Medita
Continua l’insegnamento di Gesรน ai suoi discepoli. Dopo averli invitati ad essere figli dell’Altissimo, cioรจ ad essere benevoli verso gli ingrati e i malvagi, a non escludere nessuno dal raggio d’azione di questo amore e a provare sentimenti addirittura materni nei confronti degli altri, ora Gesรน mette in guardia i suoi discepoli da quei rischi sempre presenti in ogni comunitร . Sono i rischi della spiritualitร farisaica, รจ la pretesa dei discepoli di mettersi a fare la guida e il maestro degli altri. No, nella comunitร di Gesรน c’รจ una sola guida e un solo maestro: il Cristo.
Allora Gesรน nel suo insegnamento dice ai discepoli: โPuรฒ forse un cieco guidare un altro cieco?โ. Ecco, giร la sola pretesa di essere la guida dell’altro rende cieca la persona. Il credente non รจ chiamato a fare da guida, l’unica guida รจ il Cristo, ma il credente รจ compagno, compagno di viaggio che sostiene l’altro; lo incoraggia, ma non lo guida.
Questa parabola รจ all’inizio di un discorso di varie parabole; tutte mettono in luce il pericolo di sentirsi superiori, per ruolo, per sapere, per conoscenza. E quindi ci si erge a guide, a maestri; si giudica (la trave e la pagliuzza), si pretendono frutti buoni quando si รจ alberi cattivi.
La cecitร iconica della parabola non รจ una menomazione fisica. La cecitร รจ quella interna, quella spirituale, quella psicologica. La cecitร potremmo chiamarla ignoranza; รจ la presunzione, l’ostinazione di chi crede di sapere e non sa, di chi crede di vedere e non vede, di chi crede di aver fede e, invece, non ne ha.
Rifletti
Anche se ho molto peccato, Gesรน puรฒ fare tanto bene con me, se mi lascio guidare. Oggi, in qualunque situazione mi trovo, prendo la ferma decisione di lasciarmi guidare da Gesรน, sull’esempio di Maria.
Prega
Vorrei salire molto in alto, Signore,
sopra la mia cittร , sopra il mondo, sopra il tempo.
Vorrei purificare il mio sguardo e avere i tuoi occhi.
Vedrei allora l’universo, l’umanitร , la storia,
come li vede il Padre.
Vorrei la bella, eterna idea d’amore del tuo Padre
che si realizza progressivamente:
tutto ricapitolare in te, le cose del cielo e della terra.
E vedrei che, oggi come ieri, i minimi particolari
vi partecipano,
ogni uomo al suo posto, ogni gruppo ed ogni oggetto.
Vedrei la minima particella di materia e il piรน piccolo
palpito di vita;
l’amore e l’odio, il peccato e la grazia.
Commosso, comprenderei che dinanzi a me
si svolge la grande avventura d’amore
iniziata all’alba del mondo.
Comprenderei che tutto รจ unito insieme,
che tutto non รจ che un minimo movimento
di tutta l’umanitร e di tutto l’universo verso la Trinitร ,
in te e per te, Signore.
(Michel Quoist)
AUTORE: Claudia Lamberti e Gabriele Bolognini
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi
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