Medita
ร molto interessante la figura del centurione romano, uomo pagano e non Giudeo.
Egli innanzitutto viene incontro a Gesรน: riconosce in Gesรน una possibilitร di salvezza concreta. E racconta a Gesรน la condizione del suo servo, cioรจ di una persona che contava poco nella societร dell’epoca. Egli non chiede aiuto, semplicemente espone il problema, ed infatti Gesรน non esita a rispondere โVerrรฒ e lo guarirรฒโ, come probabilmente il centurione si aspettava. A questo punto il centurione replica di non essere degno di accoglierlo in casa propria, e con una delicatezza disarmante gli chiede di dire soltanto una parola, ed il suo servo sarร salvato. E con questa esclamazione, si raggiunge l’apice del Vangelo, perchรฉ รจ l’espressione piรน pura e libera di fede.
Il centurione quindi รจ un uomo di potere, ma in grado di preoccuparsi per i suoi subalterni, in grado di farsi umile e riconoscersi bisognoso. ร un uomo pagano, ma riconosce la persona di Gesรน, riconosce i suoi miracoli e cerca in Lui la salvezza vera. Egli si mostra per quello che รจ, si affida e si lascia amare.
Il Signore ci vuole cosรฌ, capaci di riconoscerci poveri, peccatori e bisognosi, capaci di amarci e perdonarci. Capaci di atti di fede meravigliosi, capaci di superare noi stessi per entrare in contatto con Lui.
Rifletti
La parola di Gesรน non รจ una dottrina o una morale, nรฉ รจ un rito o un insieme di norme, ma un’esperienza profonda di Dio che risponde a ciรฒ che il cuore umano cerca. Il mio essere cristiano significa davvero essere di Cristo e in Cristo o diventa spesso un’abitudine? Riesco a fare esperienza di Lui, ad amarlo, a meravigliarmi di tutti i doni che mi fa?
Fonte: Ascolta e Medita – Novembre 2019 curato da Patrizia Valleggi – Arcidiocesi di Pisa – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi
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Dall’oriente e dall’occidente verranno nel regno dei cieli.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 8, 5-11
In quel tempo, entrato Gesรน in Cafร rnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: ยซSignore, il mio servo รจ in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmenteยป. Gli disse: ยซVerrรฒ e lo guarirรฒยป.
Ma il centurione rispose: ยซSignore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma diโ soltanto una parola e il mio servo sarร guarito. Pur essendo anchโio un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: โVaโ!โ, ed egli va; e a un altro: โVieni!โ, ed egli viene; e al mio servo: โFaโ questo!โ, ed egli lo faยป.
Ascoltandolo, Gesรน si meravigliรฒ e disse a quelli che lo seguivano: ยซIn veritร io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede cosรฌ grande! Ora io vi dico che molti verranno dallโoriente e dallโoccidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieliยป.
Parola del Signore
