Collocazione del brano
Continua la nostra lettura di Giovanni 15. Dopo aver esortato i suoi a rimanere in Lui come i tralci nella vite, Gesรน lascia cadere le similitudini e giunge a ciรฒ che giustifica in profonditร il discorso simbolico della vite stessa, e cioรจ lโamore, di cui il Padre รจ la fonte. In questo brano รจ importante la congiunzione kathos, come, che seguito da kai esprime senso di generazione. La stessa relazione che cโรจ tra il Padre e il Figlio si verifica anche tra il figlio e i discepoli e tra i discepoli gli uni per gli altri. Al centro del discorso si evoca Cristo stesso che ha dato la vita per i suoi amici.
Lectio
9Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.
Questo versetto ci ricollega al brano di domenica scorsa, in cui il Padre veniva glorificato dal frutto portato dai discepoli. Il verbo amare รจ qui utilizzato in modo da esprimere un comportamento globale, sempre in atto, che continua a produrre nel tempo i suoi effetti. Vi รจ un effetto a cascata. Come il Padre ha amato il Figlio, il Figlio ama noi. In questo caso il verbo amare evoca il momento unico della Passione, quando lโamore di Gesรน si รจ manifestato allโestremo. Da ciรฒ emerge lโappello del Figlio a rimanere nel suo amore.
10Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.
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Cosa significa rimanere nel suo amore? Non si tratta soltanto di rimanere fermi nella fede, ma di vivere nellโamore ricevuto da lui e quindi dal Padre. Eโ un amore che significa comunione delle volontร , significa restare unito al Padre obbedendo ai suoi comandamenti. Anche Gesรน ha obbedito ai comandamenti del Padre. Il โcomeโ, kathos, rende Gesรน non solo il modello di questo tipo di permanenza, ma addirittura la fonte.
11Vi ho detto queste cose perchรฉ la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Si tratta di unโaffermazione che sembra spezzare il filo del discorso. In realtร ci permette di interiorizzare quanto detto sopra. Questo aderire ai comandamenti ha prodotto in Gesรน la gioia di aver compiuto pienamente la sua missione. E la gioia si trasmette ai suoi discepoli. Non รจ una gioia soltanto futura, ma si puรฒ gustare giร da ora, nella piena comunione con Gesรน e con il Padre.
12Questo รจ il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi.
Dopo aver affermato la gioia del Figlio, il discorso riprende e si approfondisce. Lโamore che ha donato gioia ai discepoli si esprime nellโamore che loro stessi si donano reciprocamente. Da questo si verifica la presenza in loro dellโamore ricevuto da Gesรน. Quindi lโamore fraterno รจ il comandamento per eccellenza. Qui si vede la grande concretezza del vangelo di Giovanni.
13Nessuno ha un amore piรน grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.
A prima vista questa affermazione potrebbe sembrare lโesortazione fatta ai discepoli ad andare incontro alla morte per i propri amici. In veritร Gesรน sta parlando di se stesso ed indica la propria morte come testimonianza suprema del proprio amore: โdeporre la propria vitaโ, nel vangelo di Giovanni ci ricorda la morte volontaria del Figlio. Lโassolutezza del soggetto (nessuno ha un amore piรน grande) puรฒ indicare anche il carattere insuperabile dellโamore di Gesรน per gli uomini. Lโindicazione degli amici non significa che Gesรน non sia morto anche per coloro che gli erano nemici. Mette piuttosto lโaccento sulla motivazione della croce di Gesรน, cioรจ lโamore.
14Voi siete miei amici, se fate ciรฒ che io vi comando. 15Non vi chiamo piรน servi, perchรฉ il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perchรฉ tutto ciรฒ che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
In questi due versetti, Gesรน spiega meglio cosa intenda per โamiciโ. Se i discepoli fanno ciรฒ che Gesรน domanda loro, cioรจ se credono e amano, il Figlio li riconosce come โamiciโ. Di fronte a colui che viene dallโalto, la condizione del discepolo รจ di per sรฉ quella del โservoโ, termine che nella Bibbia rappresenta un titolo di nobiltร quando caratterizza la relazione con Dio: indica la fedeltร senza riserve. Non ha il senso di schiavo, se non quando indica un uomo assoggettato a un padrone di questo mondo o (come in Gv 8,34) alla potenza del peccato. Quindi giร il titolo di servo sarebbe abbastanza importante.
Il legame di amicizia deriva dal fatto che Gesรน ha detto ai suoi amici tutto quello che ha udito. Vi รจ una condivisione forte, un legame tra conoscenza e amore.
16Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perchรฉ andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perchรฉ tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda.
Gesรน si fa erede della tradizione che fa capo al Deuteronomio sullโelezione di Israele. Dio che ha scelto il suo popolo perchรฉ fosse testimone davanti a tutti i popoli, di nuovo sceglie i suoi discepoli perchรฉ portino frutto. Ritorna qui la metafora della vite. Qual รจ il frutto da portare? Giovanni non pone lโaccento sullโinvio degli apostoli e della loro predicazione. Il quarto Vangelo riguarda piuttosto tutti i credenti, tutta la comunitร cristiana. Gli amici di Gesรน portano frutto se sono pienamente fedeli ai suoi comandamenti, se vivono un amore fraterno che si irradia nel mondo. Attraverso la comunitร dei discepoli il Figlio continuerร a manifestarsi lungo il corso della storia.
La comunione dei discepoli con il Figlio ha come diretta conseguenza la comunione con il Padre e la possibilitร di ottenere dal Padre tutto ciรฒ di cui essi hanno bisogno.
17Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.
Questo versetto finale ripete il v. 12 e conclude il brano come unโantifona. Di fatto ripete lโelemento piรน importante di tutto il testo.
Meditatio
- Riesco a vivere i comandamenti di Dio come un mezzo per rimanere in comunione con Lui?
- Mi sento amico di Gesรน?
- Qual รจ il frutto che sto portando?
Preghiamo
Orazione della VI Domenica di Pasqua anno B
O Dio, che ci hai amati per primo e ci hai donato il tuo Figlio, perchรฉ riceviamo la vita per mezzo di lui, fa’ che nel tuo Spirito impariamo ad amarci gli uni agli altri come lui ci ha amati, fino a dare la vita per i fratelli. Per il nostro Signore…
A cura delle Monache dell’Ordine dei Predicatori (domenicane) del Monastero Matris Domini
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
VI Domenica del Tempo di Pasqua
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 6 Maggio 2018 anche qui.
- Colore liturgico: Bianco
- At 10, 25-27. 34-35. 44-48; Sal.97; 1 Gv 4, 7-10; Gv 15, 9-17
Gv 15, 9-17
Dal Vangelo secondoย Giovanni
9Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. 10Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. 11Vi ho detto queste cose perchรฉ la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. 12Questo รจ il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. 13Nessuno ha un amore piรน grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. 14Voi siete miei amici, se fate ciรฒ che io vi comando. 15Non vi chiamo piรน servi, perchรฉ il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perchรฉ tutto ciรฒ che ho udito dal Padre mio lโho fatto conoscere a voi. 16Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perchรฉ andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perchรฉ tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. 17Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 06 – 12 Maggio 2018
- Tempo di Pasqua VI
- Colore Bianco
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
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