โFiglio di Dio!โ
Osanna!/Per favore, salvaci!/Hรดลกรฎฤโฤh nฤโ
Il tempo liturgico della Quaresima giunge al suo compimento introducendo ai giorni santissimi del triduo pasquale della passione, morte e risurrezione del Signore Gesรน Cristo. Con la sua doppia tonalitร , di gioia e di sofferenza, ci fa giร pregustare la paradossalitร del mistero della vita donata da Gesรน: la vita nella morte, nella sua morte per amore.
La gioia religiosa e โpoliticaโ della gente che acclama lโentrata in Gerusalemme del re mite di Israele seduto su un puledro, chiedendo a YHWH la salvezza per mezzo di colui che ha inviato, si cambierร da lรฌ a pochi giorni nella richiesta โ istigata con fine disegno di โinvidiaโ dai sommi sacerdoti e dagli scribi โ, della sua morte per crocifissione.
Nella commemorazione dellโentrata in Gerusalemme, il culmine del viaggio di Gesรน, temuto ma voluto, anche noi invochiamo da YHWH, il Padre, la salvezza: โOsanna!/Per favore, salvaci!/Hรดลกรฎฤโฤh nฤโโ. Lโinvocazione della folla รจ religiosa ma anche politica. Colui che viene nel nome del Signore sia benedetto โ acclama la folla โ, si dica bene di lui da parte di YHWH e di tutti, perchรฉ con lui viene il regno del nostro padre Davide, la liberazione anche dagli odiati occupanti romani. Si stendono i mantelli โ le proprie persone โ, si tagliano le fronde degli alberi, segno della vittoria vicina.
Gesรน lascia acclamare, permette ormai alla gente di invocare una salvezza โpericolosaโ. Lโofferta dolorosa della sua vita chiarirร senza ombra di dubbio la qualitร del suo regnare. E allora la gente, volubile e istigata, chiederร , con la stessa voce, la sua crocifissione.
Passio Domini Iesu Christi in palmis. Passione e gioia, passione e gloria. Si apre il talamo della Settimana Santa dello Sposo.
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Ha svegliato lโorecchio
Il cosiddetto โTerzo canto del servo di YHWHโ (cf. oltre a Is 50,4-9, Is 42,1-9; 49,1-13; 52,13โ53,12) ha un tenore piรน autobiografico di tutti gli altri e si puรฒ leggere benissimo sulla falsariga dellโesperienza profetica di Geremia (cosรฌ lโinterpretazione della tradizione ebraica, Giovanni Crisostomo, Tommaso dโAquino) in continua alternanza tra vocazione alla parola, patimenti subรฌti a causa dellโannuncio di castigo e di salvezza, supplica con attestazione di innocenza e di fiducia in YHWH. Il protagonista rimane comunque anonimo.
Non รจ chiamato โservoโ ma โdiscepolo/limmudโ. Puรฒ essere benissimo un discepolo della cerchia del profeta Isaia, che attualizzรฒ il messaggio del maestro annunciando la consolazione di Israele (cf. Is 40,1ss). La sua identitร combacia con lโascolto. Quotidianamente, giorno per giorno, YHWH gli โsveglia/yฤโrโ lโorecchio. Nel momento di accompagnare il suo risveglio, YHWH gli โapre/pฤtaแธฅโ lโorecchio. Glielo perfora come segno che, invece della libertร , il suo servo ha scelto di rimanere sempre col suo signore, in fedeltร assoluta e dedita (cf. Es. 21,2-6). Ogni mattino YHWH gli rinnova il rito della โlibertร impegnata, libertร a servizioโ. Ogni mattina YHWH gli risveglia una parola che dovrร annunciare lungo la giornata.
E il profeta apprende e accoglie con slancio la sua dipendenza vitale, la sua identitร , la fonte della sua esistenza. Ascolto, dipendenza, appartenenza. Ogni mattino il profeta รจ costituito da YHWH discepolo dallโorecchio svegliato/forato/aperto. Riceve lโacqua per una parola di consolazione per lโuomo โstancoโ, per sorreggerlo nel cammino faticoso della vita.
Il discepolo fonda la sua vita sullโascolto prima che sullโannuncio. Non si ribella nel ricevere la parola. Non si inalbera nรฉ si ribella al fatto di ricevere la sua identitร e la sua missione. Non si sottrae vigliaccamente a una vocazione che ha intravisto in modo molto chiaro. La parola di YHWH รจ luce della vita, della giornata, luce che rianima e guida nel cammino. Rinfranca lโanimo e il passo. Conduce a pascoli non inquinati. Ricostruisce ogni mattino unโecologia integrale, prima nel suo discepolo e, tramite lui, per tutto il suo popolo.
Anche Gesรน, nellโessere lโInviato del Padre, segue la stessa logica. Dice quello che prima ha ascoltato: ยซโฆ io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento รจ vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico cosรฌ come il Padre le ha dette a meยป (Gv 12,49-50).
Discepolo perseguitato
Il discepolo riceve la parola. ร risvegliato ogni mattino alla veritร di se stesso. E con questo riceve anche la forza di affrontare la persecuzione a causa della parola, di andare in esilio col suo popolo, di aver la schiena arata dai flagelli degli oppressori e dei torturatori. Non si vergogna di far parte dei feriti della storia, dei โdanni collateraliโ fatti dai grandi della terra che giocano a risiko con i popoli per ampliare le proprie zone di influenza e accaparrarsi piรน pozzi di petrolio possibili.
Il discepolo/profeta alza chiara la voce, non sottrae il suo corpo al rifiuto della sua persona e del suo annuncio. Gli sputi e le offese non lo scoraggiano, sa che YHWH รจ al suo fianco, gli โviene in aiuto/yaโฤzor-lรฎโ (vv. 7.9), perchรฉ lui รจ sempre vicino ai piรน fragili dei suoi figli.
Davanti al tribunale della storia il discepolo-profeta si alza con fiducia serena: chi potrร accusarlo di aver desiderato il male, di aver invocato qualcosa che offendesse la dignitร degli uomini e dei popoli?
Il suo avvocato difensore gli porrร salda la mano sulla spalla destra, non avrร nulla da temere. La forza tranquilla della veritร gli stria il cuore, nessuno riuscirร a condannarlo per colpevolezza manifesta. Non alzerร la voce, non ce nโรจ bisogno. Le cose vere si impongono da sole. Dalle sofferenze subรฌte ha imparato a essere discepolo. Ha inciso nella coscienza la parola perchรฉ intrisa di sofferenza, ingiusta agli occhi degli uomini ma โveraโ secondo il cuore di YHWH.
La parola del discepolo sarร sofferta, ma โveraโ, e per questo bucherร il velo nero delle sofferenze โ e forse anche della morte violenta โ, portando, a nome di YHWH, salvezza e riscatto.
Tutti lo abbandonarono
ยซAllora tutti lo abbandonarono e fuggirono. Lo seguiva perรฒ un ragazzo, che aveva addosso soltanto un lenzuolo, e lo afferrarono. Ma egli, lasciato cadere il lenzuolo, fuggรฌ via nudoยป (Mc 14,50-52). Dopo aver sentito preannunciare da Gesรน nellโUltima Cena il suo triplice rinnegamento (Mc 14,30), Pietro โ e anche tutti gli altri apostoli dopo di lui โ aveva detto con grande insistenza/ekperissลs elalei: ยซAnche se dovessi morire con te, io non ti rinnegherรฒโ. Lo stesso dicevano pure tutti gli altriยป (Mc 14,31). Di fatto, al momento dellโarresto di Gesรน nel Getsemani ยซtutti lo abbandonarono e fuggirono/aphentes auton ephygon pantesยป. Lโevangelista รจ crudo nella sua notazione e non salva lโonore di nessuno dei Dodici.
Dopo la predizione del rinnegamento di Pietro, Gesรน aveva detto: ยซโฆ Tutti rimarrete scandalizzati, perchรฉ sta scritto: Percuoterรฒ il pastore e le pecore saranno disperseยป (cf. Zc 13,7). ร lo โscandalo/inciampo/skandalonโ di un Messia che salva attraverso lโassunzione della violenza umana, della morte di croce, per giungere alla risurrezione. La salvezza nella croce. Questo รจ โil segreto messianicoโ di Gesรน, ricordato spesso dallโevangelista Marco. Questo mistero di iniquitร che ingloba la salvezza fa inciampare tutti. E tutti fuggirono.
I primi quattro chiamati โ i discepoli e gli amici piรน cari โ โavevano abbandonato le reti/aphentes ta diktuaโ e Andrea e Giovanni anche il loro padre Zebedeo/aphentes ton patera autลn Zebedaion e unโazienda ittica prospera, con garzoni assunti a contratto. Avevano abbandonato il padre, la fonte della vita e dellโautoritร , la saldezza di una genealogia che ti radica nella storia, per mettersi alla sequela di lui (cf. Mc 1,18.20), il Maestro, il loro Signore, il Figlio dellโuomo. Ora lo abbandonano miseramente al suo destino. Solo di fronte alla violenza religiosa e politica immotivata e meschina, cieca di fronte alla novitร di vita portata da Gesรน.
Fuggรฌ via nudo
Lโevangelista Marco nota la solitudine di Gesรน nel momento dellโarresto e nelle angoscianti ore successive, ma รจ anche lโunico a notare che solo un โragazzo/neaniskosโ โlo seguiva passo passo/synakolouthei autลiโ con una sequela continua prudente ma coraggiosa, sobria, sciolta, leggera (cf. Mc 14,51). Soltanto un leggero โlenzuolo/sindonaโ di lino lo avvolge, appena sufficiente a ripararsi nelle fresche nottate di inizio aprile. Se lโera โgettato intorno/peribeblฤmenosโ come riparo minimale per coprire la sua nuditร . Una ยซnuditร necessariaยป (G. Perego).
ร la nuditร necessaria a chi vuol essere discepolo, sciolto e libero da se stesso, agile nel seguire Gesรน, staccato dal possesso di beni che appesantiscono la sequela e rallentano la missione. In lui la Chiesa vede se stessa, tra fuga e nuditร necessaria. I nemici afferrano il neaniskos, ma egli โlascia cadere/katalipลnโ il lenzuolo/sindone e fugge via, nudo.
Fugge anche lui. Non perรฒ per abbandonare Gesรน per sempre, ma per custodirlo col suo omaggio nella tomba, che veglierร vuota in attesa delle donneโฆ
Il suo โlenzuolo/sindลnโ di discepolo fedele ora perรฒ ha subรฌto una trasformazione pasquale. Non รจ piรน un lenzuolo funebre prepasquale, come quello โacquistato/agorasas sindonaโ da Giuseppe di Arimatea (cf. Mc 15,46, sola altra ricorrenza del termine in Mc) per โavvolgerlo [= Gesรน] con il lenzuolo/eneilฤsen tฤi sindoniโ prima di deporlo nel sepolcro scavato nella roccia (cf. Mc 15,46).
ย La โsindoneโ del neaniskos
Il lenzuolo โfunebre prepasqualeโ del โragazzo/giovane/neaniskosโ (Mc 14,51) รจ diventato una โlunga e ampia veste fluttuante/stolฤnโ (cf. Mc 16,5), come quella portata con sussiego finanche esagerato dagli scribi (cf. Mc 12,38par, unica altra ricorrenza del termine in Mc), mentre passeggiano per strada ricevendo i saluti della gente per poi sedere nei primi posti nella sinagoga e nei banchetti.
ร una veste โbianca/leukฤnโ del mondo di Dio, il mondo dei risorti, della vita definitiva. ร la veste bianca indossata dalla moltitudine immensa, incalcolabile, di persone provenienti da ogni tribรน, popolo e lingua mentre stanno in piedi, da risorti, davanti al trono (di Dio) e davanti allโAgnello apocalittico (cf. Ap 7,9), con in mano le palme della vittoria definitiva contro il Male (cf. Ap 7,9). ยซSono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dellโAgnelloยป (Ap 7,14), risponde uno degli anziani al Veggente di Patmos che lo aveva interrogato sulla loro identitร . Essi hanno immerso la loro vita nel sangue redentore dellโAgnello vittorioso, come sgozzato ma ritto in piedi risorto e vivente (cf. Ap 5,6).
Le loro vesti/vite sono state trasfigurate di risurrezione, rese bianche, per la morte gloriosa e riscattatrice dellโAgnello che, a Pasqua, ha vinto definitivamente il Drago, la Bestia e il suo codazzo di seguaci.
Alla destra
Nella tomba vuota, pasquale, un โgiovane/neaniskosโ (Mc 16,5) attende le donne la mattina dopo il sabato (Mc 16,1). La sua veste sontuosa e splendente รจ โgettata intorno/peribeblฤmenonโ (Mc 16,5; cf. 14,51!) al suo corpo mentre se ne sta seduto, vittorioso e regale, sulla destra del luogo dove era stato deposto Gesรน. Se ne sta al posto di onore, come il Figlio dellโuomo sta seduto alla destra della Potenza [= Dio] e viene sulle nubi del cielo, come si รจ identificato Gesรน rispondendo al sommo sacerdote (cf. Mc 14,62) che lo interrogava: ยซSei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto?ยป (cf. Mc 14,61).
Gesรน aveva identificato con una persona di livello divino la sua identitร di Figlio dellโuomo, di Messia, che, secondo la tradizione giudaica, non aveva tale natura (cf. Dn 7,13ss, unitamente a Sal 110,1). Per il sommo sacerdote, Gesรน pronuncia una bestemmia (cf. Mc 14,64) passibile di pena di morte.
Il neaniskos pasquale, vestito di splendida veste di risorto, รจ il termine ultimo del cammino discepolare intrapreso dai Dodici โ e dal discepolo di Is 50,4ss! โ, al momento paurosi traditori di Gesรน, ma trasformati in discepoli coraggiosi e vittoriosi grazie alla misericordia del Gesรน pasquale.
Dio mio, Dio mioโฆ
Gesรน muore in croce, in mezzo a due terroristi che lo insultano, oltraggiato, sfidato dai passanti, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi a scendere da quel trono infamante e a salvare se stesso, dopo aver salvato altri. Scenda, vedremo e crederemo (cf. Mc 15,29-32).
A mezzogiorno si fa buio su tutta la terra, come si fece buio nel momento della rivelazione di YHWH al Sinai, al momento di donare la sua Istruzione/Torah al suo servo Mosรจ.
YHWH si rivela ora nel grido di dolore angosciato ma affidato di Gesรน che muore pregando il Tu del Padre, con i primo versetto del Sal 22. Gesรน muore pregando, nella dolorosa solitudine avvertita in modo lancinante a livello psicologico, ma affidato fiducioso a Colui che gli farร annunciare ancora da vivo il nome di YHWH in mezzo allโassemblea dei fratelli (cf. Sal 22,23). ยซScioglierรฒ i miei voti davanti ai suoi fedeliยป (Sal 22,26b) prega fiducioso il salmista nel dolore mortale. Gesรน prega con lโinizio del Sal 22, di cui ben conosce il finale positivo di vittoria. Gesรน muore pregando un Tu ben conosciuto, affidabile, lโAffidabile. Muore angosciato ma non disperato.
Buio rivelatore
Prima della morte di Gesรน il velo del tempio โfu scisso/squarciato/eschisthฤโ (da Dio, aoristo passivo, passivum divinum), in due, da cima a fondo, completamente (cf. Mc 15,38). In una densa nube YHWH va incontro al suo servo Mosรจ sul Sinai (cf. Es 19,9). In una โnube densa/โฤnฤn kฤbฤdโ, il terzo giorno, ยซil Signore scese dunque sul monte Sinai, sulla vetta del monte e il Signore chiamรฒ Mosรจ sulla vetta del monte. Mosรจ salรฌยป (cf. Es 19,16-20). ยซVoi vi avvicinaste e vi fermaste ai piedi del monte โ ricorda Mosรจ al popolo nel suo primo discorso nelle steppe di Moab โ; il monte ardeva, con il fuoco che si innalzava fino alla sommitร del cielo, fra tenebre, nuvole e oscuritร /แธฅลลกek โฤnฤn waโฤrฤpel. Il Signore vi parlรฒ dal fuoco; voi udivate il suono delle parole ma non vedevate alcuna figura: vi era soltanto una voce. Egli vi annunciรฒ la sua alleanza, che vi comandรฒ di osservare, cioรจ le dieci parole, e le scrisse su due tavole di pietraยป (Dt 4,11-13). ยซAbbassรฒ i cieli e discese โ proclama il salmo โ; una nube oscura sotto i suoi piedi. Cavalcava un cherubino e volava, si librava sulle ali del vento. Si avvolgeva di tenebre come di un velo, di acque oscure e di nubi come di una tendaยป (Sal 18[17],10-12 = 2Sam 22,10ss, in un salmo attribuito a Davide).
Nel โbuio/skotosโ totale, cosmico, che avvolge la morte imminente di Gesรน (cf. Mc 15,33), YHWH/Dio Padre si rivela ormai apertamente mentre consegna agli uomini il suo Dono definitivo, escatologico, la sua fedeltร insuperabile, la sua istruzione ineguagliabile, la Torah crocifissa per amore. Torah crocifissa, segno di alleanza definitiva, striata e sigillata dal sangue ricattatore di un vero uomo e del vero Figlio di Dio che entra nella vita di Dio, insanguinandola per sempre della vita donata sulla croce, sulla terra, a favore dei suoi fratelli, degli altri figli di Dio, figli nel Figlio.
Abbandonato, ma affidato
Muore un uomo. Muore il Figlio di Dio incarnato. Muore addolorato, abbandonato mentre si abbandona totalmente a Colui che ha generato in eterno i suoi giorni e che ancora gli farร vedere la luce, non abbandonandolo nelle tenebre dello Sheol. ยซโฆ tu non abbandonerai la mia vita negli inferi, nรฉ permetterai che il tuo Santo subisca la corruzioneยป (Sal 16[15],10b; citato da Pietro nel discorso a Pentecoste), aveva tante volte pregato Gesรน, innalzando con fede il salmo a YHWH suo Padre.
La roccia โteologicaโ del suo cuore credente e orante non vacilla, mentre la sua psicologia umana torturata a morte avverte in modo tragico la solitudine della fine.
Veramente costuiโฆ
Il centurione, un soldato pagano avvezzo alla pena crudele e disumana della crocifissione inflitta agli schiavi e ai terroristi che attentavano alla maestร dello Stato romano, โse ne sta lรฌ in piedi, accanto al morente/parestฤkลsโ, โdavanti a lui/guardandolo in volto/ex enantias autouโ (Mc 15,38). Sente il grido innalzato a gran voce da Gesรน nellโaramaico della sua vita di pio giudeo che ora gli sgorga quasi in modo inconscio, frutto di preghiera abituale e continua (v. 34).
ร la preghiera del cuore. Una preghiera che cerca un Volto. ยซIl mio cuore ripete il tuo invito: โCercate il mio volto!โ. Il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo voltoยป (Sal 27[26],8-9a).
Muore un uomo, muore il Figlio di Dio incarnato. Muore crudelmente un uomo solo, un uomo credente, un ebreo dal cuore tutto deposto in YHWH suo Padre.
Il centurione vede quellโuomo โspirare in quel modo/houtลs exepneusenโ. Angosciato e solo, ma abbandonato in preghiera al Padre. Torturato a morte, crocifisso, soffocato nel suo stesso sangue.
Angosciato, non disperato. Consegnato. Affidato.
Non cโรจ piรน fiato, resta la fede.
ยซDavvero questโuomo era Figlio di Dio!ยป (Mc 15,39).
Lโintuizione del pagano.
La fede del cristiano.
Commento a cura di padre Roberto Mela scj – Fonte del commento: Settimana News
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
DOMENICA DELLE PALME โ ANNO B
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 25 Marzo 2018 anche qui.
- Colore liturgico: Rosso
- Is 50, 4-7; Sal 21; Fil 2, 6-11; Mc 14,1 – 15,47
Mc 14, 1 – 15, 47
Dal Vangelo secondo Marco
– Cercavano il modo di impadronirsi di lui per ucciderlo
Mancavano due giorni alla Pasqua e agli รzzimi, e i capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di catturare Gesรน con un inganno per farlo morire. Dicevano infatti: ยซNon durante la festa, perchรฉ non vi sia una rivolta del popoloยป.
– Ha unto in anticipo il mio corpo per la sepoltura
Gesรน si trovava a Betร nia, nella casa di Simone il lebbroso. Mentre era a tavola, giunse una donna che aveva un vaso di alabastro, pieno di profumo di puro nardo, di grande valore. Ella ruppe il vaso di alabastro e versรฒ il profumo sul suo capo. Ci furono alcuni, fra loro, che si indignarono: ยซPerchรฉ questo spreco di profumo? Si poteva venderlo per piรน di trecento denari e darli ai poveri!ยป. Ed erano infuriati contro di lei.
Allora Gesรน disse: ยซLasciatela stare; perchรฉ la infastidite? Ha compiuto un’azione buona verso di me. I poveri infatti li avete sempre con voi e potete far loro del bene quando volete, ma non sempre avete me. Ella ha fatto ciรฒ che era in suo potere, ha unto in anticipo il mio corpo per la sepoltura. In veritร io vi dico: dovunque sarร proclamato il Vangelo, per il mondo intero, in ricordo di lei si dirร anche quello che ha fattoยป.
– Promisero a Giuda Iscariota di dargli denaro
Allora Giuda Iscariota, uno dei Dodici, si recรฒ dai capi dei sacerdoti per consegnare loro Gesรน. Quelli, all’udirlo, si rallegrarono e promisero di dargli del denaro. Ed egli cercava come consegnarlo al momento opportuno.
– Dov’รจ la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?
Il primo giorno degli รzzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: ยซDove vuoi che andiamo a preparare, perchรฉ tu possa mangiare la Pasqua?ยป. Allora mandรฒ due dei suoi discepoli, dicendo loro: ยซAndate in cittร e vi verrร incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. Lร dove entrerร , dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’รจ la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”. Egli vi mostrerร al piano superiore una grande sala, arredata e giร pronta; lรฌ preparate la cena per noiยป. I discepoli andarono e, entrati in cittร , trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.
– Uno di voi, colui che mangia con me, mi tradirร
Venuta la sera, egli arrivรฒ con i Dodici. Ora, mentre erano a tavola e mangiavano, Gesรน disse: ยซIn veritร io vi dico: uno di voi, colui che mangia con me, mi tradirร ยป. Cominciarono a rattristarsi e a dirgli, uno dopo l’altro: ยซSono forse io?ยป. Egli disse loro: ยซUno dei Dodici, colui che mette con me la mano nel piatto. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo, dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!ยป.
– Questo รจ il mio corpo. Questo รจ il mio sangue dell’alleanza
E, mentre mangiavano, prese il pane e recitรฒ la benedizione, lo spezzรฒ e lo diede loro, dicendo: ยซPrendete, questo รจ il mio corpoยป. Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: ยซQuesto รจ il mio sangue dell’alleanza, che รจ versato per molti. In veritร io vi dico che non berrรฒ mai piรน del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrรฒ nuovo, nel regno di Dioยป.
– Prima che due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegherai
Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi. Gesรน disse loro: ยซTutti rimarrete scandalizzati, perchรฉ sta scritto:
“Percuoterรฒ il pastore e le pecore saranno disperse”.
Ma, dopo che sarรฒ risorto, vi precederรฒ in Galileaยป. Pietro gli disse: ยซAnche se tutti si scandalizzeranno, io no!ยป. Gesรน gli disse: ยซIn veritร io ti dico: proprio tu, oggi, questa notte, prima che due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegheraiยป. Ma egli, con grande insistenza, diceva: ยซAnche se dovessi morire con te, io non ti rinnegherรฒยป. Lo stesso dicevano pure tutti gli altri.
– Cominciรฒ a sentire paura e angoscia
Giunsero a un podere chiamato Getsรจmani, ed egli disse ai suoi discepoli: ยซSedetevi qui, mentre io pregoยป. Prese con sรฉ Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciรฒ a sentire paura e angoscia. Disse loro: ยซLa mia anima รจ triste fino alla morte. Restate qui e vegliateยป. Poi, andato un po’ innanzi, cadde a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse via da lui quell’ora. E diceva: ยซAbbร ! Padre! Tutto รจ possibile a te: allontana da me questo calice! Perรฒ non ciรฒ che voglio io, ma ciรฒ che vuoi tuยป. Poi venne, li trovรฒ addormentati e disse a Pietro: ยซSimone, dormi? Non sei riuscito a vegliare una sola ora? Vegliate e pregate per non entrare in tentazione. Lo spirito รจ pronto, ma la carne รจ deboleยป. Si allontanรฒ di nuovo e pregรฒ dicendo le stesse parole. Poi venne di nuovo e li trovรฒ addormentati, perchรฉ i loro occhi si erano fatti pesanti, e non sapevano che cosa rispondergli. Venne per la terza volta e disse loro: ยซDormite pure e riposatevi! Basta! ร venuta l’ora: ecco, il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce รจ vicinoยป.
– Arrestatelo e conducetelo via sotto buona scorta
E subito, mentre ancora egli parlava, arrivรฒ Giuda, uno dei Dodici, e con lui una folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti, dagli scribi e dagli anziani. Il traditore aveva dato loro un segno convenuto, dicendo: ยซQuello che bacerรฒ, รจ lui; arrestatelo e conducetelo via sotto buona scortaยป. Appena giunto, gli si avvicinรฒ e disse: ยซRabbรฌยป e lo baciรฒ. Quelli gli misero le mani addosso e lo arrestarono. Uno dei presenti estrasse la spada, percosse il servo del sommo sacerdote e gli staccรฒ l’orecchio. Allora Gesรน disse loro: ยซCome se fossi un brigante siete venuti a prendermi con spade e bastoni. Ogni giorno ero in mezzo a voi nel tempio a insegnare, e non mi avete arrestato. Si compiano dunque le Scritture!ยป. Allora tutti lo abbandonarono e fuggirono. Lo seguiva perรฒ un ragazzo, che aveva addosso soltanto un lenzuolo, e lo afferrarono. Ma egli, lasciato cadere il lenzuolo, fuggรฌ via nudo.
– Sei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto?
Condussero Gesรน dal sommo sacerdote, e lร si riunirono tutti i capi dei sacerdoti, gli anziani e gli scribi. Pietro lo aveva seguito da lontano, fin dentro il cortile del palazzo del sommo sacerdote, e se ne stava seduto tra i servi, scaldandosi al fuoco. I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una testimonianza contro Gesรน per metterlo a morte, ma non la trovavano. Molti infatti testimoniavano il falso contro di lui e le loro testimonianze non erano concordi. Alcuni si alzarono a testimoniare il falso contro di lui, dicendo: ยซLo abbiamo udito mentre diceva: “Io distruggerรฒ questo tempio, fatto da mani d’uomo, e in tre giorni ne costruirรฒ un altro, non fatto da mani d’uomo”ยป. Ma nemmeno cosรฌ la loro testimonianza era concorde. Il sommo sacerdote, alzatosi in mezzo all’assemblea, interrogรฒ Gesรน dicendo: ยซNon rispondi a? Che cosa testimoniano costoro contro di te?ยป. Ma egli taceva e non rispondeva a. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogรฒ dicendogli: ยซSei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto?ยป. Gesรน rispose: ยซIo lo sono!
E vedrete il Figlio dell’uomo
seduto alla destra della Potenza
e venire con le nubi del cieloยป.
Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse: ยซChe bisogno abbiamo ancora di testimoni? Avete udito la bestemmia; che ve ne pare?ยป. Tutti sentenziarono che era reo di morte. Alcuni si misero a sputargli addosso, a bendargli il volto, a percuoterlo e a dirgli: ยซFa’ il profeta!ยป. E i servi lo schiaffeggiavano.
– Non conosco quest’uomo di cui parlate
Mentre Pietro era giรน nel cortile, venne una delle giovani serve del sommo sacerdote e, vedendo Pietro che stava a scaldarsi, lo guardรฒ in faccia e gli disse: ยซAnche tu eri con il Nazareno, con Gesรนยป. Ma egli negรฒ, dicendo: ยซNon so e non capisco che cosa diciยป. Poi uscรฌ fuori verso l’ingresso e un gallo cantรฒ. E la serva, vedendolo, ricominciรฒ a dire ai presenti: ยซCostui รจ uno di loroยป. Ma egli di nuovo negava. Poco dopo i presenti dicevano di nuovo a Pietro: ยซร vero, tu certo sei uno di loro; infatti sei Galileoยป. Ma egli cominciรฒ a imprecare e a giurare: ยซNon conosco questโuomo di cui parlateยป. E subito, per la seconda volta, un gallo cantรฒ. E Pietro si ricordรฒ della parola che Gesรน gli aveva detto: ยซPrima che due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegheraiยป. E scoppiรฒ in pianto.
– Volete che io rimetta in libertร per voi il re dei Giudei?
E subito, al mattino, i capi dei sacerdoti, con gli anziani, gli scribi e tutto il sinedrio, dopo aver tenuto consiglio, misero in catene Gesรน, lo portarono via e lo consegnarono a Pilato. Pilato gli domandรฒ: ยซTu sei il re dei Giudei? ยป. Ed egli rispose: ยซTu lo diciยป. I capi dei sacerdoti lo accusavano di molte cose. Pilato lo interrogรฒ di nuovo dicendo: ยซNon rispondi a? Vedi di quante cose ti accusano!ยป. Ma Gesรน non rispose piรน a, tanto che Pilato rimase stupito. A ogni festa, egli era solito rimettere in libertร per loro un carcerato, a loro richiesta. Un tale, chiamato Barabba, si trovava in carcere insieme ai ribelli che nella rivolta avevano commesso un omicidio. La folla, che si era radunata, cominciรฒ a chiedere ciรฒ che egli era solito concedere. Pilato rispose loro: ยซVolete che io rimetta in libertร per voi il re dei Giudei?ยป. Sapeva infatti che i capi dei sacerdoti glielo avevano consegnato per invidia. Ma i capi dei sacerdoti incitarono la folla perchรฉ, piuttosto, egli rimettesse in libertร per loro Barabba. Pilato disse loro di nuovo: ยซChe cosa volete dunque che io faccia di quello che voi chiamate il re dei Giudei?ยป. Ed essi di nuovo gridarono: ยซCrocifiggilo!ยป. Pilato diceva loro: ยซChe male ha fatto?ยป. Ma essi gridarono piรน forte: ยซCrocifiggilo!ยป. Pilato, volendo dare soddisfazione alla folla, rimise in libertร per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesรน, lo consegnรฒ perchรฉ fosse crocifisso.
– Intrecciarono una corona di spine e gliela misero attorno al capo
Allora i soldati lo condussero dentro il cortile, cioรจ nel pretorio, e convocarono tutta la truppa. Lo vestirono di porpora, intrecciarono una corona di spine e gliela misero attorno al capo. Poi presero a salutarlo: ยซSalve, re dei Giudei!ยป. E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano davanti a lui. Dopo essersi fatti beffe di lui, lo spogliarono della porpora e gli fecero indossare le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo.
– Condussero Gesรน al luogo del Gรฒlgota
Costrinsero a portare la sua croce un tale che passava, un certo Simone di Cirene, che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e di Rufo. Condussero Gesรน al luogo del Gรฒlgota, che significa ยซLuogo del cranioยป, e gli davano vino mescolato con mirra, ma egli non ne prese.
– Con lui crocifissero anche due ladroni
Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse ciรฒ che ognuno avrebbe preso. Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. La scritta con il motivo della sua condanna diceva: ยซIl re dei Giudeiยป. Con lui crocifissero anche due ladroni, uno a destra e uno alla sua sinistra.
– Ha salvato altri e non puรฒ salvare se stesso!
Quelli che passavano di lร lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: ยซEhi, tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso scendendo dalla croce!ยป. Cosรฌ anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi, fra loro si facevano beffe di lui e dicevano: ยซHa salvato altri e non puรฒ salvare se stesso! Il Cristo, il re dโIsraele, scenda ora dalla croce, perchรฉ vediamo e crediamo!ยป. E anche quelli che erano stati crocifissi con lui lo insultavano.
– Gesรน, dando un forte grido, spirรฒ
Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Alle tre, Gesรน gridรฒ a gran voce: ยซEloรฌ, Eloรฌ, lemร sabactร ni?ยป, che significa: ยซDio mio, Dio mio, perchรฉ mi hai abbandonato?ยป. Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: ยซEcco, chiama Elia!ยป. Uno corse a inzuppare di aceto una spugna, la fissรฒ su una canna e gli dava da bere, dicendo: ยซAspettate, vediamo se viene Elia a farlo scendereยป. Ma Gesรน, dando un forte grido, spirรฒ.
Qui ci si genuflette e si fa una breve pausa.
Il velo del tempio si squarciรฒ in due, da cima a fondo. Il centurione, che si trovava di fronte a lui, avendolo visto spirare in quel modo, disse: ยซDavvero quest’uomo era Figlio di Dio!ยป.
Vi erano anche alcune donne, che osservavano da lontano, tra le quali Maria di Mร gdala, Maria madre di Giacomo il minore e di Ioses, e Salome, le quali, quando era in Galilea, lo seguivano e lo servivano, e molte altre che erano salite con lui a Gerusalemme.
– Giuseppe fece rotolare una pietra allโentrata del sepolcro
Venuta ormai la sera, poichรฉ era la Parasceve, cioรจ la vigilia del sabato, Giuseppe dโArimatea, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anchโegli il regno di Dio, con coraggio andรฒ da Pilato e chiese il corpo di Gesรน. Pilato si meravigliรฒ che fosse giร morto e, chiamato il centurione, gli domandรฒ se era morto da tempo. Informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe. Egli allora, comprato un lenzuolo, lo depose dalla croce, lo avvolse con il lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare una pietra allโentrata del sepolcro. Maria di Mร gdala e Maria madre di Ioses stavano a osservare dove veniva posto.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 25 – 31 Marzo 2018
- Settimana Santa
- Colore Rosso
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
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