Medita
Il tema di questa sequenza รจ l’odio del mondo (da intendersi qui come l’insieme degli uomini che si oppongono a Cristo) di cui i discepoli sono vittima. Non si tratta di una possibilitร , bensรฌ di un dato certo e indiscutibile: i discepoli di Cristo sono oggetto d’odio. Il verbo greco miseo con cui Giovanni indica l’odio in questa circostanza, richiama non solo un sentimento, ma comportamenti concreti di violenza distruttiva. La Croce di Gesรน รจ l’odio che prende forma concreta.
Il ยซmondoยป odia Cristo, non i discepoli. Essi sono odiati a causa sua, non a causa loro. Non sono diversi, nรฉ migliori degli altri. Sono diventati di Cristo, per sua volontร .
No, non si รจ migliori perchรฉ si รจ ascoltato il Vangelo e si cerca di viverlo come si puรฒ. Non lo si รจ neanche se lo si pratica alla perfezione. Nemmeno il piรน grande dei santi รจ un uomo o una donna migliore di altri. Un cristiano รจ solo uno che รจ stato sequestrato dal mondo per mano della Parola di Cristo. Siamo dei rapiti da Gesรน che, forse, un po’, si sono lasciati rapire.
Questo ci farebbe migliori degli altri? No, non siamo i migliori. Mettiamoci l’animo in pace, cosรฌ magari abbiamo anche qualche ansia da prestazione in meno nel nostro vivere la fede che ci รจ data. Per essere buoni discepoli del Vangelo dovremmo essere tutti affetti da complesso di normalitร .
Per riconoscere che di straordinario c’รจ il Vangelo, c’รจ la volontร di Cristo di rapirci dalle logiche mondane che nascondono il volto bello del Padre, c’รจ la veritร della resurrezione che ci parla di una vita che sta oltre i confini del mondo.
Noi non siamo i migliori. Siamo normali. Godiamocelo. Perchรฉ saperci rapiti da Colui che รจ Straordinario, sarร ancora piรน bello. (Don Cristiano Mauri)
Rifletti
Non รจ semplice non sentirsi giudicati nella nostra societร , in cui avere una fede non รจ poi cosรฌ โalla modaโ. Riesco a non vergognarmi del mio essere cristiano di fronte agli altri? Vivo con serena umiltร il mio cammino con Gesรน?
Prega
Padre, mi abbandono a Te, fa’ di me ciรฒ che ti piace.
Qualsiasi cosa tu faccia di me, ti ringrazio.
Sono pronto a tutto, accetto tutto, purchรฉ la tua volontร si compia in me,
e in tutte le tue creature: non desidero nient’altro, mio Dio.
Rimetto l’anima mia nelle tue mani, te la dono, mio Dio,
con tutto l’amore del mio cuore, perchรฉ ti amo.
ร per me un’esigenza di amore, il donarmi a Te,
l’affidarmi alle tue mani, senza misura,
con infinita fiducia: perchรฉ Tu sei mio.
(Padre Charles de Foucauld)
AUTORE: Cristina e Emanuele Cattin, Michela e Paolo Buti
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi
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