Piange il Signore. Piange. Piange di compassione, di stanchezza, di tristezza. La sua missione sta fallendo, sta naufragando. No, lโuomo non ha capito, non ha accolto, non ha voluto gioire del volto straordinario del Dio che egli ha raccontato.
Stanco, Gesรน siede e guarda lo splendore del tempio, le bianche pietre, lo splendore dellโoro che sormonta il Santo dei santi, le case che si abbarbicano sulla collina, guarda al brulichio di persone il cui vociare giunge fino alla collina degli ulivi. Piange perchรฉ vede la conseguenza di questo rifiuto, vede giร gli eserciti assediare la Santa e distruggerla, raderla al suolo, ancora una volta.
Cosรฌ รจ lโuomo: soddisfatto delle proprie cose, indaffarato nel credersi eccezionale, convinto di sapere in cosa consista la propria felicitร . Come facciamo noi, travolti dalla quotidianitร , assuefatti allo stupore della fede. Piange, Dio, che non รจ quel mostro indifferente e tronfio della sua perfezione che a volte immaginiamo. Piange come unโamante non ricambiata, come una madre non capita, come un padre offeso. Ma il suo pianto lo porta lontano, lo spinge ancora oltre.
Cโรจ ancora qualcosa che puรฒ fare, un gesto che non potrร non stupire. Allโorizzonte, la croce.
Paolo Curtaz – qui il commento nel suo blog
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Dal Vangelo secondoย Luca
In quel tempo, Gesรน, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della cittร pianse su di essa dicendo:
ยซSe avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora รจ stato nascosto ai tuoi occhi.
Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perchรฉ non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitataยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
