Sembra quasi un ricatto: ยซSe osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amoreยป. E se non li osserviamo? Cosa farร il Signore? Niente, o meglio, Lui continuerร lo stesso ad amarci. Sarร solo peggio per noi! Ma lungi questo dal voler suggerire la certezza di qualcosa di terribile in senso escatologico; la Chiesa, con gioia, proclama beati tanti suoi figli, ma mai ne dichiara qualcuno dannato. Peggio per noi invece qui, subito, su questa terra, dove vivremo privati della certezza di avere un Padre, oppure convinti di averne uno molto piรน simile ad un padrone, che stabilisce regole insopportabili e al quale bisogna dunque sindacalmente ribellarsi.
La โterza viaโ, la consapevolezza cioรจ di avere un Padre che ci ama, cambia le regole e ne fa comprendere la natura di dono. I comandamenti, queste famigerate โregoleโ, si riducono infatti a un solo precetto: amare. Dio ci conosce e sa che di tutto si puรฒ essere privati, ma non dell’amore. E dunque il comandamento รจ solo in armonia con la nostra natura. Da questo accordo, da questo soddisfacimento di una vocazione, scaturisce la felicitร . Ed รจ quel che il Signore desidera.
La fatica, per tanti di noi, sta semmai nello scoprire questa realtร . Gli uomini non si conoscono come li conosce Dio e agiscono quotidianamente dimendicando questa sorta di โprincipio di progettazioneโ. Quanti obiettivi diversi da raggiungere, quante โliste dei desideriโ, soprattutto in quel paradiso virtuale che รจ il commercio online! Tutto concorre a generare false necessitร che prima producono ansia e dopo, quando (e se) โsoddisfatteโ, riescono a regalarci al massimo qualche attimo di spensieratezza! Cosa ben diversa, quest’ultima, dalla gioia.
Per riflettere
La necessitร di amare e di essere amati รจ il nostro marchio di fabbrica. Madre Teresa di Calcutta, che di povertร se ne intendeva parecchio e che nella sua vita si รจ spesa totalmente per cercare di soddisfare necessitร โautenticheโ dei piรน poveri fra i poveri, aveva ben chiaro, e lo ricordava spesso, che la povertร piรน grande, quella che piรน abbrutisce l’uomo, รจ proprio la mancanza d’amore.
Preghiera finale
Non sono esattamente sicura di come sarร il Paradiso,
ma so che quando moriremo e arriverร
il momento in cui Dio ci giudicherร , non chiederร :
โQuante cose buone hai fatto nella tua vita?โ,
ma si rivolgerร a noi dicendo:
โQuanto amore hai messo in ciรฒ che hai fatto?โ.
(Santa Teresa di Calcutta)
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AUTORE: Consiglio Diocesano di Azione Cattolica di Pisa, Beatrice Granaroli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi



