Medita
Zaccheo รจ un personaggio pieno di contraddizioni. Luca lo definisce โun uomoโ, e subito chiarisce ciรฒ che Gesรน vede in lui, non si ferma alla superficie: dove tutti vedono un delinquente, Gesรน vede un uomo. Il suo nome รจ Zakkaj, che significa puro, innocente. Non รจ solo un pubblicano, ma il capo dei pubblicani, capo degli esattori, che aumenta le tasse dei romani per arricchirsi, odiato oltremodo dalla popolazione. Zaccheo รจ abitato da un desiderio profondo e sincero, puro come il suo nome: quello di vedere Gesรน. Non se conosce il motivo, ma รจ sicuramente maggiore di una semplice curiositร perchรฉ lo spinge a dimenticarsi del suo ruolo e a rendersi ridicolo, arrampicandosi sul sicomoro.
Vi sono due ostacoli per Zaccheo: la sua bassa statura e la folla che si stringe intorno a Gesรน. Cosรฌ รจ per noi. Vi sono ostacoli che dipendono da noi: i nostri limiti, i nostri peccati, il nostro egoismo ed egocentrismo; e altri che dipendono da altri, dalla societร : impegni, lavoro, aspettative degli altri su di noi. Zaccheo ha superato questi ostacoli comportandosi come un bambino, salendo su un sicomoro, umiliandosi, riconoscendo i propri limiti e rinunciando a sentirsi migliore degli altri. Ecco che, a questo punto, avviene una cosa sorprendente: mentre Zaccheo cerca in tutti i modi di vedere Gesรน, รจ Gesรน che alza gli occhi e lo vede e lo chiama per nome. ร Gesรน che ci trova continuamente: non รจ il nostro fare che attira l’attenzione di Dio, ma Dio ha continuamente lo sguardo posato su di noi.
Zaccheo si affretta a scendere e lo accoglie con gioia. Tutto questo avviene โsubitoโ, โin frettaโ, โoggiโ. Sempre noi incontriamo Gesรน oggi! A questo punto si contrappone l’atteggiamento dei presenti, di condanna unanime: tutti mormorano contro Gesรน perchรฉ il suo comportamento non segue le dinamiche del giudizio dell’uomo che ancora una volta vorrebbe un Dio a propria immagine e somiglianza, un Dio che ragioni come l’uomo, che segua dinamiche meritocratiche e non misericordiose. Questa volta sarร Zaccheo stesso a reagire: la fiducia che Gesรน ha riposto in lui sarร sufficiente a trasformare radicalmente la sua vita.
Preghiera finale
Tu sei bellezza, gioia perfetta, vita senza fine:
il nostro cuore inquieto ti cerca e ti brama.
La tua bontร ci visita in ogni creatura,
la tua fedeltร nell’alternarsi del giorno e della notte.
Nei volti degli altri ritroviamo la tua luce,
nei loro occhi รจ riflesso il tuo sguardo.
Il nostro cuore batte finchรฉ tu lo vuoi,
il nostro respiro aspira il tuo Spirito santo.
Siamo sempre in cammino, sempre in ricerca di te,
semplici amanti della bellezza spirituale.
Le ore e i tempi sono battiti delle tue ali di fuoco:
sei la speranza di tutta la storia.
AUTORE: Consiglio Diocesano di Azione Cattolica di Pisa, Cristina Martinelli, Chiara Martinelli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi
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