In questa domenica dedicata alla Santa Famiglia la Chiesa ci presenta un brano di vangelo che fa parte dei vangeli dellโinfanzia redatti da Luca. Giuseppe e Maria vengono presentati come degli israeliti pienamente osservanti che portano il bambino al tempio quaranta giorni dopo la sua nascita, per essere riscattato come ogni primogenito. Questa pratica non era piรน diffusa tra i giudei ai tempi di Gesรน, e non era necessario portare il bambino nel tempio. Questa presentazione al tempio assume un significato teologico: il Signore entra nel suo tempio, lo purifica con la sua presenza.
Riguardo alla famiglia di Gesรน, Luca la presenta in piena consonanza con le usanze ebraiche. Gesรน
- venuto a portare qualcosa di nuovo, ma non di totalmente separato, inaudito, piuttosto la sua novitร si inserisce allโinterno delle usanze e delle aspettative del suo popolo.
22Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosรจ, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore โ
Secondo la legge di Mosรจ (Lv 12,1-8) la donna che aveva partorito un figlio veniva considerata impura per 7 giorni e poi doveva attendere confinata in casa per altri 33 giorni (in caso di una figlia femmina il periodo saliva ad 80 giorni complessivi). Al termine di questo periodo doveva presentarsi al tempio e offrire un agnello in olocausto e un piccione o una tortora in sacrificio di espiazione. Se non si poteva permettere lโagnello, erano sufficienti due piccioni o due tortore.
La purificazione riguardava solo la madre, ma Luca parla della โloro purificazioneโ, indicando cosรฌ anche Giuseppe. Per quale motivo? Forse Luca seguiva una convinzione di tipo greco secondo la quale lโimpuritร riguardasse la madre, il figlio e anche tutti coloro che avevano assistito al parto. Piรน probabile che Luca, come si vede anche piรน sotto non conoscesse molto bene le usanze ebraiche e si limiti a ricordarle in modo generale.
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Di fatto lโaccento viene spostato sulla presentazione del bambino al Signore, altro rituale che accompagnava la nascita degli israeliti.
23come รจ scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarร sacro al Signore โ
Il primogenito di ogni famiglia umana (e anche degli animali) era consacrato al Signore per la sua esistenza (Es 13,11ss). In un secondo momento la Legge ne previde il riscatto, attraverso il pagamento di cinque sicli dโargento (la paga di 20 giorni; Nm 8,14-16).
Perรฒ ai tempi di Gesรน la presentazione del primogenito non si faceva piรน e nel suo racconto Luca omette di parlare del riscatto del primogenito. Inoltre per realizzare questo riscatto non era necessario portare il bambino al tempio: il padre poteva pagare la somma richiesta a un sacerdote del villaggio.
Luca cita Esodo 13,12 adattandolo allโannuncio che lโangelo Gabriele aveva fatto a Maria: โil bambino sarร chiamato santoโ. Gesรน quindi appartiene a Dio fin dalla nascita e non soltanto dal momento della sua presentazione.
24e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Con questo versetto Luca ritorna al rito di purificazione della madre, ricordando il sacrificio che veniva richiesto per questo particolare frangente. Tutto considerato, vediamo che Luca nei versetti 22-24 fa una strana commistione di riti ebraici e di avvenimenti.
O lโevangelista fraintende una tradizione giunta fino a lui, che conosceva poco bene, o egli modifica volutamente la tradizione per realizzare uno scopo ben preciso: sottolineare lโappartenenza di Gesรน a Dio fin dalla sua nascita. La purificazione sarebbe dunque solo lโoccasione per far venire Gesรน al tempio.
Ancora Luca vuole mettere lโaccento sul fatto che i genitori di Gesรน erano fedeli alla tradizione giudaica. Per ben tre volte in questi versetti viene ricordata la Legge del Signore. Giuseppe e Maria appartengono al โrestoโ dei poveri di JHWH, disposti ad accogliere la venuta escatologica di Dio e del suo Inviato. Oppure Luca sottolineando la scrupolosa osservanza di Giuseppe e di Maria voleva rispondere a quei giudei che si mettevano in atteggiamento critico verso i cristiani, giudicandoli solo una setta fondata da un โereticoโ, che aveva deviato dalle genuine tradizioni di Israele.
25Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui.
Con le parole โed eccoโ, si inserisce un fatto nuovo. Entra in scena Simeone (il suo nome significa โesaudimentoโ) e poi Anna. Entrambi sono anziani, simbolo di una lunga attesa giunta a termine. Simeone era un uomo giusto e pio, obbediente alla volontร di Dio, fedele al culto nel tempio, fiducioso nelle promesse di JHWH. Anchโegli รจ un povero di JHWH, che attende โla consolazione di Israeleโ. Egli non รจ un sacerdote, si avvicina di piรน alla categoria dei profeti. E infatti in questi versetti che lo riguardano viene piรน volte ricordato lo Spirito Santo. Luca ci suggerisce cosรฌ che la Legge e i profeti sono i riferimenti indispensabili per accogliere Gesรน e proclamare la sua messianicitร .
26Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.
Simeone non avrebbe visto la morte prima di aver visto il Cristo. Questa frase sarร portata a compimento con il cantico di Simeone: โi miei occhi hanno visto la salvezzaโ.
27Mosso dallo Spirito, si recรฒ al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesรน per fare ciรฒ che la Legge prescriveva a suo riguardo,
Lo Spirito sta conducendo i passi di Simeone e della famiglia di Gesรน. Essi si incontrano nella parte esterna del tempio (hieron, contrapposta a naos la parte piรน interna riservata ai sacerdoti).
28anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
Lโanziano Simeone prende tra le sue braccia Gesรน. Questo quadro rappresenta lโincontro tra il vecchio e il giovane, tra lโantico e il nuovo Testamento: la novitร del Vangelo si trova radicata nellโAntico Testamento. Simeone rivolge la sua lode a Dio per quando gli viene donato di vivere, ma al tempo stesso questa lode diventa una rivelazione divina: lo Spirito permette allโuomo di riconoscere la realtร messianica del bambino.
29“Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola,
Questo cantico di Simeone che la Chiesa ci fa ripetere ogni sera a Compieta รจ costruito a partire da passi dellโAntico Testamento, in particolare del Secondo Isaia (Is 40-55). Si apre con una formula di congedo che ricorda sia la liberazione ottenuta da parte di uno schiavo, sia lโultimo saluto del pio giudeo prima di morire; un andarsene in pace: la serenitร di una morte vissuta alla luce della pace messianica.
30perchรฉ i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
Il bambino che Simeone tiene in braccio รจ la salvezza arrivata, salvezza che anche Zaccaria ha celebrato nel suo cantico (Lc 1,69.71.77) con tutto ciรฒ che questo termine significa per Luca: liberazione, remissione dei peccati, pace).
31preparata da te davanti a tutti i popoli:
Questa pace, questa salvezza ha una dimensione universale, abbraccia tutti i popoli, tutti coloro che sono chiamati a formare il nuovo Israele, il popolo di Dio.
32luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele”.
La salvezza si manifesta come luce: cosรฌ era attesa da Zaccaria, stella dโOriente, chiamata a illuminare chi sta nelle tenebre (Lc 1,78ss). Ora questa luce si estende sino ai confini della terra. Si realizza cosรฌ la profezia riguardante il servo di JHWH, chiamato ad essere luce delle nazioni. Luca presenta cosรฌ Gesรน al centro della storia della salvezza, punto di arrivo delle promesse e punto di partenza di una salvezza destinata ad estendersi a tutte le nazioni chiamate a formare lโunico popolo di Dio.
33Il padre e la madre di Gesรน si stupivano delle cose che si dicevano di lui.
Anche Maria e Giuseppe, pur conoscendo la straordinarietร di quel loro bambino, devono imparare a poco a poco ciรฒ che lo riguarda. Quindi alle parole di Simeone non possono che
rimanere stupiti. Ogni bambino del resto รจ una novitร , porta in sรฉ una promessa, un progetto che i suoi genitori possono solo conoscere di giorno in giorno.
34Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: “Ecco, egli รจ qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione
Simeone benedice tutta la famiglia forse sul modello della benedizione di Isacco a Giacobbe (Gn 27 e 48). Poi perรฒ si rivolge a Maria. Ecco la prima nota negativa nel clima fino ad ora sereno e gioioso degli oracoli messianici. Gesรน sarร motivo di caduta e di risurrezione per molti in Israele. Viene adombrato il destino di Gesรน presso il suo popolo. Egli sarร segno di contraddizione, la pietra di inciampo che diverrร testata dโangolo. Il rifiuto di Israele provocherร la morte del Messia e lโallontanamento di Israele dalla Chiesa.
35– e anche a te una spada trafiggerร l’anima -, affinchรฉ siano svelati i pensieri di molti cuori”. Questa profezia riguardante Maria viene letta in previsione della presenza di Maria stessa sotto la croce il giorno della morte di Gesรน. Ma questa presenza di Maria sotto la croce รจ ricordata solo da Giovanni, non da Luca e quindi va letta in un altra prospettiva. Maria viene associata al destino del figlio. Ella condividerร in quanto madre lโostilitร che Gesรน incontrerร nella sua vita. Questa condivisione va intesa in senso teologico.
Davanti a Gesรน e a Maria i pensieri ostili, cattivi (il termine greco dialogismos ha sempre senso negativo nel NT), di molti (non tutto Israele รจ stato ostile a Gesรน) verranno a galla.
36C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribรน di Aser. Era molto avanzata in etร , aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio,
Anche Anna, come Simeone appartiene ai poveri di JHWH che attendono con desiderio la manifestazione del Messia. Anche i nomi che la riguardano sembrano avere una valenza simbolica. Anna= colei che ha ricevuto grazia. Fanuel= volto di Dio. Aser= fortunata. Aser era una piccola tribรน dispersa nel nord della Galilea. Sorprende la sua presenza in Gerusalemme.
Anna รจ una profetessa, come altre dellโAntico Testamento: Miriam, la sorella di Mosรฉ e di Aronne, (Es 15,20), Debora (Gdc 4,4), Hulda (2Re 22,14), ma Anna รจ giร segno dellโera messianica nella quale il dono dello Spirito scenderร su tutto il popolo (At 2,17s; Gl 3,1).
Luca aggiunge lโepisodio di Anna per dare valore legale alla testimonianza su Gesรน, o forse per aggiungere una figura femminile accanto a quella di Simeone.
37era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere.
Il numero 84, se riferito alla sua vedovanza, porterebbe la sua etร a 104, gli anni di Giuditta, il modello di tutte le vedove nellโAT. Se riferito alla sua etร potrebbe significare 12 x 7, cioรจ il numero delle tribรน inteso nella loro perfezione, cioรจ Israele nella sua pienezza. La sua vita tutta dedicata a Dio ha il suo modello in Giuditta, ma raffigura anche lโideale della vedova cristiana (1Tm 5,3-16).
38Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Illuminata dallo Spirito, anche Anna riconosce il Messia in quel bambino e subito rivolge la buona notizia al gruppo ristretto di coloro che aspettano la liberazione di Gerusalemme, cioรจ di Israele, gruppo al quale essa stessa, come Simeone, appartiene.
39Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro cittร di Nร zaret.
Questa prima conclusione ricorda ancora come Maria e Giuseppe seguano la legge di Mosรจ, una legge che attende il Messia. La famiglia ritorna nella regine della Galilea, nella cittร di Nazaret. Questa indicazione offre il quadro della futura attivitร di Gesรน: egli inoltre verrร conosciuto dalla tradizione come nazareno.
40Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.
Questa seconda conclusione pone Gesรน in parallelo a Giovanni (del quale perรฒ รจ detto che โcresceva nello Spiritoโ, per Gesรน questa indicazione รจ forse superflua, perchรฉ concepito dallo Spirito?).
Luca introduce poi due elementi che caratterizzeranno il futuro comportamento di Gesรน in mezzo agli uomini:
- la sapienza, cioรจ lโintelligenza spirituale che mostrerร giร dal brano seguente. Era una delle caratteristiche del Messia atteso (cf. Is 11,2)
- la grazia di Dio, di cui anche Maria รจ stata ricolmata, e che susciterร lo stupore della folla (cf. Lc 4,22).
Luca descrive cosรฌ non tanto la crescita psicologica e fisica del bambino, quanto la sua crescita interiore, sotto la benevolenza divina.
Meditatio
- Cosa significa per me, per la mia vita, seguire โla legge di Dioโ?
- Come vivo i legami con la mia famiglia, quella in cui sono nato/a e quella a cui ho dato origine?
- Che cosa puรฒ significare per me attendere lโarrivo del Messia? Con quale stile lo sto attendendo?
Preghiamo
(Colletta della festa della Santa Famiglia)
O Dio, nostro creatore e Padre, tu hai voluto che il tuo Figlio, generato prima dell’aurora del mondo, divenisse membro dell’umana famiglia; ravviva in noi la venerazione per il dono e il mistero della vita, perchรฉ i genitori si sentano partecipi della feconditร del tuo amore, e i figli crescano in sapienza, etร e grazia, rendendo lode al tuo santo nome. Per Cristo …
A cura delle Monache dell’Ordine dei Predicatori (domenicane) del Monastero Matris Domini
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Domenica della Santa Famiglia, Gesรน, Maria e Giuseppe – Anno B
- Colore liturgico: Viola
- Gn 15, 1-6; 21, 1-3;
- Sal 104;
- Eb 11, 8.11-12.17-19;
- Lc 2, 22-40
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Lc 2, 22-40
Dal Vangelo secondo Luca
ย 22Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosรฉ, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore โ 23come รจ scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarร sacro al Signore โ 24e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore. 25Ora a Gerusalemme cโera un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione dโIsraele, e lo Spirito Santo era su di lui. 26Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. 27Mosso dallo Spirito, si recรฒ al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesรน per fare ciรฒ che la Legge prescriveva a suo riguardo, 28anchโegli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: 29ยซOra puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, 30perchรฉ i miei occhi hanno visto la tua salvezza, 31preparata da te davanti a tutti i popoli: 32luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israeleยป. 33Il padre e la madre di Gesรน si stupivano delle cose che si dicevano di lui. 34Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: ยซEcco, egli รจ qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione 35โ e anche a te una spada trafiggerร lโanima โ, affinchรฉ siano svelati i pensieri di molti cuoriยป. 36Cโera anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribรน di Aser. Era molto avanzata in etร , aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, 37era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. 38Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. 39Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro cittร di Nร zaret. 40Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 31 Dicembre 2017 – 06 Gennaio 2018
- Tempo di Nataleย I
- Colore Bianco
- Lezionario: Ciclo B
- Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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