Il commento alle letture di domenica 4 febbraio 2018 a cura di don Enzo Pacini cappellano del carcere ยซLa Dogaiaยป di Prato.
Il Vangelo, un annuncio che guarisce

La prima lettura di questa domenica (Gb 7,1-7) si apre con unโamara considerazione sulla vita dellโuomo, quella che ยซi suoi giorni sono come quelli di un mercenarioยป. ร una considerazione dal sapore assai moderno, nonostante risalga a svariati secoli fa, la ritroviamo nelle problematiche della filosofia contemporanea, ma anche nel sentire popolare.
Il mercenario รจ colui che trova il senso del suo agire unicamente nella retribuzione, sia esso un lavoro sporco, pericoloso, alienante, รจ la lettura della propria vita solo in chiave quantitativa, di beni ottenibili o meno, di consumo, al di lร del senso, del valore intrinseco delle proprie azioni. ร la perdita di riferimento ad altri valori che non siano misurabili, perdita a volte vissuta con angoscia e sconcerto, altre volte perseguita come unica realmente valida. Gli esempi di “cosificazione” della vita umana sono cosรฌ numerosi che ognuno puรฒ scorgerli intorno a sรฉ abbastanza facilmente. Giobbe รจ un esempio di come questa situazione sia vissuta in modo angoscioso, specialmente nellโaccoppiata di due immagini opposte ma che danno il senso del circolo vizioso in cui puรฒ precipitare la vita umana: la notte che non passa mai, mentre i giorni della vita saettano come una spola. Questโuomo รจ a disagio comunque si ponga, chiuso in un labirinto senza uscita. Un altro aspetto paradossale lo troviamo nella seconda lettura (1Cor 9,16-23), laddove Paolo, in sostanza, afferma: ยซla mia ricompensa รจ non aver ricompensaยป, due termini contraddittori ma dallโampio respiro. Anche se nei versetti precedenti Paolo afferma la liceitร di una retribuzione per il lavoro di evangelizzazione, egli contrappone la sua scelta di non usufruirne, non tanto per snobismo ma perchรฉ non puรฒ farne a meno; non pone il senso del suo agire al di fuori di quello che sta facendo ma lo coglie al suo interno.
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Se il mercenario, per definizione, si sente creditore verso qualcuno per lโattivitร svolta, Paolo si riconosce debitore verso una chiamata ricevuta, non attende qualcosโaltro, ma รจ proteso a viverla per non incorrere nella situazione che, alcuni anni fa, Anthony de Mello illustrava in un suo libro di aforismi: ยซspesso la vita รจ quella cosa che ci capita mentre stiamo pensando ad altroยป. Si puรฒ infatti rischiare di venire a patti con la propria alienazione, sia essa immaginaria, come lโipocondriaco rappresentato anche in famose opere letterarie, oppure reale.
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Venire a patti con la propria malattia o la propria alienazione consente di dedicarsi allo sport del lamento senza mettere nulla in questione della propria vita. ร unโesperienza che invece non capita alla suocera di Pietro nel brano di oggi (Mc 1,29-39) la quale, appena guarita, si mette a servire gli ospiti. La donna ha chiuso con la sua malattia, non รจ venuta a patti con essa, anche se forse le avrebbe consentito di mendicare la compassione degli altri o accampare scuse, e le ha lasciato qualche ferita. Da questo punto di vista il Vangelo รจ un annuncio sempre salutare: aiuta a riconoscere i propri limiti ma anche a ripartire, superando lo sterile lamento e la passione per gli stereotipi, a guardare la propria realtร con occhio limpido, perfino impietoso come Giobbe, ma anche a intervenire su di essa come Paolo, protesi a rispondere alla chiamata. A guardare al dramma della vita con gli occhi del futuro atteso.
QUI TUTTI I COMMENTI AL VANGELO DI DON ENZO
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
della V Domenica del Tempo Ordinario – Anno B
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 4 Febbario 2018 anche qui.
- Colore liturgico: Verde
- Gb 7, 1-4. 6-7;
- Sal. 146;
- 1 Cor 9, 16-19.22-23;
- Mc 1, 29-39.
Mc 1, 29-39
Dal Vangelo secondo Marco
29E subito, usciti dalla sinagoga, andarono nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. 30La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. 31Egli si avvicinรฒ e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciรฒ ed ella li serviva. 32Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. 33Tutta la cittร era riunita davanti alla porta. 34Guarรฌ molti che erano affetti da varie malattie e scacciรฒ molti demรฒni; ma non permetteva ai demรฒni di parlare, perchรฉ lo conoscevano. 35Al mattino presto si alzรฒ quando ancora era buio e, uscito, si ritirรฒ in un luogo deserto, e lร pregava. 36Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. 37Lo trovarono e gli dissero: ยซTutti ti cercano!ยป. 38Egli disse loro: ยซAndiamocene altrove, nei villaggi vicini, perchรฉ io predichi anche lร ; per questo infatti sono venuto!ยป. 39E andรฒ per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demรฒni.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 04 – 10 Febbraio 2018 2018
- Tempo Ordinario V
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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