Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 22 Agosto 2020

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Medita

โ€œNulla รจ impossibile a Dioโ€.
La lettura della Parola, tuttavia, ci permette di incontrare non un Dio che mostra i muscoli e che impone il suo volere. Conosciamo un Creatore che ama e si prende cura di noi sue creature. รˆ un Dio misericordioso che non rinuncia mai alla nostra salvezza, accettando anche la morte del Figlio in croce, perchรฉ, risorgendo, permettesse anche a tutti di entrare nel Regno.
Perchรฉ mai servirsi di Maria?
I grandi segni che leggiamo nel primo Testamento come i grandi gesti compiuti da Gesรน nella sua attivitร  pubblica non pretendevano una dichiarazione di fede nรฉ obbligavano alla sequela. Dio ci chiama nella speranza di ricevere una adesione alla sua proposta. Chiama tutti. Ognuno ha una vocazione personale ed insostituibile.
Quella di Maria supera ogni nostra consapevolezza, ma rientra nella logica di Dio che ci sveglia dal nostro torpore e improvvisamente irrompe nella nostra vita. La ragazza di Nazaret avrร  il privilegio di incontrare un angelo: ma non sarร  l’unica. Riceverร  una chiamata, come altri. Ma tutto si svolge e si compie nella dimensione dell’eccezionalitร . Non un parto stra-ordinario: la storia di Elisabetta si inserisce, appunto, nella onnipotenza di Dio Padre che รจ Creatore.
Maria รจ grande perchรฉ accetta per fede quello che รจ impensabile e non conosciuto; qualcosa di incomprensibile. Forse aveva familiaritร  con le pagine del primo Testamento; come tutti sarร  stata colpita dalle parole di Isaia che scrive di una giovane donna, vergine, che avrebbe partorito. Dato alla luce un uomo in condizioni umanamente pensabili.
Maria si pone al servizio del piano rivelatole dall’angelo: la sua โ€œresistenzaโ€ iniziale รจ del tutto ovvia e naturale. Solo una donna con ben altre prerogative, perรฒ, poteva dare credito alle parole di Gabriele.

Rifletti

โ€œNulla รจ impossibile a Dioโ€. Anche di chiamare una giovane donna perchรฉ partorisca il Figlio di Dio. Domani leggeremo la domanda che Gesรน rivolge anche ai discepoli su chi sia.
Potremmo chiederci chi รจ per noi Maria. Il mistero del Signore Risorto coinvolge anche sua madre: abbiamo giร  meditato la sua Assunzione. Oggi la ricordiamo sempre Vergine. La solennitร  del primo gennaio ce la consegna come Madre di Dio.

Prega

Noi sappiamo che il Verbo ha preso un corpo mortale dalla Vergine
e ha trasformato l’uomo vecchio nella realtร  di una creazione nuova.
Noi sappiamo che Egli si รจ fatto della nostra stessa sostanzaโ€ฆ
In veritร , per non essere giudicato diverso da noi, egli ha tollerato la fatica,
ha voluto la fame, non ha rifiutato la sete,
ha accettato di dormire per riposare, non si รจ ribellato alla sofferenza,
si รจ assoggettato alla morte, e si รจ svelato nella risurrezione.
Ha offerto come primizia, in tutti i modi, la sua stessa natura di uomo,
perchรฉ non ti perdessi d’animo nella sofferenza,
ma, riconoscendoti uomo, aspetti anche per te ciรฒ che il Padre ha offerto a Lui.
(Ippolito, La confutazione di tutte le eresie 10)


AUTORE: Claudia Lamberti e Gabriele Bolognini
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโ€™Evangelizzazione e la Catechesi
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