Commento al Vangelo del 11 febbraio 2018 – Gigi Avanti

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Colpisce la narrazione โ€“ testimonianza della guarigione del lebbroso da parte di Gesรน fatta dallโ€™evangelista Marco – per la sobrietร  di parole, per la capacitร  di focalizzare lโ€™attenzione sulla sostanza dellโ€™evento straordinario, evitando allโ€™ascoltatore o al lettore di perdersi nel sottobosco di dettagli o di sfumature narrative magari fuorvianti.

Giร  questo potrebbe insegnare ai noi, testimoni di oggi del vangelo, una maggiore sobrietร  espositiva degli eventi da testimoniare, al riparo dal rischio di enfatizzazioni logorroiche o di catechesi snervantiโ€ฆ o di omelie troppo decorate.

Ma cโ€™รจ qualcosa ancora da ricavare, come insegnamento, da questo breve brano di Marco: la immediatezza della risposta di Gesรน alla domanda del lebbroso.

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Bellissimo questo โ€œping pongโ€ tra domanda e risposta.

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Stupenda la modalitร  della domanda, rivolta in ginocchio, a Gesรน: โ€œSe vuoi, puoi mondarmiโ€, e sorprendentemente subitanea la risposta concreta, precisa, limitata al qui ed ora del domandare supplichevole del lebbroso.

Cosa manca alla nostra orazione, oggi?

Forse una fede forte, adulta, sicura di sรฉ, capace di scatenare la immediatezza della risposta?

Ma quandโ€™anche vi fosse tale fede forte, adulta, sostanziosa, come mai questa non suscita la immediatezza della risposta di Dio?

Puรฒ essere che questa fede, pur forte, abbia dei punti deboliโ€ฆ (che soltanto Dio conosce) e li puรฒ fortificare, riguardo a tali punti deboli, ricordare che:

โ€œLa preghiera funziona sempre, anche se non ci รจ dato di sapere nรฉ come nรฉ quandoโ€. Siamo immersi, quindi, nel pieno del misteroโ€ฆ per fortuna!

Eโ€™ lโ€™insegnamento della pazienza, la medesima pazienza di Dio nei riguardi della nostra lentezza o pigrizia nel convertirciโ€ฆ nel convergere cioรจ, giorno dopo giorno, senza distrazioni o deviazioni o scorciatoie immaginarie, verso il traguardo della salvezza.

La conversione non va vista, infatti, come momento statico, di partenza o di arrivo che sia, ma come modo di camminare sulla strada della salvezzaโ€ฆ magari con maggior determinazione, sicuri che il futuro รจ al sicuro.

Una considerazione conclusiva sulla descrizione delle emozioni di Gesรน riportata da Marco.

Gesรน si โ€œcommuoveโ€ davanti alla domanda del lebbrosoโ€ฆ perรฒ poi lo redarguisce โ€œduramenteโ€ intimandogli di non raccontare nulla di quanto gli รจ miracolosamente accaduto.

Come vanno dโ€™accordo โ€œcommozioneโ€ e โ€œdurezzaโ€?

Mi viene in mente il proverbio antico: โ€œIl medico pietoso fa la piaga puzzolenteโ€, ma ci manda fuori luogo.

Forse Gesรน era a conoscenza di quello che scrive la letteratura scientifica psicologica circa gli โ€œordini negativiโ€ e cioรจ che gli โ€œordini negativiโ€ non impressionano la nostra mente (considerata come una sorta di pellicola negativa fotografica che soltanto la positivitร  della luce puรฒ impressionare).

Se infatti se si dice ad una persona di โ€œnon pensare ad un orso biancoโ€, succede proprio che nella mente di quella persona si affaccia la figura dellโ€™orso bianco!

Ma quandโ€™anche Gesรน non fosse stato a conoscenza di questo (si fa per dire), la preoccupazione sua principale era quella di non venire frainteso.

Non tollerava che potesse circolare una interpretazione riduttiva della sua messianicitร , non poteva sopportare lโ€™idea che di lui si facessero soltanto lโ€™idea di un mago guaritore dotato di poteri speciali e che lo richiedessero soltanto per le sue โ€œspeciali prestazioniโ€.

Ben altro e ben di piรน era venuto a portare; non una pur sorprendente guarigione da un malanno provvisorio, ma la sorprendente e definitiva guarigione (salvezza) dal malanno atavico della morteโ€ฆ della morte dellโ€™anima, ereditato dai progenitori del genere umano.

Questo potrebbe insegnare ai testimoni di oggi di non cedere alla tentazione di essere โ€œseduttoriโ€ nei confronti di coloro ai quali si va a portare la testimonianza del vangelo, ma, umilmente, semplicemente e magari anche invisibilmente (come succede ai monaci, alle claustrali e cosรฌ via), โ€œconduttoriโ€ a Gesรน .

Da qui la sua ritirata strategica in solitudine e preghieraโ€ฆ che diventa a questo punto indicazione operativa anche per noi, oggi, nei momenti in cui siamo tentati di protagonismo o di autoreferenzialitร  o, al contrario, di scoraggiamento e delusione per la invisibilitร  dei risultati della nostra testimonianza (che il diavolo ci fa credere, subdolamente, inefficacia) della nostra testimonianza.

Ritirarsi in solitudine orante ci tiene lontani dalle tentazioni del protagonismo, dellโ€™autoreferenzialitร , dello scoraggiamento, della delusione.

In una parolaโ€ฆ ci libera dal maligno eโ€ฆ dai suoi derivati.

FONTE

Prof. Gigi Avanti nato a Graffignana (Lodi) il 14/9/1943
Laureato in Teologia, abilitato all’insegnamento delle Lettere
A lungo insegnante di religione nei Licei
Consulente familiare Autore di una ventina di pubblicazioni edite dalle Paoline.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
della VI Domenica del Tempo Ordinario – Anno B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 11 Febbario 2018 anche qui.

Mc 1, 40-45
Dal Vangelo secondo Marco
40Venne da lui un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: ยซSe vuoi, puoi purificarmi!ยป. 41Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccรฒ e gli disse: ยซLo voglio, sii purificato!ยป. 42E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. 43E, ammonendolo severamente, lo cacciรฒ via subito 44e gli disse: ยซGuarda di non dire niente a nessuno; vaโ€™, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosรฉ ha prescritto, come testimonianza per loroยป. 45Ma quello si allontanรฒ e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesรน non poteva piรน entrare pubblicamente in una cittร , ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 11- 17 Febbraio 2018 2018
  • Tempo Ordinario VI
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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