HomeVangelo del GiornoArcidiocesi di Pisa - Commento al Vangelo del 13 Marzo 2024

Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 13 Marzo 2024

Commento al brano del Vangelo di: Gv 5, 17-30

Che impervia strada quella che ci conduce alla Passione e alla Resurrezione, un susseguirsi di presagi in chiaroscuro, e oggi lo squarcio che si apre sull’universo stesso di Dio, sulla vita dei suoi intimi affetti, sulla sua personale maniera di agire, sul suo amore senza interruzioni, sulla sua incessante opera di amore che nessuna norma può limitare.

È questo amore che sostiene e rigenera Gesù nel suo esilio e nel compimento della sua missione, morte e resurrezione. Gesù è il “centro del cosmo e della storia”, scriveva San Giovanni Paolo II, e si presenta come il Figlio che tutto riceve dal Padre, suo riflesso, suo volto, uomo tra gli uomini inviato a svolgere la sua opera nel mondo.

La risurrezione sta avvenendo già perché i morti siamo tutti noi che ancora non ci apriamo alla voce di Gesù che viene dal Padre. “Viene l’ora” e quell’ora è adesso, l’ora “in cui i morti udiranno la voce del Figlio di Dio e coloro che ascoltano vivranno”. La parola creatrice di Gesù raggiungerà tutti, anche coloro che sono già morti, la Parola, goccia di Vita che ogni giorno entra nella nostra vita, silenziosamente scolpisce il Volto di Dio dentro di noi e fa si che il suo volto diventi il nostro.

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Passo dopo passo impariamo come Lui ama, e passo dopo passo possiamo lasciarci attrarre dal Suo modo di amare

Attraverso Gesù noi siamo saliti fin in braccio al Padre. Attraverso Gesù noi siamo divenuti “figli nel Figlio”. Attraverso la Sua passione, morte e resurrezione, Gesù ha aperto un varco nella Trinità e ha stabilito con Dio Padre non più un’infinita distanza ma una totale vicinanza. Grazie a Gesù noi siamo al centro di Dio stesso. Noi siamo tra il Padre e il Figlio che si amano.

In verità, in verità io vi dico: non c’è spazio tanto perfetto e misterioso come stare rannicchiati in questo tenero e stretto abbraccio tra Padre e Figlio.

Per riflettere

Che l’unica certezza per cui vale la pena vivere sia quella di saperci amati come un padre il Figlio, come un figlio il Padre.

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi

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