Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 1 Aprile 2020

- Pubblicitร  -

Medita

Non รจ stato facile per Pietro e per i discepoli, che pure hanno seguito Gesรน nella sua missione, credere che Lui fosse il Signore. E non lo รจ neppure per i Giudei di cui ci parla il vangelo di oggi. Giovanni, a dire il vero, ci informa che questi ultimi gli avevano creduto; e tuttavia il seguito della narrazione sembra contraddire questa affermazione. L’Evangelista qui si รจ forse sbagliato? Non c’รจ da pensarlo. รˆ piuttosto l’asticella della fede ad essere alta. Troppo alta per gli ย interlocutori odierni del Signore, che non riescono a superare il livello delle โ€œeliminatorieโ€.
Sรฌ, piรน che credere quei Giudei a Gesรน avevano dato un po’ di credito; in fondo non si potevano ignorare le opere straordinarie che Egli aveva compiuto. Essi perรฒ non erano in sincera ricerca, non erano disposti a seguire il Signore partendo da una presa di coscienza autentica della propria condizione esistenziale.
La salvezza che Gesรน offre a tutti non puรฒ partire se non dalla veritร  di riconoscersi peccatori. Nel colloquio riportato da Giovanni, il Signore mostra ai suoi interlocutori quale sia tale condizione e dice su di loro una veritร  che essi giudicano inaccettabile: non la filiazione che, per il tramite di Abramo, riconduce a Dio, bensรฌ la filiazione che, mediante la menzogna e la volontร  omicida, riconduce al demonio, colui che รจ il padre stesso della menzogna. Su questa pietra d’inciampo quel barlume di fede dei Giudei si dissolve.
Come altrove, qui non c’รจ l’umiltร  del pubblicano ai margini del tempio, che verrร  giustificato da Dio, bensรฌ la superbia del fariseo che, in prima fila, si giustifica da solo. Viene ancora in mente Zaccheo, figura che si pone come antitesi ai Giudei odierni. Le porte della salvezza per quest’uomo disprezzato si spalancano proprio nel momento in cui egli apre gli occhi sulla sua condizione. Al Signore non serve altro.

Rifletti

Non possiamo sottrarci ad un riflessione onesta. Siamo come โ€œquei Giudeiโ€ o ci sforziamo di conoscere la veritร  della nostra situazione spirituale? Che cosa non ci piace di noi che non siamo disposti a sentirci dire?

Prega

La โ€œmondanitร  spiritualeโ€
รจ il pericolo piรน grande per la chiesa,
per noi che siamo nella chiesaโ€ฆ
La mondanitร  spirituale รจ mettere al centro se stessi.
รจ quello che Gesรน vede in atto tra i farisei:
โ€œVoi che vi date gloria,
che date gloria a voi stessi, gli uni agli altriโ€.
(Papa Francesco)

Fonte: Ascolta e Medita – Marzo 2020 curato da Domenico Coviello, Angela Castino – Arcidiocesi di Pisa – Centro Pastorale per lโ€™Evangelizzazione e la Catechesi


Altri Articoli
Related

Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 23 Dicembre 2025

Zaccaria era un miscredente: era impossibile per Dio dargli...

p. Enzo Fortunato – Commento al Vangelo del 23 Dicembre 2025

Il commento al Vangelo del giorno a cura di...

Don Francesco Cristofaro – Commento al Vangelo del 23 dicembre 2025

Vangelo del giorno e breve commento a cura di...

fra Stefano M. Bordignon – Commento al Vangelo del 23 dicembre 2025

Ogni genitore porta nel cuore tante aspettative per i...