Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 17 Giugno 2023

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In questo brano osserviamo un giovane interrogare Gesù sulla strada per la vita eterna. La domanda del giovane sembra sincera, ma gradualmente, dal dialogo con Gesù, scopriamo che il giovane non sta cercando un modo per mettersi in gioco, quanto una conferma da Gesù che quello che sta facendo nella vita sia già sufficiente.

“Che altro mi manca?” è la domanda retorica dalla quale capiamo che il giovane si sente già arrivato, quando invece è dalle mancanze che si dialoga davvero con il Signore: finché crediamo di avere tutto, di essere pieni, non nasce il confronto con Dio. Gesù quindi da un lato sottolinea che quello che il giovane ha fatto, seguire i comandamenti e la morale, non basta ad essere completi, perché bisogna creare una vera relazione con il prossimo.

La vita terrena è un continuo incontro con gli altri e i comandamenti servono a guidarci in questo. Al giovane manca di capire, di cogliere i valori che ci sono dietro a quelle norme, perché lui ha seguito le regole senza incontrare davvero nessuno. Ma la cosa più importante è che il giovane non ha incontrato il Signore. Il valore del seguire la legge non deriva dal senso del dovere, ma dalla realizzazione derivante dall’aver compreso realmente l’esperienza del dono ricevuto. La vita eterna è infatti avere come compagno di vita Gesù e, una volta capito che questo è alla nostra portata, perché fa parte della promessa di amore che ci è stata fatta, tutte le nostre azioni devono orientarsi in quella direzione: bisogna sentirsi liberi di spogliarsi di tutto e di scegliere per che cosa si vuole vivere.

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Dio è il motivo per cui siamo disposti ad abbandonare tutte le nostre ricchezze e le nostre certezze, trattandole come mezzi per raggiungere un fine più alto. L’invito è quindi quello di lasciare tutto quello che si possiede per accogliere tutto quello che Gesù ha da offrire. Perciò, la felicità non è accumulare meriti, non è svolgere i propri compiti, non è fare ma è lasciarsi fare, lasciarsi perdere nella relazione con Dio.

Per riflettere

Cos’è che mi muove? Riesco ad abbandonare le mie ricchezze (qualunque forma abbiano) per seguire la parola di Dio sapendo che sarà una strada più ardua?

✝️ Commento al brano del Vangelo di:  ✝ Lc 2,41-51

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi