Medita
Il vangelo di oggi racconta la prima parte del dialogo di Gesรน con Nicodemo. Questi era โuno dei capi dei Giudeiโ, uno dei non pochi farisei onesti che la scrittura ed altre fonti ci fanno conoscere. Il suo riguardo per la persona di Gesรน risulterร evidente all’atto della sepoltura. Sicuramente, perchรฉ รจ lui stesso a dichiararlo, egli รจ al corrente dei molti โsegniโ compiuti dal Maestro; e usa la testa, si interroga sulla loro possibile origine. Non lo convincono le grossolane spiegazioni, sull’origine diabolica, avanzate da certi scribi. Essendo membro del Sinedrio, ritiene perรฒ opportuno usare prudenza e incontrare Gesรน di notte, al riparo da indiscrezioni. Chissร ? Forse sarร stato lui stesso a rivelare all’Evangelista i contenuti di un dialogo sul quale avrร riflettuto per l’intera sua vita.
Facciamo perรฒ una certa fatica a definire dialogica la struttura della conversazione fra Gesรน e il fariseo. Quel che sembra รจ che, se Nicodemo pone domande, Gesรน perรฒ โcambia discorsoโ, sposta continuamente l’attenzione su altro. Nicodemo si รจ mosso probabilmente perchรฉ vuole provare a catalogare Gesรน, ma non รจ disposto a considerare una nuova โcasellaโ in cui inserirlo. Come รจ stato osservato, egli in realtร vuole solo delle conferme. Nicodemo, cioรจ, come anche altri Giudei che abbiamo incontrato, รจ disposto a dare un po’ di credito a Gesรน; tuttavia gli รจ impossibile andare oltre e pensare che Gesรน voglia cambiare la sostanza delle attese messianiche.
Da parte sua, Gesรน mette invece il fuoco sulla novitร del Regno di Dio e sulle condizioni per poterci entrare. Condizioni che non sono in essere per virtรน o per fatiche umane. Come non si vede il vento ma i suoi effetti, cosรฌ รจ anche lo Spirito (che viene designato con la stessa parola) che ci rende capaci di aderire al Regno. Noi abbiamo ben pochi meriti.
Rifletti
La novitร del Regno sembra davvero faticosa da accettare. Al profumo di libertร , una libertร gioiosa ma impegnativa, preferiamo spesso le scomode ma solide sbarre della legge e degli imperativi morali che da essa derivano.
Prega
I teologi antichi dicevano:
l’anima รจ una specie di navicella a vela,
lo Spirito Santo รจ il vento che soffia nella vela,
per farla andare avanti,
gli impulsi e le spinte del vento
sono i doni dello Spirito.
Senza la sua spinta,
senza la sua grazia,
noi non andiamo avanti.
(Papa Francesco)
Fonte: Ascolta e Medita – Aprile 2020 curato da Daniela e Mauro Leoncini – Arcidiocesi di Pisa – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi
