Medita
โAmate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odianoโ. Queste parole sono rivolte a ogni ascoltatore che vuole diventare discepolo di Gesรน; dobbiamo chiederci dunque se รจ possibile per noi umani amare il nemico, chi ci fa del male, chi ci odia e vuole ucciderci. Diamo troppo per scontato che questo sia possibile, mentre dovremmo interrogarci seriamente e discernere che un amore simile puรฒ solo essere โgraziaโ, dono del Signore Gesรน Cristo a chi lo segue. Anche nel nostro vivere quotidiano non รจ facile relazionarci con chi ci critica e ci calunnia, con chi ci fa soffrire, con chi ci aggredisce e rende la nostra vita difficile, faticosa e triste. Ognuno di noi sa quanta fatica c’รจ nel non ripagare il male ricevuto e sa come sia quasi impossibile nutrire nel cuore sentimenti di amore per chi si mostra nemico, anche se non ci si vendica nei suoi confronti.
Amare il nemico significa andare verso l’altro con gratuitร anche se ci osteggia, significa volere il bene dell’altro anche se รจ colui che ci fa del male, significa fare il bene, avere cura dell’altro amandolo come se stessi. Solo cosรฌ, amando gli altri senza reciprocitร , facendo del bene senza calcolare un vantaggio e donando con disinteresse senza aspettare la restituzione, si vive la โdifferenza cristianaโ.
Dopo aver ribadito il comandamento dell’amore dei nemici, Gesรน fa una promessa: ci sarร โuna ricompensa grandeโ nei cieli ma giร ora in terra, qui, noi discepoli diventiamo figli di Dio. Imitare Dio, fino a essere suoi figli e figlie: sembra una possibilitร incredibile, eppure questa รจ la promessa di Gesรน, il Figlio di Dio che ci chiama a diventare figli di Dio.
Gesรน ci vuol dire: โA voi che ascoltate dicoโฆโ: volate alto! Tanto da raggiungere il Misericordioso. Gesรน chiede a noi discepoli di essere ambiziosi della misericordia, di non giudicare, ma comprendere. In ogni situazione della vita, anche la piรน banale, anche la piรน insignificante, ci invita a tenere gli occhi puntati al Figlio di Dio, al suo agire, alle sue parole, nel tentativo di somigliargli. L’imperativo di Gesรน ci impone il coraggio dell’amore che vuole solo il bene dell’altro, perchรฉ misericordia รจ gioia che si dona e circola e infine ritorna, moltiplicata per mille. Siamo figli di un re buono, misericordioso, esempio di larghezza e magnanimitร nel perdono. E allora siamo santi come il Padre nostro, siamo testimoni dell’amore, scegliamo sempre per la benedizione e dunque per la vita e la felicitร dell’altro. Solo cosรฌ possiamo raggiungere la vera felicitร dell’essere cristiani, insieme.
Rifletti
Tu, Signore, ci hai fatti a tua immagine e somiglianza. Come i tratti di un bambino richiamano quelli dei suoi genitori, cosรฌ anche noi, tuoi figli, riveliamo qualcosa del tuo patrimonio genetico. Ci portiamo dentro una dignitร , una grandezza e una bellezza che vengono da te. E tuttavia la nostra libertร significa anche concretamente possibilitร di deturpare la tua immagine in noi, capacitร di rovinare il tuo capolavoroโฆ Noi non siamo capaci di fare quello che tu hai fatto, ma abbiamo la tragica possibilitร di rovinare veramente tutto. Ma hai mandato il tuo Figlio per ridonarci una nuova dignitร . Tu ci rialzi da terra, dallo sporco in cui eravamo e fai splendere in noi la bellezza del tuo amore.
Prega
Signore, l’amore tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
Aiutaci a coprire d’amore i giorni che vivremo.
Aiutaci a credere che l’amore sposta le montagne.
Aiutaci a sperare nell’amore, oltre ogni speranza.
AUTORE: Claudia Lamberti e Gabriele Bolognini
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi
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