Commento al Vangelo del 6 maggio 2018 – P. Antonio Giordano, IMC

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  1. La Trinità: Lo Spirito è l’Amore che lega il Padre e il Figlio, che in virtù di codesta coesione sono una cosa sola, un Dio solo. Padre, Figlio e Spirito Santo nella loro reciproca appartenenza di Amante, Amato e Amore. Ecco perché Gesù ci rivolge questa spassionata esortazione: “Come il Padre ha amato me, anch’io ho amato voi. Rimante nel mio amore.

Ecco allora la struttura dell’amore, a tre piani:

  • Amore del Padre per il Figlio: “Come il Padre ha amato me”.
  • Amore di Gesù per i discepoli: “Così io ho amato voi”: con l’Incarnazione e la redenzione.
  • Amore dei discepoli tra di loro: “Rimanete nel mio amore”, “Amatevi gli uni gli altri”.

Questo Amore del Padre, del Figlio e di noi si compie nell’osservanza del comandamento che ci ha lasciato: “Amatevi gli uni gli altri”. Che Sant’Agostino riassume nelle parole: “Ama e fai tutto quello che vuoi”.

L’amore fra noi cristiani è:

  • il “fiore all’occhiello” della creazione di Dio nel mondo,
  • la condizione fondamentale per cui noi possiamo instaurare convivenza fra noi e con gli altri;
  • è l’arma fondamentale con la quale possiamo disarmare chi ci avversa, specie il demonio.
  1. Benedetto XVI nella prima Enciclica “Dio è Amore” dice che la parola “amore” ha 3 sfumature diverse:

 “Eros” (erotismo): amore sessuale, passionale, possessivo, carico di dimensioni ambigue. È un amore egoistico, cerca il proprio interesse e piacere; è possessivo e dura poco. Si attacca alle cose materiali e alle persone e coinvolge i corpi.

 “Philìa” (philein): amore di amicizia, sentimento, che si compiace nel dare e nel ricevere, con interesse e piacere. È quello che intercorre tra genitori e figli, tra amici, ecc. È come dire: ti amo perché mi vuoi bene. Però questo tipo di amore dura finché c’è il contraccambio! Coinvolge la mente, l’intelligenza.

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 “Agàpe”: amore vero disinteressato e volitivo. Coinvolge la volontà. Per il cristianesimo è l’amore puro di donazione, di reciprocità, di comunione. È perciò un amore gratuito che si dona senza alcun interesse. Vivere “con” l’altro per vivere “per” l’altro, procurando il bene dell’altro, fino al sacrificio di se stesso e della morte. Pertanto, Giovanni vede nell’agàpe cristiano, Dio stesso che ci ama per primo: “è Lui che ha amato noi”. Il Dio crocifisso è la manifestazione piena dell’agàpe. Questo amore dura per sempre.

  1. Cos’è, veramente, l’amore?
  • È stato scritto: “Amare non è guardarsi l’un l’altro, ma guardare insieme nella stessa direzione”; e questa direzione, è sempre la stessa: è Dio.
  • Gesù congiunge i due comandamenti dell’amore di Dio e dell’amore del prossimo, per far capire che essi stanno sul medesimo livello. La novità non è l’amore in sé, ma il “come” dell’amore, e il suo “perché”.
  • S. Giovanni evangelista dice: l’amore è, anzitutto, accogliere l’amore di Dio, accettare di essere amati, dimorare nell’amore scoperto. L’amore è, quindi, prima consapevolezza e poi sentimento, trasporto, emozione. È dai fatti, dice ancora l’apostolo, che si misura l’amore.
  • Spesso fraintendiamo la parola “amore”: non è soltanto passione e coinvolgimento, felicità infinita, sentirsi preziosi e cercati da qualcuno. Amore è anche concretezza, quotidianità, fatica, fedeltà, sofferenza, come ha saputo fare Gesù.
  • Il circuito d’amore viene interrotto dalle nostre debolezze e dal nostro peccato. Dio ci chiede soltanto di lasciarci amare, di lasciarci raggiungere dalla sua misericordia! Di dimorare, restare sotto il cono di luce della sua presenza. Ed è ovvio che l’amore cambia, mi cambia. Già lo fa l’amore di una persona, figuriamoci l’amore di Dio!
  • Dio non ci ama perché siamo amabili ma – amandoci – ci rende amabili e capaci di superare la parte oscura che abita nel profondo di ciascuno di noi. Missione è rendere i fratelli amabili a Dio.
  • La Madonna, amata da Dio, dice: “Ha fatto in me grandi cose Colui che è potente”.

Fonte

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VI Domenica del Tempo di Pasqua

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 6 Maggio 2018 anche qui.

Gv 15, 9-17
Dal Vangelo secondo Giovanni

9Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. 10Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. 11Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. 12Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. 13Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. 14Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. 15Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. 16Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. 17Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 06 – 12 Maggio 2018
  • Tempo di Pasqua VI
  • Colore Bianco
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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