Commento alle letture di domenica 25 marzo 2018 – don Enzo Pacini

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Il commento alle letture di domenica 25 marzo 2018 a cura di don Enzo Pacini cappellano del carcere ยซLa Dogaiaยป di Prato.

La memoria della Passione assorbe la vita dei cristiani

don Enzo Pacini

Con la celebrazione della Domenica delle Palme si apre la Settimana santa, cuore dellโ€™intero anno liturgico, periodo cosรฌ intenso e coerente nei suoi elementi da costituire quasi una sola, lunghissima celebrazione. Non รจ raro, inoltre, che comunitร  e parrocchie propongano momenti di preghiera ulteriori: via crucis, adorazione notturna, liturgia delle ore… quasi per non perdere neanche un istante di questo tempo utile per fissare il nostro sguardo su Cristo e il suo mistero di salvezza.

Qualche anno fa leggendo il ยซDiario di viaggioยป di Eteria, importante testo patristico che descrive, fra lโ€™altro, la liturgia della Settimana santa nella Gerusalemme del IV secolo, fui colpito dal fatto che essa scandiva talmente la vita dei fedeli da assorbirla quasi totalmente, almeno in quel lasso di tempo, in questa memoria vivente, quasi un ingresso del mondo definitivo e assoluto di Dio nella precarietร  e nel limite del quotidiano. Ora รจ vero che i tempi sono cambiati e che il mondo dellโ€™uomo procede per la sua strada senza fermarsi a considerare questa settimana come un tempo radicalmente diverso e che, ad esempio, il Venerdรฌ santo a Prato non suonano piรน le sirene della fabbriche alle tre del pomeriggio come udivo da bambino (sia perchรฉ non ci sono piรน fabbriche sia perchรฉ la visione cristiana di questo tempo santo non รจ piรน condivisa da tutti), comunque una certa ยซpretesaยป della liturgia della Settimana santa di essere al centro del tempo dellโ€™uomo e il suo cammino, permane.

Essa non si lascia facilmente confinare nellโ€™ambito di un cerimoniale di qualche chiesuola persa nelle sue illusioni. Cristo non porta nel mondo una filosofia o una teologia (anche se poi potranno scaturirne) ma una presenza, lui stesso che tocca nervi scoperti, รจ incontrato innanzitutto come uomo (anche se poi potrร  essere riconosciuto come Dio) e quindi non รจ un fantasma, occupa spazio, entra in relazione con il mondo, e perciรฒ potrร  essere accolto o rifiutato ma non ignorato, se non ignorando lโ€™umanitร  stessa. Egli mostra in sรฉ stesso cosโ€™รจ lโ€™uomo, di nuovo non un concetto antropologico, ma la realtร  della sua fragilitร , fino ad essere quasi non piรน in figura di uomo, lโ€™esatto contrario del superuomo, nella quale ognuno puรฒ rispecchiarsi al di lร  delle fedi e delle ideologie perchรฉ tutti siamo fragili, inciampiamo e moriamo ogni giorno.

In questo senso il crocifisso รจ davvero lโ€™uomo universale, il distillato della nostra creaturalitร  e non viene reso a lui un gran servizio sbandierandolo in contrapposizione ad altre fedi o altre culture, rendendolo un misero gagliardetto per rivendicazioni identitarie. La croce รจ lโ€™identitร  che ci accomuna tutti, nel modo piรน trasversale che esista, e verso tutti รจ protesa, perchรฉ รจ uno sguardo aperto sullโ€™abisso del dramma umano e, per chi crede, sullโ€™abisso infinito del mistero di Dio. Perciรฒ ora e sempre la croce destabilizzerร  i nostri progetti, ci chiamerร  a uscire fuori da noi anche quando non ne abbiamo alcuna intenzione, quando abbiamo la tentazione di asserragliarsi in difesa di fronte a tutto e a tutti, di liquidare con noia o insofferenza gli inviti alla fraternitร , al perdono, alla pietร , alla compassione, come residui bigotti e clericali che hanno fatto il loro tempo. Ma non possiamo scansare la croce, nรฉ quelle braccia aperte, nรฉ la parola che essa ci manifesta, unica pietra di paragone (e di scandalo) per le nostre vite: ยซamatevi come io ho amato voi…ยป (Gv 13, 34).

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

DOMENICA DELLE PALME โ€“ ANNO B

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Mc 14, 1 – 15, 47
Dal Vangelo secondo Marco

– Cercavano il modo di impadronirsi di lui per ucciderlo
Mancavano due giorni alla Pasqua e agli ร€zzimi, e i capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di catturare Gesรน con un inganno per farlo morire. Dicevano infatti: ยซNon durante la festa, perchรฉ non vi sia una rivolta del popoloยป.

– Ha unto in anticipo il mio corpo per la sepoltura
Gesรน si trovava a Betร nia, nella casa di Simone il lebbroso. Mentre era a tavola, giunse una donna che aveva un vaso di alabastro, pieno di profumo di puro nardo, di grande valore. Ella ruppe il vaso di alabastro e versรฒ il profumo sul suo capo. Ci furono alcuni, fra loro, che si indignarono: ยซPerchรฉ questo spreco di profumo? Si poteva venderlo per piรน di trecento denari e darli ai poveri!ยป. Ed erano infuriati contro di lei.
Allora Gesรน disse: ยซLasciatela stare; perchรฉ la infastidite? Ha compiuto un’azione buona verso di me. I poveri infatti li avete sempre con voi e potete far loro del bene quando volete, ma non sempre avete me. Ella ha fatto ciรฒ che era in suo potere, ha unto in anticipo il mio corpo per la sepoltura. In veritร  io vi dico: dovunque sarร  proclamato il Vangelo, per il mondo intero, in ricordo di lei si dirร  anche quello che ha fattoยป.

– Promisero a Giuda Iscariota di dargli denaro
Allora Giuda Iscariota, uno dei Dodici, si recรฒ dai capi dei sacerdoti per consegnare loro Gesรน. Quelli, all’udirlo, si rallegrarono e promisero di dargli del denaro. Ed egli cercava come consegnarlo al momento opportuno.

– Dov’รจ la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?
Il primo giorno degli ร€zzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: ยซDove vuoi che andiamo a preparare, perchรฉ tu possa mangiare la Pasqua?ยป. Allora mandรฒ due dei suoi discepoli, dicendo loro: ยซAndate in cittร  e vi verrร  incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. Lร  dove entrerร , dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’รจ la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”. Egli vi mostrerร  al piano superiore una grande sala, arredata e giร  pronta; lรฌ preparate la cena per noiยป. I discepoli andarono e, entrati in cittร , trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.

– Uno di voi, colui che mangia con me, mi tradirร 
Venuta la sera, egli arrivรฒ con i Dodici. Ora, mentre erano a tavola e mangiavano, Gesรน disse: ยซIn veritร  io vi dico: uno di voi, colui che mangia con me, mi tradirร ยป. Cominciarono a rattristarsi e a dirgli, uno dopo l’altro: ยซSono forse io?ยป. Egli disse loro: ยซUno dei Dodici, colui che mette con me la mano nel piatto. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo, dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!ยป.

– Questo รจ il mio corpo. Questo รจ il mio sangue dell’alleanza
E, mentre mangiavano, prese il pane e recitรฒ la benedizione, lo spezzรฒ e lo diede loro, dicendo: ยซPrendete, questo รจ il mio corpoยป. Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: ยซQuesto รจ il mio sangue dell’alleanza, che รจ versato per molti. In veritร  io vi dico che non berrรฒ mai piรน del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrรฒ nuovo, nel regno di Dioยป.

– Prima che due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegherai
Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi. Gesรน disse loro: ยซTutti rimarrete scandalizzati, perchรฉ sta scritto:
“Percuoterรฒ il pastore e le pecore saranno disperse”.
Ma, dopo che sarรฒ risorto, vi precederรฒ in Galileaยป. Pietro gli disse: ยซAnche se tutti si scandalizzeranno, io no!ยป. Gesรน gli disse: ยซIn veritร  io ti dico: proprio tu, oggi, questa notte, prima che due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegheraiยป. Ma egli, con grande insistenza, diceva: ยซAnche se dovessi morire con te, io non ti rinnegherรฒยป. Lo stesso dicevano pure tutti gli altri.

– Cominciรฒ a sentire paura e angoscia
Giunsero a un podere chiamato Getsรจmani, ed egli disse ai suoi discepoli: ยซSedetevi qui, mentre io pregoยป. Prese con sรฉ Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciรฒ a sentire paura e angoscia. Disse loro: ยซLa mia anima รจ triste fino alla morte. Restate qui e vegliateยป. Poi, andato un po’ innanzi, cadde a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse via da lui quell’ora. E diceva: ยซAbbร ! Padre! Tutto รจ possibile a te: allontana da me questo calice! Perรฒ non ciรฒ che voglio io, ma ciรฒ che vuoi tuยป. Poi venne, li trovรฒ addormentati e disse a Pietro: ยซSimone, dormi? Non sei riuscito a vegliare una sola ora? Vegliate e pregate per non entrare in tentazione. Lo spirito รจ pronto, ma la carne รจ deboleยป. Si allontanรฒ di nuovo e pregรฒ dicendo le stesse parole. Poi venne di nuovo e li trovรฒ addormentati, perchรฉ i loro occhi si erano fatti pesanti, e non sapevano che cosa rispondergli. Venne per la terza volta e disse loro: ยซDormite pure e riposatevi! Basta! รˆ venuta l’ora: ecco, il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce รจ vicinoยป.

– Arrestatelo e conducetelo via sotto buona scorta
E subito, mentre ancora egli parlava, arrivรฒ Giuda, uno dei Dodici, e con lui una folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti, dagli scribi e dagli anziani. Il traditore aveva dato loro un segno convenuto, dicendo: ยซQuello che bacerรฒ, รจ lui; arrestatelo e conducetelo via sotto buona scortaยป. Appena giunto, gli si avvicinรฒ e disse: ยซRabbรฌยป e lo baciรฒ. Quelli gli misero le mani addosso e lo arrestarono. Uno dei presenti estrasse la spada, percosse il servo del sommo sacerdote e gli staccรฒ l’orecchio. Allora Gesรน disse loro: ยซCome se fossi un brigante siete venuti a prendermi con spade e bastoni. Ogni giorno ero in mezzo a voi nel tempio a insegnare, e non mi avete arrestato. Si compiano dunque le Scritture!ยป. Allora tutti lo abbandonarono e fuggirono. Lo seguiva perรฒ un ragazzo, che aveva addosso soltanto un lenzuolo, e lo afferrarono. Ma egli, lasciato cadere il lenzuolo, fuggรฌ via nudo.

– Sei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto?
Condussero Gesรน dal sommo sacerdote, e lร  si riunirono tutti i capi dei sacerdoti, gli anziani e gli scribi. Pietro lo aveva seguito da lontano, fin dentro il cortile del palazzo del sommo sacerdote, e se ne stava seduto tra i servi, scaldandosi al fuoco. I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una testimonianza contro Gesรน per metterlo a morte, ma non la trovavano. Molti infatti testimoniavano il falso contro di lui e le loro testimonianze non erano concordi. Alcuni si alzarono a testimoniare il falso contro di lui, dicendo: ยซLo abbiamo udito mentre diceva: “Io distruggerรฒ questo tempio, fatto da mani d’uomo, e in tre giorni ne costruirรฒ un altro, non fatto da mani d’uomo”ยป. Ma nemmeno cosรฌ la loro testimonianza era concorde. Il sommo sacerdote, alzatosi in mezzo all’assemblea, interrogรฒ Gesรน dicendo: ยซNon rispondi a? Che cosa testimoniano costoro contro di te?ยป. Ma egli taceva e non rispondeva a. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogรฒ dicendogli: ยซSei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto?ยป. Gesรน rispose: ยซIo lo sono!
E vedrete il Figlio dell’uomo
seduto alla destra della Potenza
e venire con le nubi del cieloยป.
Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse: ยซChe bisogno abbiamo ancora di testimoni? Avete udito la bestemmia; che ve ne pare?ยป. Tutti sentenziarono che era reo di morte. Alcuni si misero a sputargli addosso, a bendargli il volto, a percuoterlo e a dirgli: ยซFa’ il profeta!ยป. E i servi lo schiaffeggiavano.

– Non conosco quest’uomo di cui parlate
Mentre Pietro era giรน nel cortile, venne una delle giovani serve del sommo sacerdote e, vedendo Pietro che stava a scaldarsi, lo guardรฒ in faccia e gli disse: ยซAnche tu eri con il Nazareno, con Gesรนยป. Ma egli negรฒ, dicendo: ยซNon so e non capisco che cosa diciยป. Poi uscรฌ fuori verso l’ingresso e un gallo cantรฒ. E la serva, vedendolo, ricominciรฒ a dire ai presenti: ยซCostui รจ uno di loroยป. Ma egli di nuovo negava. Poco dopo i presenti dicevano di nuovo a Pietro: ยซรˆ vero, tu certo sei uno di loro; infatti sei Galileoยป. Ma egli cominciรฒ a imprecare e a giurare: ยซNon conosco questโ€™uomo di cui parlateยป. E subito, per la seconda volta, un gallo cantรฒ. E Pietro si ricordรฒ della parola che Gesรน gli aveva detto: ยซPrima che due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegheraiยป. E scoppiรฒ in pianto.

– Volete che io rimetta in libertร  per voi il re dei Giudei?
E subito, al mattino, i capi dei sacerdoti, con gli anziani, gli scribi e tutto il sinedrio, dopo aver tenuto consiglio, misero in catene Gesรน, lo portarono via e lo consegnarono a Pilato. Pilato gli domandรฒ: ยซTu sei il re dei Giudei? ยป. Ed egli rispose: ยซTu lo diciยป. I capi dei sacerdoti lo accusavano di molte cose. Pilato lo interrogรฒ di nuovo dicendo: ยซNon rispondi a? Vedi di quante cose ti accusano!ยป. Ma Gesรน non rispose piรน a, tanto che Pilato rimase stupito. A ogni festa, egli era solito rimettere in libertร  per loro un carcerato, a loro richiesta. Un tale, chiamato Barabba, si trovava in carcere insieme ai ribelli che nella rivolta avevano commesso un omicidio. La folla, che si era radunata, cominciรฒ a chiedere ciรฒ che egli era solito concedere. Pilato rispose loro: ยซVolete che io rimetta in libertร  per voi il re dei Giudei?ยป. Sapeva infatti che i capi dei sacerdoti glielo avevano consegnato per invidia. Ma i capi dei sacerdoti incitarono la folla perchรฉ, piuttosto, egli rimettesse in libertร  per loro Barabba. Pilato disse loro di nuovo: ยซChe cosa volete dunque che io faccia di quello che voi chiamate il re dei Giudei?ยป. Ed essi di nuovo gridarono: ยซCrocifiggilo!ยป. Pilato diceva loro: ยซChe male ha fatto?ยป. Ma essi gridarono piรน forte: ยซCrocifiggilo!ยป. Pilato, volendo dare soddisfazione alla folla, rimise in libertร  per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesรน, lo consegnรฒ perchรฉ fosse crocifisso.

– Intrecciarono una corona di spine e gliela misero attorno al capo
Allora i soldati lo condussero dentro il cortile, cioรจ nel pretorio, e convocarono tutta la truppa. Lo vestirono di porpora, intrecciarono una corona di spine e gliela misero attorno al capo. Poi presero a salutarlo: ยซSalve, re dei Giudei!ยป. E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano davanti a lui. Dopo essersi fatti beffe di lui, lo spogliarono della porpora e gli fecero indossare le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo.

– Condussero Gesรน al luogo del Gรฒlgota
Costrinsero a portare la sua croce un tale che passava, un certo Simone di Cirene, che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e di Rufo. Condussero Gesรน al luogo del Gรฒlgota, che significa ยซLuogo del cranioยป, e gli davano vino mescolato con mirra, ma egli non ne prese.

– Con lui crocifissero anche due ladroni
Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse ciรฒ che ognuno avrebbe preso. Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. La scritta con il motivo della sua condanna diceva: ยซIl re dei Giudeiยป. Con lui crocifissero anche due ladroni, uno a destra e uno alla sua sinistra.

– Ha salvato altri e non puรฒ salvare se stesso!
Quelli che passavano di lร  lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: ยซEhi, tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso scendendo dalla croce!ยป. Cosรฌ anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi, fra loro si facevano beffe di lui e dicevano: ยซHa salvato altri e non puรฒ salvare se stesso! Il Cristo, il re dโ€™Israele, scenda ora dalla croce, perchรฉ vediamo e crediamo!ยป. E anche quelli che erano stati crocifissi con lui lo insultavano.

– Gesรน, dando un forte grido, spirรฒ
Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Alle tre, Gesรน gridรฒ a gran voce: ยซEloรฌ, Eloรฌ, lemร  sabactร ni?ยป, che significa: ยซDio mio, Dio mio, perchรฉ mi hai abbandonato?ยป. Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: ยซEcco, chiama Elia!ยป. Uno corse a inzuppare di aceto una spugna, la fissรฒ su una canna e gli dava da bere, dicendo: ยซAspettate, vediamo se viene Elia a farlo scendereยป. Ma Gesรน, dando un forte grido, spirรฒ.

Qui ci si genuflette e si fa una breve pausa.

Il velo del tempio si squarciรฒ in due, da cima a fondo. Il centurione, che si trovava di fronte a lui, avendolo visto spirare in quel modo, disse: ยซDavvero quest’uomo era Figlio di Dio!ยป.
Vi erano anche alcune donne, che osservavano da lontano, tra le quali Maria di Mร gdala, Maria madre di Giacomo il minore e di Ioses, e Salome, le quali, quando era in Galilea, lo seguivano e lo servivano, e molte altre che erano salite con lui a Gerusalemme.

– Giuseppe fece rotolare una pietra allโ€™entrata del sepolcro
Venuta ormai la sera, poichรฉ era la Parasceve, cioรจ la vigilia del sabato, Giuseppe dโ€™Arimatea, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anchโ€™egli il regno di Dio, con coraggio andรฒ da Pilato e chiese il corpo di Gesรน. Pilato si meravigliรฒ che fosse giร  morto e, chiamato il centurione, gli domandรฒ se era morto da tempo. Informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe. Egli allora, comprato un lenzuolo, lo depose dalla croce, lo avvolse con il lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare una pietra allโ€™entrata del sepolcro. Maria di Mร gdala e Maria madre di Ioses stavano a osservare dove veniva posto.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 25 – 31 Marzo 2018
  • Settimana Santa
  • Colore Rosso
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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