni il battezzatore alle folle che scendevano da Gerusalemme per ascoltarlo. Un uomo consumato dalla penitenza, un asceta coerente ed intransigente, un profeta pieno di fascino, simile ai (pochi) uomini spirituali che ancora troviamo in giro per il mondo.

Un uomo dedito alla preghiera e alla meditazione, ascoltato per la sua riconosciuta autorevolezza. Un uomo che fuggiva gli onori riservati (da sempre!) agli uomini di religione, che abitava nel deserto presumibilmente in polemica con la rinata classe sacerdotale che a Gerusalemme ostentava potere e ricchezza. In molti lo raggiungono, nei pressi del Giordano, per ascoltare la sua parola urticante.

Non ha peli sulla lingua il Battista, non deve compiacere nessuno, invita tutti alla conversione: persone comuni, ma anche soldati del tempio, pubblicani, farisei, sadducei. La sua parola è sferzante e vera, carica della rabbia dei santi. Molti, ancora oggi, cercano persone capaci di indicare una strada, di condurre gli uomini alla verità. Chiediamo a Giovanni di essere ancora presente in mezzo a noi. (Paolo Curtaz)

Per riflettere

In Elisabetta e Zaccaria la sterilità è diventata fecondità, l’umiliazione si è mutata in fierezza, l’attesa piena di fede vede il compimento da parte di Dio di ciò che era impossibile agli umani. Zaccaria ed Elisabetta erano curvati dalla vita, sfiduciati, arresi alla realtà della sterilità eppure non avevano perso la speranza nel Signore: proprio loro divengono Suo strumento, testimoni dell’azione di salvezza che Dio compie in favore di tutto Israele.

Preghiera finale

E tu, bambino, sarai chiamato

profeta dell’Altissimo

perché andrai innanzi al Signore

a preparargli le strade,

per dare al suo popolo

la conoscenza della salvezza

nella remissione dei suoi peccati,

grazie alla bontà misericordiosa

del nostro Dio,

per cui verrà a visitarci dall’alto

un sole che sorge,

per rischiarare quelli che stanno

nelle tenebre e nell’ombra

della morte e dirigere i nostri passi sulla via della pace.

AUTORI: I commenti di questo mese sono curati da Elisa e Marco Castrucci

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi