Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 10 Gennaio 2023

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Siamo ancora all’inizio del Vangelo di Marco. Dopo il Battesimo e la chiamata degli Apostoli, Gesรน comincia la sua missione, prima a Cafarnao e poi in tutta la Galilea. Nel Vangelo di oggi e in quello dei prossimi giorni si racconta la โ€œgiornata di Cafarnaoโ€, una giornata in cui si concentra l’attivitร  di Gesรน e che rappresenta un modello del suo ministero.

Il luogo da cui tutto parte รจ la sinagoga. Il Signore, come si leggerร  anche piรน avanti, incontra gli uomini nella loro quotidianitร , ma la comunitร  di fede รจ innegabilmente una realtร  di predilezione per l’annuncio del Vangelo. Questo รจ ancora vero: la Chiesa per prima รจ invitata ad ascoltare ed accogliere l’insegnamento di Cristo.

Nel brano emergono subito i due elementi fondanti della predicazione di Gesรน, le parole e le opere. E subito constatiamo la reazione di fronte ad esse: i suoi insegnamenti stupiscono, la guarigione dell’indemoniato intimorisce. Questo perchรฉ Egli si presenta agli uomini come una novitร : ciรฒ che predica รจ diverso da quanto sempre ascoltato nella sinagoga e la sua potenza nel contrastare il demonio deriva dalla forza stessa della sua Parola. Arriva quest’uomo nuovo, che annuncia e opera la liberazione dal male.

Gli uomini sono disposti ad accettare questa libertร ? Si puรฒ dire che il demonio rivolge a Gesรน le domande che si muovono da qualche parte nel cuore degli uomini che assistono impauriti alla scena: โ€œChe vuoi da noi? Sei venuto a rovinarci?โ€. Ossia: perchรฉ sei venuto a disturbare il nostro quieto vivere? La gente che circonda Gesรน nel Vangelo di Marco si comporta spesso come una massa che assiste con trasporto all’operare di Gesรน, ma poi preferisce una schiavitรน comoda a una libertร  esigente. E noi da che parte stiamo?

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโ€™Evangelizzazione e la Catechesi

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I commenti sono curati da Marta e Enrico Puglisi