Commento al Vangelo del 25 febbraio 2018 – P. Marko Ivan Rupnik – Congregazione per il Clero

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II Domenica di Quaresima – Anno B

Dopo sei giorni potrebbe certamente rimandare al suo annuncio della passione e della resurrezione (Mc 31,33). Ma siccome nello stesso annuncio della passione lui dice che โ€œdopo tre giorni resusciterร โ€ (8,31) forse il conteggio dei giorni vuol essere ancora piรน preciso che semplicemente rimandare al suo annuncio della Pasqua. Infatti nel Vangelo di Marco si trova tre volte lโ€™espressione dopo tre giorni.

E sempre in riferimento alla resurrezione. Ma nel capitolo 14,1 troviamo lโ€™espressione โ€œdopo due giorniโ€, che indica proprio il tempo che passa tra la decisione di uccidere Cristo e la sua morte. Il giorno della morte viene isolato come il giorno (Mc 15,33-37), dunque abbiamo due giorni, piรน uno e piรน tre. Sei giorni che abbracciano tutto il mistero pasquale di Cristo. E dopo questi giorni Cristo appare come nella Trasfigurazione, avvolto nella luce. Il sacrificio di sรฉ nellโ€™amore รจ il passaggio da risorto al Padre. Infatti alla fine gli apostoli non vedono piรน nรฉ Elia nรฉ Mosรจ ma solo Cristo in cui si compiono la legge e i profeti. รˆ Lui solo che alla fine sarร  tutto in tutti.

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Il termine metamorfosis infatti vuol dire โ€œal di lร  della formaโ€ e non semplicemente cambiare la forma. Vuol dire far vedere la veritร  della persona che non รจ circoscritta alla forma in cui viene vista, ma che sta nel mistero che attira al di lร  dellโ€™immediata apparenza. In questi sei giorni, cioรจ dalla decisione che deve morire, la sua passione, lโ€™umiliante crocifissione e la morte, la sepoltura fanno vedere un netto fallimento. Se poi si sottolinea che Lui dovrebbe essere il Salvatore del popolo e il Messia atteso da generazioni, non รจ solo un fallimento suo, ma il crollo delle attese e delle speranze di tutti. Invece Cristo portando i discepoli sul monte vuole cambiare nei loro occhi il punto di vista, la prospettiva. Non si tratta di guardare con gli occhi umani ma di vedere lโ€™umanitร  del Figlio con gli occhi del Padre. Chi vede Cristo solo con gli occhi umani, anche se con unโ€™immaginazione dellโ€™attesa del Messia attraverso le generazioni, non riesce a leggere il dono che Dio Padre fa nel suo Figlio allโ€™umanitร . Si tratta di un superamento della prospettiva che parte dallโ€™uomo, cioรจ dalla cosiddetta terza dimensione e di accogliere la prospettiva che viene dallโ€™aldilร  a qua. Questa non รจ una prospettiva semplicemente rovesciata, ma รจ una prospettiva agapica, che ragiona secondo il dono di sรฉ. La prospettiva dei desideri e delle attese รจ invece una prospettiva che viene orientata a sรฉ, cioรจ al soggetto che vuole qualcosa per sรฉ, la salvezza per se stesso. Viene cosรฌ immediatamente messo a fuoco lโ€™aspetto preparatorio con il quale Cristo inizia gli Apostoli a leggere la logica comunionale, filiale, con la quale anche lโ€™umanitร  verrร  nel Figlio vissuta in modo di Dio. Infatti dopo la Trasfigurazione, nei capitoli successivi, lโ€™evangelista propone in modo radicale il rovesciamento della logica. Il Messia non รจ uno che รจ venuto a soddisfare le necessitร  immediate della natura umana precaria, ferita, che cerca di salvarsi ma รจ venuto a donare agli uomini un modo di vivere la propria natura umana, cioรจ la loro umanitร  in modo filiale.

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Dunque, in un certo senso bisogna dar ragione al grande Gregorio Palamas che con alcuni altri Padri sostiene che il miracolo รจ avvenuto nello sguardo degli Apostoli che finalmente potevano vedere come รจ lโ€™umanitร  quando รจ vissuta dal Figlio. Sono loro che sono destinatari della trasfigurazione, che riescono a vedere che se nella valle chi si dona e chi si lascia fare รจ perdente, sul monte รจ quellโ€™Agnello trionfante che nellโ€™Apocalisse (5,6) Giovanni descriverร  come lโ€™unica fonte di luce della Gerusalemme celeste. Infatti il Salmo 104,2 descrive il Signore โ€œavvolto di luce come di un mantoโ€. Il colore bianco che nessun uomo sulla terra รจ capace di produrre corrisponde al colore della gloria di Dio nellโ€™Apocalisse. Lโ€™Apocalisse che รจ il libro dei colori rappresenta il bianco come il colore della manifestazione di Dio nel compimento della storia (20,11;14,14). Il colore bianco del trono di Dio, cioรจ il suo potere e la sua gloria riveste quelli che nella storia hanno agito e vissuto secondo la logica filiale, relazionale, agapica, cioรจ secondo la prospettiva dal monte. โ€œQuelli che sono vestiti di bianco, chi sono e da dove vengono? โ€ฆ Essi sono coloro che sono passati attraverso la grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti rendendole candide col sangue dellโ€™Agnello. Per questo stanno davanti al trono di Dio e gli prestano servizio giorno e notte nel suo santuario. E Colui che siede sul trono stenderร  la sua tenda sopra di loroโ€ (7, 13-15).

Da questo รจ chiaro che il protagonista della vita dellโ€™uomo non รจ lโ€™uomo ma รจ la relazione, รจ lโ€™amore che trasfigura la nostra umanitร . Cristo non si รจ trasfigurato ma fu trasfigurato. Non si tratta di plasmare sรฉ stessi secondo una forma vincente del trend del momento ma di lasciarsi amare da Colui il cui sangue rende la nostra umanitร  bianca, cioรจ manifestazione della gloria di Dio, del suo amore, luogo della sua stessa presenza e rivelazione. Quando essendo amati si ama, la nostra umanitร  si trasfigura e diventa teofanica.

P. Marko Ivan Rupnik – Fonte

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
dellaย II Domenica del Tempo di Quaresima – Anno B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 25 Febbario 2018 anche qui.

Mc 9, 2-10
Dal Vangelo secondo Marco

2Sei giorni dopo, Gesรน prese con sรฉ Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro 3e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle cosรฌ bianche. 4E apparve loro Elia con Mosรฉ e conversavano con Gesรน. 5Prendendo la parola, Pietro disse a Gesรน: ยซRabbรฌ, รจ bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosรฉ e una per Eliaยป. 6Non sapeva infatti che cosa dire, perchรฉ erano spaventati. 7Venne una nube che li coprรฌ con la sua ombra e dalla nube uscรฌ una voce: ยซQuesti รจ il Figlio mio, lโ€™amato: ascoltatelo!ยป. 8E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro piรน nessuno, se non Gesรน solo, con loro.
9Mentre scendevano dal monte, ordinรฒ loro di non raccontare ad alcuno ciรฒ che avevano visto, se non dopo che il Figlio dellโ€™uomo fosse risorto dai morti.10Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 25 Febbraio – 03 Marzo 2018
  • Tempo di Quaresimaย II
  • Colore Viola
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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