Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 14 Febbraio 2022

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Giustamente la festa liturgica dei santi Cirillo e Metodio interrompe la lettura del capitolo otto del vangelo di Marco che riprenderร  domani.
Il testo dell’evangelista Luca fotografa la ferma decisione di Gesรน di strutturare una realtร  che si andava costruendo. Il Nazareno, durante la sua attivitร  pubblica, ha conosciuto e frequentato moltissime persone. Abbiamo letto nei brani precedenti che โ€œfolleโ€ di persone lo seguivano. Ha scelto i Dodici, chiamandoli personalmente, attingendo talvolta dai seguaci del Battista oppure invitando, come il pubblicano Matteo, a lasciare tutto e subito, senza nemmeno essersi conosciuti.

Con loro ebbe un rapporto del tutto particolare e una familiaritร  speciale con alcuni che furono testimoni di fatti, come la trasfigurazione, non vissuti dagli altri.

Il Salvatore non ha chiamato alla sua sequela solo i discepoli. Sappiamo dai vangeli che anche altre persone facevano parte di questa prima comunitร  che poneva al centro l’ascolto del messaggio dell’Emmanuele e sperimentavano nella quotidianitร  un nuovo stile di vita.
โ€œDesignรฒ altri settantadueโ€: il kerygma, il lieto annuncio dell’invio del Figlio di Dio Padre alle creature perchรฉ raddrizzino la loro strada ed intraprendano il cammino della conversione che li porterร  alla salvezza eterna, deve essere portato a tutti senza alcuna differenza.

Quegli apostoli, cioรจ tutti coloro che sono inviati dal Maestro, ricevono un compito che dovrร  poi essere continuato da tutti i battezzati.
Nessuna preclusione religiosa (รจ destinata anche ai pagani) nรฉ geografica (Gesรน, abbiamo letto nei brani scorsi, si recรฒ anche al di fuori della terra santa) deve impedire l’annuncio che la Parola, il Logos, si รจ fatto carne. E da quell’uomo, che รจ Dio, riceviamo l’annuncio che รจ lieto e gioioso perchรฉ permette di conoscere un Dio che รจ misericordia infinita.

Per riflettere

Con il battesimo siamo re, sacerdoti e profeti. Parte viva della Chiesa, tutti siamo apostoli nella misura in cui testimoniamo la nostra fede nella quotidianitร . Non necessariamente come Cirillo e Metodio, Patroni d’Europa. Semplicemente nella nostra vita.

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AUTORI: I commenti di questo mese sono curati da Massimo Salani
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโ€™Evangelizzazione e la Catechesi