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Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 11 Novembre 2023

✝️ Commento al brano del Vangelo di: ✝

Nel brano di oggi, come in quello di ieri, troviamo il Maestro che parla ai discepoli. A loro sono dedicati molti insegnamenti. Su loro Gesù conta molto: li invierà a portare la lieta notizia e molti saranno testimoni di segni straordinari. Dopo gli eventi di Gerusalemme, spetterà loro di gestire la comunità, vivendo per primi le parole ricevute dal Nazareno. Testimoni di una stagione di fede!

Impareranno da subito le difficoltà (sperimentandone anche le gioie) che comporta questo mandato. Occorre essere credenti credibili. Devono mostrare che la scelta di seguire il Galileo impone la rinuncia e l’attaccamento a quanto impedisce questo cammino. Confrontandosi con “i figli di questo mondo” comprenderanno la parola pronunciata dal Verbo. È necessario scegliere: la loro vita dimostrerà quale padrone hanno servito.

Fin dalle meditazioni dei primi giorni, Luca mette in grande risalto il tema del servizio come presa di coscienza dell’essere un discepolo. Amare è servire. O si ama il Padre misericordioso, il Figlio disceso dal cielo e lo Spirito che ci accompagna nel nostro pellegrinaggio terrestre, oppure poniamo la ricchezza, in tutte le sue forme e le sue dinamiche, al centro della nostra vita.

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Il rifermento ai farisei e alla ricchezza legata al denaro non può farci dimenticare le altre tipologie di ricchezze che attraversano la nostra vita e che, spesso, sono pietre di inciampo nella sequela del Cristo. Non solo denaro, ma quanto relega il rapporto con Dio in un secondo piano, quando, soprattutto, ci crediamo autosufficienti arrogandoci la presunzione di non aver bisogno di Lui e degli altri. La ricchezza è una grande tentazione, ma non c’è solo quella. Il servizio, come modello di vita trasmessoci dal Signore, è un potente rimedio. Non dimentichiamo che “l’uomo guarda all’apparenza, ma il Signore guarda al cuore” (1 Sam 16, 7). San Martino di Tours ci aiuta a riflettere e ringraziare Dio.

Per riflettere

Il nome Martino deriva da Marte, dio della guerra. Suo padre era un militare romano e Martino un cavaliere, destinato a seguirne le orme. Era “ricco”, eppure conosciamo la scelta di dividere il mantello con un mendicante. Saulo, persecutore divenne Paolo, l’apostolo delle genti. Il cammino della conversione non è precluso a nessuno.

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi

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