Commento al Vangelo del 15 aprile 2018 – p. Roberto Mela scj

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Sono io, toccatemi!

Nei cinquanta giorni del tempo pasquale la Sposa degusta con calma piena di gioia il mistero pasquale del suo Sposo, nel quale anchโ€™essa viene risucchiata per avere la vita.

La pasqua โ€“ passaggio di Gesรน piรน che sua passione โ€“ dispiega tutta la sua potenza di vita raccolta nel nocciolo del triduo pasquale e lo distende in un tempo di grazia, di contemplazione e di immersione vitale.

La Chiesa si incendia del fuoco dโ€™amore dellโ€™Agnello vittorioso e assapora il mondo nuovo di relazioni e di dono che da Gesรน risorto รจ donato da vivere. La Chiesa รจ stupita della gloria dello Sposo e lo supplica con amore: โ€œPrendimi con te, fammi totalmente tua, trasformami in teโ€!

Ha glorificato il suo servo

Nella prima delle cinque scene degli Atti degli Apostoli (At 1,15โ€“8,3) lโ€™azione sosta in Gerusalemme e di descrive la comunitร  con i dodici apostoli. Allโ€™inizio (3,1-26) della terza sottosezione (3,1โ€“5,42) vengono riportati la guarigione dello storpio al tempio per opera di Pietro (e di Giovanni) e il successivo discorso esplicativo di Pietro.

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Nel suo discorso (At 2,13-26) pronunciato sotto il lato orientale della spianata templare โ€“ il Portico di Salomone โ€“, Pietro chiarisce con precisione che la guarigione dello storpio non รจ frutto della forza terapeutica propria dei Dodici, rappresentati dal loro capo e portavoce, Pietro. Essa non รจ effetto del loro โ€œpotere/exousiaโ€ o della loro โ€œpietร  religiosa/eusebeiaโ€, ma effetto della risurrezione di Gesรน operata dal Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, il Dio dei โ€œnostriโ€ padri. Espressione che riprende Es 3,6.15.16, che sarร  ripresa nella parte iniziale della preghiera delle Diciotto Benedizioni ed entrerร  come formula fissa nella liturgia sinagogale.

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Il Dio dei padri ha โ€œglorificato il suo servo/edoxasen ton paida autouโ€ Gesรน. Nella coscienza della Chiesa primitiva, che esprime qui la piรน antica delle sue formulazioni teologiche con le quali tentava di interpretare e di esprimere il mistero pasquale, il Padre ha glorificato Gesรน facendolo risorgere dalla morte umanamente ingloriosa e infame alla quale era stato condannato.

Gesรน รจ il โ€œservo/paisโ€ del Padre, un titolo riservato ai grandi inviati scelti da YHWH per un importante compito nella storia della salvezza.

Servi di YHWH furono Abramo, Giosuรจ, Mosรจ, Davide (cf. At 4,25). Un titolo di tono โ€œebraicoโ€ che la Chiesa conservรฒ per Gesรน ancora nel II secolo, ma che fu poi abbandonato perchรฉ nella Chiesa a maggioranza gentile/dalle genti aveva perso la sua risonanza biblica di tenore elevato.

Il Padre risvegliรฒ/egeirล il Figlio, il Padre โ€œglorificรฒ/doxazลโ€ il suo servo, Gesรน โ€œrisorse/anistฤ“miโ€ per virtรน propria. I tre linguaggi pasquali impiegati dalla Chiesa primitiva convergono a illustrare la dimensione trinitaria della risurrezione (come del resto lo fu in precedenza la passione).

Avete rinnegato il Giusto, lโ€™iniziatore della Vita

Il Dio dei padri ha glorificato qualcuno che era stato ingiustamente umiliato, straziato, disprezzato e rigettato. Un โ€œrinnegato/ฤ“rnฤ“sasteโ€ (vv. 13.14) dal suo stesso popolo. Pietro รจ franco nel rinfacciare al โ€œpopolo/laosโ€ (vv. 11.12), agli โ€œuomini israeliti/andres israฤ“litaiโ€ (v. 12) il fatto di aver โ€œtradito/consegnato/paredลkateโ€ e โ€œrinnegato/ ฤ“rnฤ“sasteโ€ il servo di Dio, Gesรน, davanti a Pilato, proprio nelle circostanze (temporali) e benchรฉ (concessivo) questi โ€œfosse del parere/aveva giudicato/krinantosโ€ di rilasciarlo.

I contrasti descritti da Pietro sono prolungati e impressionanti per la loro forza intrinseca. Il prefetto romano aveva deciso di rilasciare Gesรน, il โ€œsanto/hagionโ€ e il โ€œgiusto/dikaionโ€; il popolo invece lo โ€œtradisceโ€, lo โ€œrinnegaโ€ e chiede che, al suo posto, โ€œgli sia fatta la grazia/sia graziato/charisthฤ“naiโ€ di un โ€œuomo assassino/andra phoneaโ€.

Gesรน, che Dio ha risvegliato dai morti, รจ โ€œlโ€™iniziatore della vita/archฤ“gลn tฤ“s zลฤ“sโ€ che il popolo โ€œha ucciso/apekteinateโ€. Un verbo forte, crudo. Il popolo ha preferito un assassino che spegne la vita degli uomini a colui che รจ lโ€™iniziatore della โ€œvita piena/vita divina/zลฤ“โ€.

Gesรน รจ la causa prima, il fondatore, lโ€™iniziatore, il capo della vita divina. Egli infatti รจ il primo risorto dai morti (cf. At 26,23), ยซesemplarmente liberato da Dio dal potere della morte [2,24]. Ora gli attori della passione hanno โ€œuccisoโ€ colui che Dio destinava a incarnare il suo progetto di vita per i suoiยป (Marguerat). Ma Dio lo ha risvegliato dai morti, ยซcosa di cui siamo testimoniยป afferma Pietro. Siamo garanti della vita di Gesรน (10,39) ma soprattutto dellโ€™evento di Pasqua (1,22; 2,32; 5,32).

Forte รจ il contrasto morte-vita contenuto in questi versetti. Pietro vuol sottolineare soprattutto questo: proprio perchรฉ รจ stato risuscitato dai morti, Gesรน possiede la capacitร  di compiere dei miracoli di vita fra gli uomini.

La fede nel Nome

Non basta perรฒ il dato oggettivo della risurrezione di Gesรน dai morti. Il paralitico giaceva rassegnato e โ€œdipendente/succubeโ€ (ยซera portato e ogni giorno lo deponevano verso la porta del tempioยป, 3,2) sulla soglia del luogo dove Dio aveva deciso di stabilire il suo nome (cf. Dt 12,5.21; 16,6; 26,2; 2Sam 7,13; 1Re 3,2; 5,17; 8,16.20; 9,3; 1Cr 22,7; Tb 13,13; Sal 74,7; Sir 47,13Ger 7,10.30), un nome di vita.

Ciรฒ che lo ha rimesso in piedi รจ stata la sua fede soggettiva, personale nel Nome di Gesรน, cioรจ la sua completa fiducia e il pieno affidamento alla persona di Gesรน. Ha guardato con fiducia allโ€™apostolo che gli rivolgeva la parola.

Il Nome che abitava il tempio si รจ mostrato essere colui che ha inviato il suo servo Gesรน, nel cui Nome unicamente si puรฒ avere la vita e la salvezza (cf. At 4,12). Per la fede nel Nome/Persona di Gesรน, il Nome di Gesรน โ€œha reso solido il nome/la persona/estereลsenโ€ che il popolo vede e ben conosce da lunga data.

Il Nome di Gesรน risorto โ€œconsolidaโ€ la vita paralizzata degli uomini, la renda salda, risorta, autonoma, non piรน succube dellโ€™umiliante necessitร  quotidiana dellโ€™aiuto di terzi. Una vita completamente sana, sanata nella sua interezza olistica (holoklฤ“ria).

La vita del Nome del Risorto diventa vita dellโ€™uomo che cercava la vita come elemosina alle soglie del tempio, dove risiedeva stabilmente il nome di YHWH. Tutti lo possono vedere e costatare. La fede del paralitico nel Risorto rimette ora in piedi una vita spezzata, paralizzata, โ€œdepostaโ€ come un oggetto alle soglie del tempio di YHWH, il Dio della vita.

Dio lโ€™ha compiuto cosรฌ

Nessuna ideologia antigiudaica sulle labbra di Pietro. Il suo discorso esplicativo del miracolo giunge alla svolta decisiva (โ€œe ora/kai nynโ€, v. 17). Il โ€œvoi/hymeisโ€ (v. 13) accusatorio โ€“ nella veritร  โ€“ รจ unโ€™accusa fatta โ€œin famigliaโ€, un litigio chiarificatore che non dimentica il fatto di essere tutti figli del ยซDio dei nostri padriยป (v. 13).

Il โ€œpopolo/laosโ€ (vv 11.12) รจ teologicamente connotato come popolo santo, popolo di Dio, popolo di Israele composto di โ€œfratelli/adelphoiโ€ (v. 17) e Pietro si riconosce pienamente inserito in esso, nella sua famiglia. โ€œcapi/hoi archontesโ€ compresi. Pietro non ha altri padri, non ha un altro Dio!

ยซAvete agito per ignoranza/kata agnoian praxeteยป (v. 17), confessa al popolo di sapere molto bene (oida). La sua non รจ una conoscenza acquisita per esperienza pratica (ginลskล), ma una conoscenza frutto di โ€œvisione (oida < perfetto di horaล, vedere)โ€, di contemplazione e di acquisizione teologica donata dallโ€™alto. Il piano della salvezza, preannunciato dai profeti assistiti da YHWH secondo le loro prospettive storiche e progressive, ยซDio lo ha portato a compimento in tal modo/ho theosโ€ฆ eplฤ“rลsen houtลsยป. Rientra nel piano salvifico voluto e abbracciato dallโ€™amore preveniente del Padre che il suo Cristo/Unto/Messia dovesse โ€œsoffrire = morire/patheinโ€.

Lโ€™amore รจ venuto incontro alla storia. Il Padre รจ venuto ad abbracciare e salvare i suoi figli dallโ€™interno della loro malvagitร  e della loro violenza.

Nella sua benevolenza, egli non ha piรน scelto una via didattica, miracolistica o bellica. Ha abbracciato una scelta di amore disarmato, incarnato, debole. Un amore onnipotentemente debole. Ha scelto una โ€œquinta colonnaโ€ che vincesse il male dallโ€™interno: una modalitร  inaspettata nei suoi particolari, ma efficace in pienezza. Ha donato il Figlio alla storia di violenza e di peccato degli altri suoi figli. ยซQuesto รจ il modo/houtลsยป scelto dal Padre per il compimento pieno del suo progetto, preannunciato da tutti i profeti, ma non dettagliato nei suoi particolari di esecuzione.

Convertire lโ€™ignoranza

โ€œIniziate a cambiare mentalitร /metanoฤ“sateโ€ (imperativo aoristo ingressivo) e โ€œiniziate a invertire il senso di marcia/con-vertitevi/epistrepsateโ€ (imperativo aoristo ingressivo), chiede Pietro ai suoi โ€œfratelliโ€, capi per primi.

Il campo di battaglia storico ha visto confrontarsi un piano salvifico divino che forse in parte eccedeva โ€“ nelle sue paradossali modalitร  esecutive โ€“ le possibilitร  di comprensione e di accettazione da parte degli uomini. Era necessaria la fede, lโ€™abbandono incondizionato a una modalitร  nuova di azione di Dio nellโ€™instaurazione della alleanza nuova/rinnovata preannunciata dai profeti (cf. Ger 31,31ss; Ez 11,19; 18,31; 36,26).

La Torah nel cuore, un cuore di carne e non di pietra, lo spirito di YHWH dentro lโ€™uomo. Un preannuncio esaltante, decisivo, risolutivo. Lโ€™assunzione incarnata della violenza umana che non percepisce e non accetta lโ€™offerta paradossale di YHWH in Gesรน รจ perรฒ la modalitร  nuova escogitata da YHWH/dal Padre per il compimento pieno del suo progetto di salvezza. La fedeltร  di Israele ai comandi di YHWH โ€“ specialmente a quello di mantenere il monoteismo โ€“ รจ ammirevole.

Israele ha forse rifiutato Gesรน e disobbedito a YHWH per obbedire ai comandi di YHWH stesso? Il suo peccato รจ tale fino in fondo? In ogni caso, ora รจ aperta generosamente la via della conversione dallโ€™โ€œignoranzaโ€ teologica. Lโ€™amore crocifisso e risorto puรฒ parlare a tutti i cuori. Quel โ€œfratelloโ€ rigettato ma ora glorioso รจ venuto per tutta la sua famiglia, il suo popolo, per tutta la famiglia dei popoli.

Accogliete lโ€™amore onnipotentemente deboleโ€ฆ

Sono io, toccatemi

Gesรน risorto viene incontro agli Undici, riuniti nel cenacolo con i due discepoli di Emmaus e altre persone. Nel suo incontro pasquale egli prende lโ€™iniziativa e si pone in mezzo alla comunitร  stranita e colta da travisamenti di persona. Gesรน dona ai suoi la pace pasquale/eirฤ“nฤ“ hymin, il benessere integrale, il compimento della totalitร  dei beni messianici.

Fra i presenti regna lo sconvolgimento/ptoฤ“thentes e la paura/timore/emphoboi. Sono scosse psicologiche continue/tetaragmmenoi e ragionamenti falsi/dialogismoi che sono comprensibili in quei frangenti che fanno combaciare i lembi della storia con il mondo definitivo di Dio, fuori del tempo, dello spazio e della sensibilitร  umana.

Gesรน risorto insiste, perรฒ, nel confermare la permanenza della sua identitร  anche nel passaggio dal mondo degli uomini a quello del Padre.

Il Gesรน della storia รจ identico al Cristo della fede. Egli invita i suoi a guardare le mani e i piedi trafitti dai chiodi, a toccare e constatare che egli non รจ puro spirito, un fantasma, ma un corpo vivente integrale, seppur trasfigurato dalla Pasqua.

Gesรน risorto non รจ un fantasma: si puรฒ vedere, toccare. Egli chiede addirittura di poter mangiare con i suoi e lo fa alla loro presenza. Un realismo che Luca sottolinea con forza, perchรฉ per lui รจ decisivo sottolineare la continuitร  e lโ€™identitร  della persona di Gesรน prima e dopo la pasqua di morte e risurrezione.

Gli apostoli sono increduli per la gioia e pieni di meraviglia. La gioia del riconoscimento e la partecipazione al cibo ricorre anche nel momento in cui lโ€™angelo Raffaele rivela sua identitร  a Tobi e a Tobia al momento del felice ritorno a casa: ยซAllora furono presi da grande timore/etarachtฤ“san tutti e due; si prostrarono con la faccia a terra ed ebbero una grande paura/ephobฤ“thฤ“san. Ma lโ€™angelo disse loro: โ€œNon temete: la pace sia con voi/eirฤ“nฤ“ hymin estai. Benedite Dio per tutti i secoli. Quando ero con voi, io stavo con voi non per bontร  mia, ma per la volontร  di Dio: lui dovete benedire sempre, a lui cantate inni. Quando voi mi vedevate mangiare, io non mangiavo affatto/ouk ephagon: ciรฒ che vedevate era solo apparenza/horasinโ€ยป (Tb 12,16-19).

Lโ€™evangelista Luca mostra di conoscere bene gli ultimi scritti elaborati dagli ebrei e adottati dai discepoli di Gesรน, scritti direttamente in greco verso la fine del secondo tempio e tuttavia non accettati nel canone ebraico. Li conosce, li sfrutta, ma introduce con libertร  le sue modifiche per descrivere la novitร  di Gesรน risorto.

Aprรฌ la loro mente per comprendere le Scritture

Gesรน risorto ricorda ai presenti la corrispondenza perfetta tra gli avvenimenti che sono successi e le parole che egli aveva detto/rivelato/elalฤ“sa loro chiaramente almeno tre volte mentre era ancora con essi lungo la salita decisiva verso Gerusalemme (cf. Lc 9,22: ยซIl Figlio dellโ€™uomo โ€“ disse โ€“ deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giornoยป; Lc 9,44-45: ยซโ€œMettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dellโ€™uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uominiโ€. Essi perรฒ non capivano queste parole: restavano per loro cosรฌ misteriose che non ne coglievano il senso, e avevano timore di interrogarlo su questo argomentoยป; Lc 18,31-33: ยซPoi prese con sรฉ i Dodici e disse loro: โ€œEcco, noi saliamo a Gerusalemme, e si compirร  tutto ciรฒ che fu scritto dai profeti riguardo al Figlio dellโ€™uomo: verrร  infatti consegnato ai pagani, verrร  deriso e insultato, lo copriranno di sputi e, dopo averlo flagellato, lo uccideranno e il terzo giorno risorgerร โ€. Ma quelli non compresero nulla di tutto questo; quel parlare restava oscuro per loro e non capivano ciรฒ che egli aveva dettoยป.).

Il suo progetto di vita e di donazione era giร  stato preannunciato nei tre corpi vivi della letteratura ebraica che andarono a formare lโ€™Antico Testamento ebraico (e cristiano): la Torah, i Profeti/Nebiโ€™รฎm e i Salmi (= cioรจ gli Scritti/Ketรปbรฎm).

Il progetto divino รจ espresso da Luca con la sua particolare espressione: โ€œรจ/era necessario/deiโ€. Non รจ una necessitร  cieca, un fato ineluttabile che, come una spada di Damocle, pende inesorabile sul collo di Gesรน. รˆ un piano divino di salvezza in cui tutto si tiene: anticipi in persone ed eventi, riprese con slanci e ritorni allโ€™indietro, inizio di realizzazione piena, compimento escatologico definitivo.

Gesรน โ€œapre/spalanca/diฤ“noixenโ€ la mente/intelligenza/noun degli Undici e degli altri presenti perchรฉ comprendano/synienai le Scritture, la mirabile connessione e intersecazione di annunci e di realizzazioni che connette intimamente la sua persona e la sua vicenda allโ€™insieme della storia della salvezza fin qui attuata dal Padre.

Conversione e perdono

Per autocomprendersi, Gesรน si immergeva quotidianamente nella preghiera e nella lettura delle Scritture. Piรน o meno chiaramente vi era abbozzato un disegno, una logica con la quale il Padre procedeva nel suo dialogo con Israele e tutte le genti.

La salvezza sarebbe stata attuata non con la violenza, ma con strumenti deboli, impari, paradossali (cf. Gedeone e i filistei [Gdc 7,16-22]; Davide e Golia [cf. 1Sam 17,12-54] ecc.).

La salvezza sarebbe giunta attraverso lโ€™assunzione della sofferenza ingiusta e della morte immotivata inflittagli dallโ€™autoritร  romana spalleggiata da quella giudaica.

La Scrittura prevedeva il piano salvifico che doveva realizzarsi per volontร  dโ€™amore del Padre.

Dopo la morte e la risurrezione di Gesรน, esso prevede anche la necessitร  di annunciare la conversione/il cambiamento di mentalitร /metanoian in vista del perdono dei peccati. E questo a tutte le genti/eis panta ta ethnฤ“, appoggiandosi sulla base sicura del Nome/Persona di Gesรน /epi tลi onomati autou.

Lโ€™universalismo della salvezza era giร  previsto e insito nella vocazione ed elezione inclusiva di Abramo al momento dellโ€™appello a uscire da Harran (cf. Gen 12,1-3), ma era andato illanguidendosi nella coscienza di Israele. Lโ€™apostolo Paolo lo avrebbe fatto rivivere con forza.

Cominciando da Gerusalemme

Lโ€™annuncio della conversione in vista del perdono dei peccati dovrร  essere iniziato da persone (cf. v. 47 arxamenoi, participio presente continuativo maschile plurale), a cominciare da Gerusalemme. Essa sarร  lโ€™inizio geografico dellโ€™annuncio ma soprattutto il suo inizio teologico, storico-salvifico.

Gerusalemme ha il diritto, il privilegio storico-salvifico di sentirsi annunciare per prima la possibilitร  della conversione in vista del perdono dei peccati. La madre che accoglie con forza centripeta irresistibile la โ€œsalitaโ€ delle genti, lโ€™alta marea dei popoli che vi affluiscono per imparare la Torah della pace (cf. Is 2,1-5) dovrร  essere la prima a sentirsi annunciare la possibilitร  della pace messianica escatologica attuata dal suo figlio migliore, ยซla tua [ = di YHWH] salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israeleยป (cosรฌ lโ€™anziano Simeone nel tempio, mosso dallo Spirito: cf. Lc 2,30-32). Dopo il peccato, alla madre vengono annunciati la conversione e il perdono.

ยซโ€œDi questi fatti/toutลnโ€ voi (siete) testimoniยป, afferma Gesรน. Allโ€™inizio della seconda parte della sua opera, Luca scriverร  negli Atti degli Apostoli concentrando lโ€™oggetto ed espandendo il campo di attuazione: ยซโ€ฆ โ€œdi me/mouโ€ sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terraยป (At 1,8).

Gli apostoli diventeranno testimoni del Gesรน della storia identico al Gesรน della fede, diventano essi stessi โ€“ con la parola e le traversie della loro vita โ€“ parte dellโ€™annuncio pasquale rivolto a tutta lโ€™oikoumenฤ“ (cf. At 24,5) e a tutte le genti/eis panta ta ethnฤ“ viventi sotto la luce del sole (Lc 24,47).

Commento a cura di padre Roberto Mela scj – Fonte del commento: Settimana News

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
III DOMENICA DI PASQUA โ€“ ANNO B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 15 Aprile 2018 anche qui.

Lc 24, 35-48
Dal Vangelo secondo Luca

35Ed essi narravano ciรฒ che era accaduto lungo la via e come lโ€™avevano riconosciuto nello spezzare il pane. 36Mentre essi parlavano di queste cose, Gesรน in persona stette in mezzo a loro e disse: ยซPace a voi!ยป. 37Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. 38Ma egli disse loro: ยซPerchรฉ siete turbati, e perchรฉ sorgono dubbi nel vostro cuore? 39Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io hoยป. 40Dicendo questo, mostrรฒ loro le mani e i piedi. 41Ma poichรฉ per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: ยซAvete qui qualche cosa da mangiare?ยป. 42Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; 43egli lo prese e lo mangiรฒ davanti a loro. 44Poi disse: ยซSono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosรฉ, nei Profeti e nei Salmiยป. 45Allora aprรฌ loro la mente per comprendere le Scritture 46e disse loro: ยซCosรฌ sta scritto: il Cristo patirร  e risorgerร  dai morti il terzo giorno, 47e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48Di questo voi siete testimoni.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 08 – 14 Aprile 2018
  • Tempo di Pasquaย II
  • Colore Bianco
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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