Laddove noi non siamo capaci di amare a sufficienza, Dio puรฒ โmettere di tasca suaโ quellโamore che ci manca ed azzerare il nostro debito sul libro della vita?
La parabola รจ molto semplice e fa riflettere: un servo doveva diecimila talenti al proprio re (una cifra spropositata se consideriamo che un talento valeva 60 mine, cioรจ piรน di 34 chili di argento: circa 30 anni di lavoro di un operaio). In lacrime il servo pregรฒ il suo padrone di condonargli il debito. Ed il re, con un sorprendente gesto di generositร , acconsentรฌ.
Lo stesso servo, sollevato da questo debito, uscรฌ in strada ed incontrรฒ un suo compagno che gli doveva 100 denari (lโequivalente di 100 giornate di lavoro). Lo prese per il collo, dicendo: โRestituisci quello che devi!โ. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregรฒ: โAbbi pazienza con me e ti restituirรฒโ. Ma egli non volle, andรฒ e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.
Cosรฌ, con questa evidente sproporzione, Gesรน ci โtira un poโ le orecchieโ. ร Lui quel re generoso, pronto a perdonare ogni nostro peccato, pronto a condonare anche il debito piรน grande che si possa immaginare. Dio offre a ciascuno di noi lโopportunitร di entrare nel suo Regno, perchรฉ non cโรจ peccato, che si possa consumare o che si possa anche soltanto immaginare, che Lui non possa perdonare. La sconfinata vastitร dellโamore di Dio supera di gran lunga la peggiore delle nostre colpe. Nulla potrร mai impedire al Signore di amarci. Lui รจ qui, anche ora e non aspetta altro che un nostro moto di pentimento per azzerare ogni nostra colpa, perchรฉ: โvi sarร gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, piรน che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversioneโ (cfr. Luca 15,7).
Noi siamo quel servo, cosรฌ bravo ad implorare perdono, maโฆ non sempre altrettanto capace di perdonare a sua volta: โRimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitoriโ (Matteo 6,12). ร una preghiera che tutti noi sappiamo a memoria e recitiamo ogni giorno. I debiti altro non sono che i nostri peccati; mentre i nostri debitori sono quelli a cui anche noi dobbiamo perdonare qualcosa.
Noi siamo quel servo, che deve saldare un debito cosรฌ grande che sarebbe impossibile umanamente poter ripagare. La sproporzione di questa parabola, tra i diecimila talenti ed i cento denari, ci offre unโidea di quanto sia enormemente grande il cuore di Dio in confronto alla piccolezza del nostro.
Ebbene, te lo confesso: il mio cuore รจ piccolo. Io fatico molto a perdonare alcuni dei torti che ho ricevuto. Taluni penso che siano troppo grandi per poter essere cancellati.
Di fronte ai tanti drammi che segnano lโumanitร รจ difficile fare questa scelta: come si puรฒ amare un assassino, o peggio ancora chi ha commesso una strage, o chi โnon faโ qualcosa di indispensabile, come il non prendersi cura di una persona ammalata, o il non prendere precauzioni perchรฉ un ponte non possa cadere, un edificio crollareโฆ e cosรฌ via. Come si possono amare le persone che cercano solo il loro interesse? Per quanto ci impegniamo quasi mai (oserei dire mai) ci riusciamo. Eppure Gesรน ce lo chiede.
Ma, prima ancora di chiedercelo, lo ha fatto Egli stesso: tradito, abbandonato, sbeffeggiato, torturato, Gesรน disse dalla croce: โPadre, perdonali, perchรฉ non sanno quello che fannoโ (cfr. Luca 23, 34). Scrive SantโAgostino: โQuando dunque egli pregava dalla croce, vedeva e prevedeva; vedeva tutti i suoi nemici, ma prevedeva che molti di essi sarebbero diventati suoi amici, e perciรฒ pregava per loro il perdono. Essi infierivano, ed egli pregava. Essi dicevano a Pilato: Crocifiggilo! ed egli supplicava: Padre, perdonali. Pur trafitto crudamente dai chiodi, egli non perdeva la sua dolcezzaโ.
Dio sa che il male si vince solo col bene. Egli ci ha salvati cosรฌ: non con la spada, ma con la croce. Perchรฉ lโamore di Gesรน non conosce confini, la misura di Gesรน รจ lโamore senza misura: โNessuno ha un amore piรน grande di questo: dare la vita per i propri amiciโ (Giovanni 15,13).
Il Signore ripete anche a noi le parole che disse a Pietro nel Getsemani: ยซRimetti la spada nel foderoยป (Gv 18,11). La โricettaโ per il perdono รจ vedere gli altri non come ostacoli e complicazioni, ma come fratelli e sorelle da amare.
- Pubblicitร -
ร difficile, lo so. Ma ricordiamo sempre che laddove non arriviamo noi, con la nostra piccolezza, puรฒ arrivare Lui. Laddove noi non siamo capaci di amare a sufficienza, Dio puรฒ โmettere di tasca suaโ quellโamore che ci manca ed azzerare il nostro debito sul libro della vita. Un Dio che ci perdona e ci ama non puรฒ non farlo. Non puรฒ non sopperire alle nostre mancanze.
Per gentile concessione di Alessandro Ginotta
Fonte: La Buona Parola, il blog di Alessandro Ginotta https://www.labuonaparola.it/
Canale YouTube https://www.youtube.com/c/AlessandroGinotta
Pagina Facebook https://www.facebook.com/alessandro.ginotta
