Cristo Signore è la pietra angolare, la roccia su cui costruire e fondare la nostra esistenza. Con trepidante attesa invochiamo: O Re delle genti e pietra angolare della Chiesa: vieni, e salva l’uomo che hai formato dalla terra.
Il canto del Magnificat che l’evangelista Luca pone sulle labbra di Maria, colei che è “la piena di grazia”, esprime la gioia di una creatura che ha dato ascolto alla Parola di Dio e l’ha messa in pratica facendo la sua volontà. Mi piace immaginare Maria che canta e danza con leggerezza questo inno di lode.
La forza e la bellezza di questo canto sta nel riconoscere il vero protagonista della vita; Maria sa che il soggetto di ogni azione è Dio: è lui che ha guardato l’umiltà della sua serva… ha spiegato la potenza del suo braccio… ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore… ha rovesciato i potenti dai troni… ha innalzato gli umili… ha rimandato i ricchi a mani vuote… ha soccorso Israele suo servo… si è ricordato della sua misericordia.
Noi possiamo essere “collaboratori di Dio” (1Cor 3, 9) ma chi porta avanti la storia dell’umanità, chi guida e orienta i nostri passi, è solo Dio. Maria ci insegna a guardare la realtà con gli occhi di Dio, a vedere nei fratelli e nelle sorelle, soprattutto i più poveri, esclusi e abbandonati, il volto di un Dio che è misericordia e fedeltà.
Maria ha incarnato la grazia dell’umiltà e, riconoscendo la sua piccolezza ha potuto magnificare ed esaltare la grandezza di Dio. Tutto è dono di Dio: la vita, la fede, l’amore, l’amicizia… tutto abbiamo ricevuto e tutto siamo chiamati a ridonare. Maria, infine, non ci mostra una fede individualistica, bensì rappresenta la fede di una comunità, del popolo di Israele al quale appartiene; e tutte le generazioni potranno, per questo, continuare a proclamarla “beata”.
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Per Riflettere
In preghiera, provo a scrivere il mio personale Magnificat, riconoscendo le “grandi cose” che Dio ha compiuto per me.
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi
