Collocazione del brano
Durante lโanno B, come anche per lโanno A, le ultime tre domeniche di quaresima sottopongono alla nostra attenzione due brani del Vangelo di Giovanni che ci permettono di introdurci meglio nel mistero pasquale. Questa domenica abbiamo il tema del tempio, o meglio del nuovo tempio, poichรฉ con la Pasqua di Gesรน, Dio non si fa piรน presente nel tempio di Gerusalemme, bensรฌ nel corpo risorto del Cristo.
Seppur situato nel suo contesto, nei primi capitoli di Giovanni, il brano scelto ha una sua struttura e una sua autonomia. Episodio storico, quello della cacciata dei venditori dal tempio, riportato da tutti e quattro gli evangelisti, in Giovanni acquista un forte carattere simbolico poichรฉ intrecciato a elementi chiaramente postpasquali.
Lectio
13Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesรน salรฌ a Gerusalemme.
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Lโepisodio inizia con un richiamo temporale alla festa di pasqua e al primo viaggio a Gerusalemme di Gesรน. Giovanni sposta intenzionalmente questo episodio allโinizio della predicazione di Gesรน, mentre i Sinottici lo collocano invece poco prima della sua passione e morte (il che sembra piรน probabile). Lo scopo dellโevangelista รจ quello di porre un avvenimento significativo allโinizio dellโattivitร di Gesรน, come fa Luca con la visita di Gesรน a Nazaret (Lc 4, 16-30), che indichi sinteticamente la sua missione e il risultato che essa otterrร . Giovanni sembra inoltre dare compimento alla profezia di Malachia 3,1-3: โImprovvisamente verrร nel suo tempio il Signore che voi cercateโฆ Chi potrร sopportare il giorno della sua venuta? โฆ Egli purificherร i figli di Leviโ.
Ancora lโindicazione della festa di Pasqua rende questo episodio come un anticipo della risurrezione, lโevento che concluderร lโattivitร pubblica del Cristo.
14Trovรฒ nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, lร seduti, i cambiamonete. 15Allora fece una frusta di cordicelle e scacciรฒ tutti fuori dal tempio, con le pecore e i buoi; gettรฒ a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciรฒ i banchi,
Nel testo il tempio รจ indicato con due termini diversi: hieron, il perimetro del tempio, e naos, il luogo sacro propriamente detto.
Nel cortile esterno del tempio Gesรน trova diversi mercanti che vendevano ai fedeli gli animali per i sacrifici. Insieme a loro vi erano i cambiamonete, poichรฉ la tassa del tempio poteva essere pagata non con la moneta del tempio. I pellegrini che giungevano anche da molto lontano dovevano cambiare il loro denaro.
Ovviamente la presenza di queste persone e degli animali, funzionale ai sacrifici, non era certo decorosa anche se tollerata.
Rispetto al racconto dei sinottici Giovanni mette in scena alcuni elementi come la sferza e lโindicazione degli animali di grossa taglia (pecore e buoi) che rendono la scena piรน vivace.
Lโinsistenza sugli animali, il cui nome รจ ripetuto due volte, potrebbe alludere alla sostituzione dei sacrifici antichi con quello definitivo dellโโAgnello di Dioโ e suggerire il passaggio dallโordine cultuale a quello personale nel culto a Dio che Gesรน sta per inaugurare.
La reazione di Gesรน รจ in sintonia con il rispetto che egli nei vangeli sempre dimostra per il luogo santo, dedicato alla preghiera e alla lode di Dio, e motivata esplicitamente nel versetto successivo.
16e ai venditori di colombe disse: ยซPortate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!ยป.
Gesรน chiama il tempio casa del Padre mio, e non fa riferimento come i sinottici al testo di Is 56,7 (probabilmente un aggiunta della comunitร primitiva), ma a Zc 14,21: โNon vi saranno piรน mercanti nella casa di JHWH degli eserciti in quel giornoโ. Non si tratta solo di rivendicare un culto vero e spirituale, ma qualcosa di piรน profondo. Gesรน non si riferisce solo al culto e ai sacrifici, ma al rapporto vivo con la persona di Dio; Padre mio che รจ un termine tipicamente giovanneo, ma รจ presente anche nei sinottici.
17I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divorerร .
A differenza dei sinottici il racconto giovanneo riferisce la reazione al gesto di Gesรน da parte dei presenti, che รจ duplice: positiva per i discepoli, negativa per i Giudei. iva per i giudei seconda i quali รจ un gesto criticabile; ma non รจ lโatto in se stesso al centro dellโattenzione, bensรฌ la persona di Gesรน che lo ha realizzato.
Per i discepoli รจ un atto coraggioso. รจ segno della passione e della determinazione di Gesรน per la causa di Dio, indica lโintenzione di compiere la sua missione senza compromessi sullโesempio dei giusti dellโAT, che difesero lโonore di Dio. La comprensione dei discepoli รจ guidata dalla Scrittura anche se il riferimento al salmo 69 (lo zelo per la tua casa..) puรฒ essere unโaggiunta della prima comunitร cristiana dopo la resurrezione.
18Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: ยซQuale segno ci mostri per fare queste cose?ยป.
In senso opposto i Giudei, prevenuti nei confronti di Gesรน, reagiscono con diffidenza e chiedono un segno. Essi leggono come unโazione profetica il suo gesto e perciรฒ vogliono la conferma che egli ne abbia lโautoritร .
19Rispose loro Gesรน: ยซDistruggete questo tempio e in tre giorni lo farรฒ risorgereยป.
Questa risposta di Gesรน verrร utilizzata come capo di accusa durante il suo processo. Ricordiamo che tutto il vangelo giovanneo si presenta come un grande processo, per cui รจ significativo che qui sia posta una delle accuse a lui mosse. Il testo non parla piรน del tempio ma del santuario (naos) uno spostamento significativo anche se piccolo, che permette a Gesรน di sfruttare lโambiguitร del termine per indicare se stesso come il luogo in cui Dio dimora.
Gesรน annuncia la distruzione del tempio, da intendere come conseguenza della condotta peccatrice del popolo, quindi in linea con le minacce dei profeti (per esempio Geremia) e insieme la sua ricostruzione, che avverrร attraverso una sua azione diretta. Gesรน oppone al santuario che sarร distrutto, un santuario (indicato solo con il pronome lo) che egli si dice in grado di ricostruire.
Ma qual รจ questo nuovo tempio? E che cosa sarร rinnovato? Lโunica indicazione รจ il riferimento temporale in tre giorni che ha un sapore escatologico (Ag 2,6s) e dunque fa riferimento al tempio definitivo promesso dai profeti. Gesรน sembra indicare se stesso come lโautore di questo tempio escatologico, facendo passare il discorso dal tempio di pietra al luogo della Presenza.
Il verbo utilizzato fa Gesรน (egeiro) si adatta bene sia per la resurrezione dei corpi che per lโedificazione di un edificio. Se la distruzione del tempio di Gerusalemme รจ segno della morte del corpo di Gesรน, la sua ricostruzione mantiene il gioco simbolico ma al tempo stesso lo rovescia. Eโ il Risorto che illumina ciรฒ che sarร il tempio escatologico di Dio.
20Gli dissero allora i Giudei: ยซQuesto tempio รจ stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?ยป.
Questa risposta รจ interessante per lโenfasi posta sul tu con cui i Giudei apostrofano Gesรน, essi infatti hanno colto che egli si pone al centro dellโattenzione, ma non riconoscono in lui un uomo col quale cโรจ Dio (come dirร poco piรน avanti Nicodemo, Gv 3,2) e cercano di mettere in ridicolo la sua affermazione contrapponendo ai tre giorni i quarantasei anni occorsi per la ricostruzione del tempio ad opera di Erode. I Giudei non contestano la distruzione e la ricostruzione del tempio, ma il ruolo che Gesรน sembra voler avere in questโultima. La domanda che si pone รจ: chi รจ Gesรน? La risposta sta nel versetto successivo.
21Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
Questo versetto รจ un intervento dellโevangelista che chiarisce il senso della risposta di Gesรน: il tempio vero รจ il corpo di Gesรน. Evidentemente gli interlocutori diretti di Gesรน non potevano fare questo collegamento, possibile solo dopo la sua resurrezione, infatti il seguito del brano si riferisce chiaramente al tempio di pietra.
Cosa dire della spiegazione fornita dellโevangelista?
Gesรน probabilmente parlava sia del tempio sia del suo corpo; come avviene spesso nel testo giovanneo le grandi figure bibliche sono usate da Gesรน per indicare se stesso, segnalando il segreto collegamento tra AT e NT. Tutto ciรฒ che il tempio simboleggiava per Israele รจ ora presente nella persona di Gesรน stesso; egli annuncia la distruzione del tempio fatto di pietra, e simultaneamente la sua capacitร di ricostruirlo in breve tempo. In questo nuovo tempio risplenderร la gloria di Dio in modo pieno. Gesรน chiede quindi ai suoi interlocutori di riconoscergli il potere e la capacitร di edificare il tempio escatologico e definitivo che i profeti avevano annunciato.
Naturalmente anche i discepoli non potevano cogliere il significato profondo dellโaffermazione di Gesรน, lo compresero dopo la sua resurrezione. La loro disponibilitร perรฒ li poneva in una posizione favorevole ad accogliere anche questo nuovo elemento relativo al tempio definitivo.
22Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesรน.
Abbiamo una continuazione dellโinterpretazione dellโevangelista che precisa la fede post-pasquale dei discepoli.
I discepoli si ricordarono. La Scrittura illumina e fa comprendere gli eventi che Dio opera per il suo popolo e le opere che Gesรน compie. Dunque la parola di Gesรน come la Scrittura รจ per i discepoli oggetto di fede. Ma qual รจ il contenuto della loro fede?
Nelle parole di Gesรน non cโรจ solo lโannuncio della Pasqua, la sua risurrezione, ma anche il frutto che ne seguirร . Attraverso la resurrezione del corpo di Gesรน viene rinnovato il tempio di Israele. In Gesรน risorto, Dio รจ definitivamente presente agli uomini ed essi lo sono davanti a Dio: il nuovo tempio รจ Gesรน vivente e glorificato.
23Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome.
La pericope continua con alcuni versetti che costituiscono un piccolo sommario di introduzione al capitolo terzo. Esso mette in luce la fede di molti che videro i segni di Gesรน a Gerusalemme. Si tratta perรฒ di una fede iniziale, basata sui segni, sul vedere, che deve ancora crescere e sarร messa alla prova, come vedremo nellโepisodio di Nicodemo che segue subito dopo e di cui leggeremo un brano significativo domenica prossima. La fede che deriva dai segni si rivolge al taumaturgo e non ancora al Figlio di Dio, a cui punta invece il percorso del vangelo di Giovanni.
24Ma lui, Gesรน, non si fidava di loro, perchรฉ conosceva tutti 25e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull’uomo. Egli infatti conosceva quello che c’รจ nell’uomo.
In questo versetto il verbo non si fidava di loro รจ lo stesso che chiude il versetto 23 credettero nel suo nome. Loro credono in Lui, si fidano di Lui, ma Lui non si fida di loro. Questo ci invita a una fede autentica, non basata soltanto sui segni, ma sulla conoscenza profonda, quella che Dio ha nei confronti del cuore dellโuomo.
Meditatio
- Se il vero tempio รจ il cuore di ogni persona, in cui abita Cristo, quali sono i mercanti e le merci che occupano il mio cuore e gli impediscono di essere un vero luogo di incontro con il Signore?
- Quali sono i luoghi in cui sento maggiormente la presenza del Signore?
Preghiamo
(Orazione della III domenica di Quaresima anno B)
Signore nostro Dio, santo รจ il tuo nome; piega i nostri cuori ai tuoi comandamenti e donaci la sapienza della croce, perchรฉ, liberati dal peccato, che ci chiude nel nostro egoismo, ci apriamo al dono dello Spirito per diventare tempio vivo del tuo amore. Per il nostro Signore Gesรน Cristo…
A cura delle Monache dell’Ordine dei Predicatori (domenicane) del Monastero Matris Domini
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
della Terza Domenica di Quaresima – Anno B
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 4 Marzo 2018 anche qui.
- Colore liturgico: Viola
- Es 20, 1-17; Sal.18; 1 Cor 1, 22-25; Gv 2, 13-25
Gv 2, 13-25
Dal Vangelo secondo Giovanni
13Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesรน salรฌ a Gerusalemme. 14Trovรฒ nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, lร seduti, i cambiamonete. 15Allora fece una frusta di cordicelle e scacciรฒ tutti fuori dal tempio, con le pecore e i buoi; gettรฒ a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciรฒ i banchi, 16e ai venditori di colombe disse: ยซPortate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!ยป. 17I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divorerร . 18Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: ยซQuale segno ci mostri per fare queste cose?ยป. 19Rispose loro Gesรน: ยซDistruggete questo tempio e in tre giorni lo farรฒ risorgereยป. 20Gli dissero allora i Giudei: ยซQuesto tempio รจ stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?ยป. 21Ma egli parlava del tempio del suo corpo. 22Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesรน. 23Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. 24Ma lui, Gesรน, non si fidava di loro, perchรฉ conosceva tutti 25e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sullโuomo. Egli infatti conosceva quello che cโรจ nellโuomo.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 04 – 10 Marzo 2018
- Tempo di Quaresimaย III
- Colore Viola
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 3
Fonte: LaSacraBibbia.net
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