HomeVangelo del GiornoArcidiocesi di Pisa - Commento al Vangelo del 12 Febbraio 2024

Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 12 Febbraio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mc 8, 11-13

Perché anche nella nostra vita di cristiani a volte chiediamo dei segni? Ci possono essere due motivi: il primo è che a volte c’è dentro di noi un così grande bisogno di essere rassicurati che la ricerca di conferme è solo una grande dichiarazione di umanità; l’altro motivo è meno nobile, è solo un modo per prendere tempo, per non lasciarsi mettere in discussione, per affermare la validità del mio pensare ed agire, per la sfiducia che ho verso tutti. È contro quest’ultimo tipo di motivazione che Gesù si scaglia nel vangelo di oggi. I farisei chiedono un segno dal cielo, cioè un segno potente, evidente che costringa tutti a dire: “Veramente è così”.

Un segno di potere. Ora Dio non dà mai segni di potere. Dà solo segni di amore e di compassione. Quindi chiedere a Dio un segno di potere è una assurdità, perché il suo potere è il contrario di quello che pensiamo noi. Per cui è una tentazione o meglio una bestemmia quella di chiedere un segno dal cielo a Gesù, un segno di potenza.

Quando nasce Gesù a Betlemme, gli angeli dicono: “Sarà dato a voi un segno”. Qual è il segno? Un bambino. Il segno di Dio è la debolezza, è la piccolezza, perché Dio è amore e l’amore è umile, è piccolo, si dona, non si impone; se si imponesse non sarebbe più amore, non ci sarebbe più la libertà.

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In questo senso Gesù riempie di segni la vita dei semplici, ma lascia completamente digiuni quelli che pensano di sapere tutto, di aver compreso tutto, e di avere solo loro le redini in mano. La presunzione, la saccenza, la superbia alla fine ci fanno rimanere da soli e poveri di tutto.

Gesù non si lascia trovare da coloro che vogliono manovrarlo, possederlo o strumentalizzarlo, ma solo da coloro che lo cercano con cuore sincero e colmo di fiducia. Il vangelo di oggi è un grande invito a non entrare nella paranoia dei segni a tutti i costi, e a lasciare che il Signore si manifesti nella nostra vita così come Egli riterrà più opportuno.

Per riflettere

La risurrezione di Cristo è il grande segno della nostra fede.

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi

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