Iniziamo il capitolo 13 del Vangelo di Matteo, prevalentemente composto di parabole. Questa รจ una delle piรน note: il seme รจ la Parola e nei vari terreni si individuano diverse modalitร di riceverla e metterla (o meno) in pratica. Ecco, si direbbe che lo scenario presentato da Gesรน in questo senso รจ alquanto catastrofico: in tre casi su quattro, infatti, la semina non va a buon fine. E sappiamo che lui stesso, nella sua predicazione, ha giร fatto esperienza di questo, scontrandosi con cuori sordi ai suoi insegnamenti. Eppure il messaggio finale della parabola รจ estremamente positivo: laddove la Parola attecchisce, il raccolto รจ abbondantissimo.
Questo รจ un messaggio da conservare: istintivamente desideriamo una vita facile, felice, e arriviamo fino a male interpretare il Vangelo credendo che sia questa la โbuona novellaโ. Invece Cristo ci dice, qui come in altri passi del Vangelo, che le difficoltร esistono, che il male abita nel mondo, che seguire i suoi insegnamenti comporterร talvolta essere umiliati, mortificati. Eppure, se come il seminatore doniamo tutto, senza fare troppi calcoli di costi/benefici, e accettiamo anche i fallimenti puntuali della nostra missione, possiamo arrivare a portare frutto. Ed รจ proprio quello che fa Gesรน, fino al dono della propria vita. La parabola ci offre quindi un messaggio di speranza nella nostra missione di cristiani. Ma ce ne propone anche un altro, che parla di noi e del nostro cuore: nonostante tutti i nostri limiti, le nostre ariditร , incostanze, tentazioni, c’รจ in ognuno di noi un terreno fertile per la Parola di Dio. E se noi lo mettiamo a disposizione, lui farร con noi meraviglie, piรน di quanto possiamo immaginare: โil cento, il sessanta, il trenta per unoโ.
Per riflettere
La parabola รจ un racconto basato su fatti verosimili, facilmente comprensibili a chi li ascoltava al tempo di Gesรน, ma che cela contenuti piรน profondi. Ossia: Dio, fatto uomo, ci parla un linguaggio che possiamo capire. Se sappiamo ascoltare (non a caso l’ultimo verbo del brano), a partire dal nostro quotidiano ci dร una chiave di lettura nuova per la nostra vita. Oggi cerchiamo di aprire il cuore per intendere Dio che ci parla in quello che stiamo vivendo.
Preghiera finale
Signore, la tua creazione non รจ forse uno spreco?
I frutti non eguagliano mai l’abbondanza della semina.
Le sorgenti spargono acqua.
Il sole emette un’enorme luce.
Che la tua abbondanza mi insegni la grandezza del cuore.
Che la tua magnificenza interrompa la mia meschinitร .
Vedendoti prodigo e donatore a mano aperta,
permettimi di donare senza riserve,
come il figlio di un re, come il figlio di Dio.
(Dom Hรฉlder Cรขmara)
AUTORE: Consiglio Diocesano di Azione Cattolica di Pisa, Beatrice Granaroli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi
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