Il rischio di leggere frettolosamente episodi o eventi narrati dagli evangelisti รจ sempre in agguato, essendo episodi o eventi giร letti e riletti piรน volte. Il fatto che la liturgia della Chiesa ce li proponga quotidianamente induce a fare questa considerazione: nulla di nuovo troveremo nei racconti, ma nuovo รจ il momento (il famoso โqui ed oraโ, โl’oggi di Dioโ) in cui mediteremo su questi brani (una sorta di โvino vecchio in otri nuoviโ). Qualcuno ha scritto: โIl presente รจ l’unico punto di contatto tra l’eternitร e il tempoโ. (C. S. Lewis, Le lettere di Berlicche).
Relativamente al brano di oggi che vede Gesรน riportare in vita un morto, trovo nutriente per l’anima soffermarmi sulla dinamica delle emozioni. Viene descritta la โgrande compassioneโ di Gesรน per il sommo dolore di una madre a causa della perdita del proprio figlio. La reazione emotiva dei presenti รจ descritta con la parola โtimoreโ (il โsanto timor di Dioโ si diceva una volta), timore che induce alla preghiera di lode, di lode a Dio. Stupendo questo passaggio dinamico: Gesรน viene per cosรฌ dire riconosciuto come โgrande profetaโ, ma la lode e la gloria vengono dirottate immediatamente a Dio.ร dal
lo stupore che nasce la preghiera, lo stupore per le meraviglie che Dio compie โquotidianamenteโ. Il punto รจ saperle riconoscere. Come scriveva paradossalmente Borges, โil Paradiso รจ qui in terra, l’inferno รจ non accorgerseneโ.
Per riflettere
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FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi
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